News14 agosto 2020 14:31

Rifondazione: Marco Ravera si dimette da segretario regionale

Le ragioni di questa scelta in un post che pubblichiamo integralmente

Rifondazione: Marco Ravera si dimette da segretario regionale

In un mondo, quello politico, in cui non si dimette mai nessuno, mi sono dimesso da Segretario regionale di Rifondazione Comunista. Una scelta per me difficile, ma necessaria. Penso, infatti, che non ci siano uomini o, nel caso, segretari per tutte le stagioni.
Lo scorso primo marzo proposi, nell'assemblea regionale del mio partito, l'apertura di un dialogo con Ferruccio Sansa, la cui candidatura era stata proposta dalla Comunità San Benedetto al Porto di Genova, dalla Libreria Ubik di Savona e sostenuta da significative figure del mondo della cultura, tra gli altri Marco RevelliMoni Ovadia (Pagina Ufficiale)Vauro, da sempre nostri "compagni di strada". Una proposta, la mia, che nasceva dalla convinzione che quella candidatura sarebbe stata, come affermai già ad inizio febbraio, una novità importante nella politica ligure e non solo. Non una semplice candidatura contro la destra, sempre più aggressiva anche nel linguaggio, ma una candidatura per una Liguria diversa, alternativa sia a Toti, sia alle politiche portate avanti dal PD.
Attorno a Ferruccio Sansa, uomo e giornalista libero che ha lottato contro la cementificazione nella nostra regione, si è battuto per la sanità pubblica, ha criticato l'autonomia differenziata, ha denunciato le infiltrazioni mafiose, si è battuto per la difesa dell'ambiente e contro il carbone, pensavo si potesse costruire una coalizione che nei contenuti e nelle forme non sarebbe stata la riproposizione del vecchio centro sinistra (e nemmeno quella della coalizione di Governo). Ma quella proposta, fatta a nome della maggioranza della Segreteria regionale, si è fermata nell'organismo regionale sul 9 a 9. Da qui le mie dimissioni, che comunico solo ora perché per correttezza ho preferito aspettare la decisione finale del Partito in merito.
Come era facile prevedere i fatti, al di la dei lunghi mesi di attesa, mi stanno dando ragione. La candidatura dell'ormai ex giornalista de Il fatto quotidiano, da un lato ha creato divisioni nel PD e l'uscita dalla coalizione di Italia Viva e di +Europa, dall'altro ha compattato l'eterogeneo mondo della sinistra ligure: singoli, associazioni, partiti. Tutti tranne il PRC. Insomma attorno alla candidatura di Sansa e alla sua coalizione c'è un nostro mondo, ma noi non ci siamo. La tardiva indicazione di voto solo sul candidato Presidente, sta a sancire, per me e non solo per me, l'occasione mancata e sprecata da Rifondazione.
Ringrazio chi mi ha chiesto di ripensarci, davvero in tante e tanti, ma quella proposta non era marginale, rappresentava la linea di intervento regionale del PRC e, non essendo stata approvata, sebbene nemmeno respinta, è giusto che a rappresentare il partito siano altri.
Non sta a me tracciare un bilancio dell'esperienza fatta. Potevo sicuramente fare di più e meglio, ma ho dato il massimo. A testimoniarlo una riconoscibilità della nostra azione politica, sebbene in situazioni difficili, e l'esperienza di Rete a sinistra che proprio cinque anni fa rappresentò uno dei punti più alti della sinistra nel Paese.
Avrei tante compagne e tanti compagni da ringraziare, ne ringrazio due che non ci sono più: Dante Taccani e Pier Luigi Zuccolo.
Pur considerando profondamente sbagliata la scelta del mio partito ad autoescludersi, da iscritto auguro a chi mi sostituirà di fare meglio di quanto sono riuscito a fare.

com

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