Il monitoraggio della Fondazione GIMBE nella settimana 16-22 dicembre rileva un leggero rallentamento nella crescita dei nuovi casi. Si riduce la pressione sugli ospedali, ma area medica e terapie intensive rimangono sopra soglia di saturazione rispettivamente in 9 e 8 Regioni. Lieve riduzione dei decessi che sfiorano comunque i 4.000 in una settimana.
"Sul fronte vaccini in Italia accordi per oltre 202 milioni di dosi, ma disponibilità certe solo per 10 milioni entro marzo e 22,8 milioni per giugno. Considerando il progressivo esaurimento degli effetti delle misure di contenimento e il possibile impatto della variante UK, urge rivalutare il piano di gestione della pandemia. Cosa sappiamo della nuova variante inglese di SARS-CoV-2?
Isolata già ai primi di ottobre, è stata resa ufficialmente nota solo il 14 dicembre. Il 18 dicembre il New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (NERVTAG) – comitato di esperti che supporta il Governo britannico – ha pubblicato un documento nel quale si afferma che “esistono moderate evidenze di una sostanziale maggior trasmissibilità rispetto ad altre varianti”. Tuttavia, come ribadito anche dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dal report governativo Investigation of novel SARS-COV-2 variant, oggi sulla base delle evidenze disponibili non è possibile trarre conclusioni definitive su:
- meccanismi che determinano la probabile maggior trasmissibilità della variante;
- conseguenze sulla severità della malattia: nessun dato su decorso clinico peggiore, mortalità più elevata o maggior vulnerabilità di particolari gruppi di popolazione;
- resistenza alla risposta anticorpale e relativo impatto sulla possibilità di reinfezione e/o sulla riduzione di efficacia dei vaccini: su questo Pfizer-BionTech e Moderna hanno annunciato una valutazione che richiederà circa 2 settimane e, in caso di mancata efficacia dell’attuale vaccino sulla variante UK, prevedono di sintetizzare un nuovo vaccino in 6 settimane".
Scaricabile QUI il rapporto sul Covid dell'Inail, che certifica come la seconda ondata dei contagi da coronavirus abbia avuto avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo.
La categoria professionale più colpita è quella dei tecnici della salute, con il 38,6% delle infezioni denunciate.
Circa l’82% sono relative a infermieri, poi operatori socio-sanitari (18,6%), medici (9,5%), operatori socio-assistenziali (7,6%) e personale non qualificato nei servizi sanitari - ausiliari, portantini e barellieri (4,7%).
I casi mortali tra i sanitari sono il 23,7%: sempre gli infermieri i più colpiti con il 9,3% dei morti e poi i medici con il 6,5%.
Il bollettino della Liguria
Ventuno i decessi, 753 i ricoverati (64 nelle terapie intensive). Sono 228 i nuovi positivi, con 3.936 tamponi.
Il dettaglio sui decessi comunicati oggi da Alisa: