News02 novembre 2020 09:13

Giovanni Toti non è il mio presidente

"Caro Giovanni Toti, faccia due conti di quello che mio marito ed io dovremmo chiederle come risarcimento per azioni sostitutive che l'istituzione non garantisce in termini di welfare, sanità, accudimento, cultura, sostentamento"

Giovanni Toti non è il mio presidente

Buonasera Giovanni Toti,

mi presento: sono Roberta Piazzi, anni 66, militante del Partito della Rifondazione Comunista e Segretaria del Circolo Gramsci Valpolcevera, ora chiuso per i noti motivi, ma che in tempi normali ha prodotto cultura, relazioni, informazione, monitoraggio del territorio, socialità e convivialità trasversale. 

Ho voluto palesarmi affinché non possano esserci parole non dette fra quello che sto per esprimere.

Non sono qui a parlarle in quanto avversaria politica, io le parlo stasera di umanità.

Sono anziana, pensionata, madre di tre figli e nonna di cinque nipoti e sono malata, fortunatamente con sintomi non gravi, di COVID.

Continuo a rileggere il suo scritto e proprio non riesco a trattenermi dal volerle esporre, mettendoci la faccia, quanto quel concetto da lei espresso sia falso, fuorviante, paternalistico. 

Quanto quelle parole esprimano la lontananza siderale che divide la sua posizione dalla realtà.

Sono costretta a parlarle di me, ma la mia storia è quella di tante persone anziane che, invece di godersi i maturi frutti di una pensione sudata e meritata dopo 40 anni e più di lavoro e una felice e finalmente libera vita con il proprio compagno, continua a lavorare, senza compenso alcuno, fornendo a figli e nipoti quel supporto che viene negato loro da istituzioni che hanno abdicato al loro ruolo.

Perché mio marito ed io dalle 6 di mattina fino a sera inoltrata siamo baby sitter, infermieri, cuochi, consulenti finanziari, colf, pedagoghi, insegnanti, assistenti sociali, esperti nutrizionisti, autisti, consolatori, mediatori, avvocati, animatori e mi fermo qui , non perché sia finita, ma non voglio annoiare.

Ogni pomeriggio devo saltabeccare tra tabelline, merende, alfabetieri, Anabasi di Senofonte e De Bello Gallico e poi devo fare loro cena e prepararli per il giorno dopo. E si perché i/le nipoti vanno dai 15 ai 7 anni, ed ora finalmente sono un po' cresciuti, ma è dal cambio dei pannolini che siamo di corvée

E i loro genitori? Lavorano! 

E che non osino chiedere troppi permessi o ferie se i bimbi sono malati, o sono tristi, o sentono la loro mancanza. Non si può. E allora ci siamo noi.

Noi che non siamo indispensabili, secondo lei, allo sforzo produttivo del paese.

Caro Giovanni Toti, faccia due conti di quello che mio marito ed io dovremmo chiederle come risarcimento per azioni sostitutive che l'istituzione non garantisce in termini di welfare, sanità, accudimento, cultura, sostentamento e chi più ne ha, più ne metta.

La verità è, Giovanni Toti, che noi anziani siamo la colonna vertebrale di questo paese e di questa regione, che se non ci fossimo noi i nostri figli non avrebbero potuto diventare genitori, che le miserrime agenzie che sono in campo per il welfare alle famiglie e ai singoli sono vergognosamente inadeguate e che le tutele di cui lei parla, ce le facciamo da soli, se no saremmo già a dormire sulle panchine.

Quindi Giovanni Toti, prima di fare certe penose esternazioni, ci pensi bene, perché senza di noi, anche lei, mio non presidente di regione, non saprebbe come fare.

Roberta Piazzi 

Segretaria Circolo Prc Gramsci 

Valpolcevera, Genova.

com

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