News28 luglio 2020 11:05

La sicurezza elettorale dei pattuglioni

La denuncia del SIAP: "L’esigenza spasmodica dell’assessore Garassino di sostenere la campagna elettorale partita da tempo in Liguria sta facendo saltare i già precari equilibri della Questura e dei Commissariati genovesi alle prese con la cronica mancanza di personale"

La sicurezza elettorale dei pattuglioni

"Le scelte del Comune di Genova sulle politiche della sicurezza sono ormai completamente fuori controllo - dichiara il dirigente del SIAP Roberto Traverso.

Ieri la presentazione della prima unità cinofila della Polizia Municipale è stato l’esempio perfetto del fatto che il Comune di Genova se ne infischia allegramente della parola coordinamento con le altre forze dell’ordine senza le quali in realtà la polizia municipale non può finalizzare la maggior parte dell’attività svolta.

Siamo di fronte ad un comportamento a dir poco indecifrabile dell’Assessore Garassino, il quale sino a pochi giorni fa ha dichiarato che lo spaccio di stupefacenti e l’ordine pubblico non competono alla Polizia Municipale mentre ieri durante una dichiarazione alla stampa fiume dove ha presentato una unità cinofila antidroga, ha dichiarato guerra allo spaccio nel centro storico con uno spiegamento di forze mai visto (120 unità) dislocate in presidi e pattuglie.

Siamo davvero preoccupati di fronte a questa situazione perché ci rendiamo conto che non è semplice far capire a chi vive nel Centro Storico di Genova che il sindacato che rappresenta il maggior numero di poliziotti della Questura e Commissariati non è d’accordo sulle scelte unilaterali del Sindaco e dell’Assessore alla sicurezza.

Prima di tutto la sicurezza è un diritto di tutti e quindi troviamo davvero incredibile che si debba assistere a scelte politiche che vanno a concentrare le risorse comunali, condizionando anche la Polizia di Stato, solo nel Centro Storico. Come se a Sampierdarena, Cornigliano, Sestri P., Pegli, Rivarolo, Bolzaneto, Voltri ect il fenomeno spaccio non esistesse.

Inoltre l’aspetto più grave per chi ha la responsabilità tecnica dell’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero il Questore il quale dovrebbe prendere al più presto una posizione pubblica, prima che sia troppo tardi: l’aumento dell’attività di controllo identificativo sta portando già adesso al collasso le nostre sale operative e/o gli uffici impegnati sul territorio i quali sono sommersi da richieste di controlli ai terminali SDI dei quali la Polizia Municipale non è dotata (al momento su tutto il territorio nazionale lo SDI non è in uso alle PM e ci auguriamo che la discussione in atto su tale argomento porti a scelte sagge e che tale dispositivo resti in mano a strutture statali vista la delicatezza dello strumento).

In pratica ci troviamo di fronte ad un concreto rischio di un enorme effetto imbuto che andrà a mettere in ginocchio la Questura non solo per i controlli SDI ma anche per acquisizioni immagini o supporti specifici professionali sul territorio visto che  l’Assessore si continua a dimenticare che esiste la Sezione Stupefacenti della Squadra Mobile e le Squadre di Polizia Giudiziaria dei Commissariati ed altre specialità che stanno svolgendo indagini sul territorio per cercare di sradicare il fenomeno criminale dello spaccio sul territorio e che se le attività non vengono talvolta preventivamente coordinate il rischio è quello di far saltare anni o mesi d’indagine.

Ricordiamo che sono tantissimi i filoni d’indagine aperti su un territorio ormai considerato mafioso a tutti gli effetti e che in questo momento sembrerebbero anche emergere difficoltà a finalizzare il lavoro in Procura, probabilmente a causa degli effetti devastanti del Covid19.

La situazione è davvero critica e se questa nuova  task force messa in campo da Garassino e Bucci dobbiamo leggerla come il preludio di una campagna elettorale che immaginiamo certamente non rilassata, riteniamo che le parole sagge che abbiamo potuto ascoltare in occasione del recente incontro con il Prefetto si concretizzino e che il Questore si faccia sentire al più presto.

I servizi mediatici della Polizia di Stato stanno aumentando in modo direttamente proporzionale all’incontenibile azione politica di facciata messa in campo dal Comune di Genova e questo gli organici della Questura e Commissariati non possono e non vogliono permetterselo.

Se non ci saranno segnali concreti non vorremmo essere costretti a scendere in piazza chiedendo di farlo anche alle altre organizzazioni sindacali invitandole a farsi sentire anche loro visto che i poliziotti genovesi sono allo stremo e che ci troviamo ancora in rischio Covid19."

com

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