News31 dicembre 2020 15:04

La versione di Italia Nostra

In attesa di Savona 2021: spunti per i candidati

La versione di Italia Nostra

L’idea base per una evoluzione positiva della città è l’attenzione alla qualità del vivere, alla identità del territorio, alla attrattività per i visitatori ed all’efficienza dell’uso delle risorse territoriali. Sviluppando questa idea base nelle diverse declinazioni del vivere civile si individuano delle linee di orientamento per chi avrà la missione di gestire l’evoluzione della città nei prossimi anni.

Urbanistica e uso del territorio

Il Patrimonio edilizio

Il Piano Regolatore Comunale è stato impostato nel 1997 (sindaco Gervasio) ma è stato congelato per consentire la realizzazione di numerose pesanti varianti edilizie (sindaci Ruggeri e Berruti) e completato senza innovazioni in modo puramente formale (sindaco Caprioglio). Esso risente di una mancanza di un’idea base sulle conseguenze della trasformazione da città industriale e portuale, a città portuale e di servizi. Si è preferito operare consentendo iniziative specifiche di privati solo residenziali. Oggi la città presenta conflitti tra le diverse funzioni, incertezza sull’identità, scarsità di risorse per orientare il futuro (anche per il grave errore della trasformazione dell’immenso debito del Comune in prodotti finanziari derivati). 

Il sistema abitativo savonese è caratterizzato da un patrimonio edilizio smisurato come estensione (potrebbe ospitare 105.000 abitanti), ma inadeguato come dimensione del singolo alloggio: nel centro urbano gli appartamenti sono eccessivamente grandi per le famiglie di oggi (la dimensione media della famiglia savonese si è ridotta da oltre 5 unità a circa 2); mentre la popolazione è diminuita significativamente, il numero delle famiglie è sempre aumentato per cui si ha una richiesta di appartamenti piccoli; i frazionamenti però sono disincentivati da una tassazione eccessiva; la conseguenza è che le nuove famiglie richiedono spazi di nuova costruzione anche di fronte ad una consistenza rilevante di costruito in esubero. La fascia costiera è satura. Il Piano Casa è inadatto ad affrontare il problema sopra esposto in quanto tende ad aumentare la dimensione delle case e quindi peggiora la situazione.

  • Sulla fascia costiera non si deve più costruire delle residenze

  • L’applicazione del Piano Casa nel territorio comunale va limitato alle fasce a monte dell’autostrada; 

  • La tassazione per i frazionamenti deve essere ridotta o annullata. 

Previsione di costruzione di residenze sulla spiaggia del litorale di Ponente (Cantieri Solimano, Supermercati Famila e Lidl)

Già nel 2001 nel documento di preparazione al PUC "indirizzi strutturanti", approvato in consiglio comunale, si presentava la visione di:

  • grande passeggiata lungomare tra Savona e Vado (passeggiata Quattro Stagioni);

  • creazione di un nuovo asse di collegamento tra la passeggiata e il polo universitario;

  • riutilizzo del pontile Chevron quale affaccio panoramico;

  • a proposito del cantiere Solimano: valorizzazione di particolari risorse territoriali.

Successivamente, nel "progetto preliminare del piano urbanistico comunale" del 2004, i temi appena descritti erano ripresi grosso modo nella stessa forma sottolineando che lo spostamento della linea ferroviaria insieme alla dismissione di importanti fabbriche, come i cantieri Solimano, davano una grande occasione per poter offrire un'immagine turistica con spiagge, giardini e con una finalità complessiva "costituire un percorso che assuma la veste di una promenade che si snodi lungo tutto l'arco costiero della città dal Priamar sino al confine di Vado”.

Contrariamente a quanto affermato nella parte strategica, nella parte prescrittiva, il PUC prevede al posto dei Cantieri Solimano un insediamento uso abitativo e servizi con edifici di più piani, non ostante che ci si trovi sulla spiaggia. La spiaggia non è una spiaggia qualunque ma una delle più lunghe e meglio conservate della Liguria. L’imprenditore ha richiesto recentemente un incremento di volumi rispetto a quelli previsti nel PUC.

Si dovrà intervenire per limitare i volumi previsti dal PUC per l’area degli ex cantieri Solimano.

Lottizzazione La Romana nella Valle del Santuario

La lottizzazione in località La Romana tra San Bernardo e il Santuario, è in evidente contrasto con le prescrizioni del PTCP; poiché richiede una variante di PUC è possibile impedirla.

Responsabilità comunale sulle spiagge

Le spiagge di Savona sono sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale. Ciò è dovuto ad una antica ipotesi di evoluzione verso un megaporto che avrebbe dovuto unire Vado e Savona. Questa evoluzione è ormai totalmente superata e quindi la spiaggia deve essere gestita dal Comune come in tutte le località costiere italiana.

Deve essere contrastata la tendenza a cementificare le spiagge per mantenere la leggerezza del sito. 

Il Comune deve promuovere la legge per escludere le spiagge savonesi dall’area portuale. Emettere indicazioni per l’alleggerimento del fronte mare con costruzioni che non usino cemento e acciaio

Orti Folconi

Qualsiasi città cura il percorso di collegamento tra la stazione ferroviaria e autobus con il centro città. Savona non lo fa. Questo obiettivo va realizzato al più presto riprogettando l’intera area compresa tra la stazione e Corso Ricci. 

Nuovo ospedale di Savona

Tutti gli ospedali della Liguria sono strutturalmente obsoleti, appartengono a passate generazioni tecnologiche e ostacolano una sanità di livello elevato. Anche l’ospedale di Savona, pur più recente degli altri, ha una configurazione appartenente ad una generazione precedente dell’edilizia ospedaliera. Non è urgente ricostruirlo ma è urgente individuare un’area nel territorio savonese per la collocazione di un futuro ospedale, per averla ancora disponibile quando la regione vorrà adeguarsi al livello delle regioni vicine.

Correzione al meccanismo delle conferenze dei servizi

Le Conferenze dei servizi sono nate per accelerare la realizzazione di iniziative che sono di maggiore interesse per la collettività e che richiedono varianti agli strumenti urbanistici.

In alcuni casi le Conferenze dei servizi sono andate ben oltre allo scopo iniziale e sono servite per ottenere varianti di interesse dell’imprenditore superando i vincoli e l’informativa degli strumenti tradizionali di pianificazione (i PRG richiedono pubblicità e partecipazione, mentre le Conferenze dei servizi sono segrete). In molti casi nell’ambito della Conferenza dei servizi si sono affermati motivi di interesse della collettività, in realtà inesistenti, superando di fatto le prescrizioni dei Piani Regolatori, le rappresentanze dei cittadini, le minoranze, le associazioni ed i privati non coinvolti.

È necessario recuperare la trasparenza e la correttezza della valutazione del bene pubblico.

Sarà corretta la procedura del Comune di Savona portando la definizione di interesse pubblico per ogni iniziativa, alla pubblica definizione in Consiglio Comunale. Alle conferenze dei servizi saranno invitati, come auditori, le associazioni e gli operatori dell’informazione

Ambiente e paesaggio

Alimentazione elettrica da terra alle navi da crociera 

Una maggiore fonte di inquinamento cittadino è certamente la presenza delle navi da crociera e traghetti in porto. Ciascuna ha una potenza installata a bordo pari a quella di un gruppo della centrale di Vado ed anche se non è erogata la potenza di propulsione, la potenza richiesta dai servizi di bordo (aria condizionata, servizi elettrici) è di parecchi MW (20 per le maggiori). Esiste una disposizione governativa tesa a favorire questo tipo di interventi in tutti i porti. 

Il Comune obbliga l’Autorità Portuale a realizzare l’alimentazione elettrica alle navi da crociera ed ai traghetti da terra, con energia dal sistema elettrico nazionale. 

Impianto bitume

Anche se è stato approvato da Regione, Provincia e Comune, deve essere cancellato: per le implicazioni sugli odori e sul traffico cittadino: è incoerente con ruolo e funzioni della Savona attuale e futura.

Riuso dei palazzi pubblici non utilizzati

Savona dispone di numerosi palazzi pubblici non utilizzati (Santa Chiara, Sant’Agostino, San Giacomo, Banca d’Italia e altri). Una linea prioritaria di possibile riutilizzo è quella di trasferirvi molte degli uffici in affitto di enti pubblici e ministeri (ASL, forestale, provincia, comune, agenzia del territorio, Ministero Grazia e Giustizia, ARPAL, Archivio notarile ecc.). Si realizzerebbe quindi una concentrazione di servizi pubblici come avviene ad esempio a Bergamo. In questa operazione è possibile destinare ad uso collettivo (rappresentanza, incontri, mostre) parti degli edifici pubblici recuperati (es. la grande sala del vecchio tribunale).

Recupero della valletta di Miramare

L’insenatura marittima di Miramare potrebbe essere recuperata nella sua originaria integrità e potrebbe ospitare un ampliamento del già esistente porticciolo turistico per piccole imbarcazioni.

Si tratta di uno dei punti più interessanti della costa marittima del Comune di Savona e potrebbe essere parte di un progetto complessivo comprendente la valletta che parte dall’ex vivaio comunale e sfocia a Miramare (come già ipotizzato da molti partecipanti al concorso di idee del 1983). La valletta è stata mostruosamente danneggiata dall’insensato percorso scelto per l’Aurelia Bis; si dovranno ideare interventi di mitigazione.

In questa area, a causa della trascuratezza dell’amministrazione comunale, il progetto dell’Aurelia bis ha collocato la imponente struttura della sottostazione elettrica al servizio della strada: è una scelta insensata in quanto la sottostazione può essere collocata ovunque e non deve essere messa nel punto più pregiato del territorio coinvolto; approfittando del blocco dei lavori è possibile ricollocare in una zona più opportuna.

L’ex-albergo Miramare, importante testimonianza di stile liberty, oggi abbandonato, appartenente alla Provincia di Savona, si trova pochi metri sopra la caletta e potrebbe tornare ad essere un luogo di ospitalità qualificata. 

Sopra l’albergo insiste il quattrocentesco complesso monumentale della chiesa e del convento di S. Giacomo, patrimonio comunale che da troppi anni giace abbandonato e inutilizzato, nonostante la posizione di particolare bellezza. Il Chiostro presenta spazi riutilizzabili come sedi di artisti (lo fu per un certo periodo di tempo) e artigiani.

È da ricordare che Miramare si trova esattamente davanti all’accosto della Costa Crociere, per cui la sistemazione della valletta è molto importante come biglietto da visita della città.

Oggi il porticciolo ospita circa 150 imbarcazioni: togliendo l’ingombro degli scaricatori si può arrivare a oltre 450 posti barca, dimensione che, aggiunta a quanto esistente, consentirebbe a Savona di raggiungere un valore di soglia di numero di barche per il quale si moltiplicano le attività lavorative collegate. Ciò sarebbe ben preferibile all’ipotesi di porticciolo turistico collocato a est del molo di sottoflutto prevista dalla attuale amministrazione comunale.

Una buona progettazione potrebbe recuperare il volume di silo del carbone (la maglia quadrata dei pilastri lascia una luce libera di 6 m) trasformandolo in “porto secco” cioè deposito per barche di piccola dimensione, da insilare con mezzi meccanici (alcuni esempi sono operanti in Francia e USA). Una prima analisi fa valutare in circa 150 le barche così ospitabili, destinate ad una nautica più popolare.

Il Comune promuove l’ampliamento del porto nella cala di Miramare integrandolo con una riqualificazione della valletta, comprendendo quindi San Giacomo, l’albergo Miramare ed il vivaio comunale

Recupero del piazzale sul mare a levante del Priamar

Nell’ambito del progetto Bofill l’Accordo di programma prevedeva la cessione al comune di Savona del piazzale ex Italsider attualmente usato dall’Autorità portuale: questo accordo, firmato da sindaco, presidente di regione e presidente di Autorità portuale deve essere onorato.

Collegamento tra Prolungamento e Darsena nel lato mare del Priamar

Un intervento di grande importanza per accentuare l’attrattività turistica della città sarebbe quello di collegare con una passeggiata la spiaggia di ponente (la più conservata della Liguria) con la Darsena. Ciò sarebbe possibile prolungando fino al Fossato di Levante la passeggiata esistente (ed inutile) tra Trento e Trieste e la galleria degli ascensori del Priamar, oppure con un percorso nel piazzale indicato al punto precedente (con recupero anche degli spazi disponibili nella cortina di san Francesco, sotto Trento e Trieste).

Conservazione del paesaggio nell’uso di fonti rinnovabili di energia

Lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile è una necessità da affrontare tenendo conto anche degli aspetti negativi che un uso poco attento possono costituire per il paesaggio:

Vietare la posa di pannelli fotovoltaici direttamente sul terreno; consentire l’uso di pannelli soltanto nella modalità integrata, secondo le definizioni del GSE. Verifica della efficacia delle pale eoliche sul territorio comunale

Difesa idrogeologica

Per la difesa idrogeologica è necessario ridurre la velocità di deflusso dell’acqua, come dimostrato dalle ultime, numerose alluvioni.

Emettere le seguenti prescrizioni per l’attività edilizia:

  • Tutti i percorsi carrabili privati devono essere permeabili;

  • Le zone esondabili con ritorno di 200 anni non possono avere deroghe edilizie (come accade oggi per le zone rosse, cioè quelle con tempo di ritorno 50 anni).

Verrà ristrutturato un servizio di cantonieri per le strade comunali.

Miglioramento energetico in ambito urbanistico

In Italia sono in corso immensi investimenti per ridurre il consumo energetico nel settore residenziale. A questi è possibile aggiungere un importante intervento: il teleriscaldamento: la centrale di Vado spreca enormi quantità di calore gettandolo in mare, mentre a poca distanza una popolazione urbana consuma combustibile in caldaie fortemente inquinanti.

Nel territorio comunale a ponente del Letimbro ed a valle dell’autostrada tutte le nuove costruzioni e le ristrutturazioni pubbliche e private devono essere predisposte per usufruire del teleriscaldamento (come già avviene in altre città italiane).

Riqualificazione del verde

La fame di parcheggi e la riduzione delle risorse di qualità negli enti locali hanno portato ad un progressivo impoverimento del verde urbano per lasciare posto a parcheggi, ad ampliamenti degli edifici o semplicemente a superfici più facili da pulire e mantenere.

Deve essere implementata operativamente la legge 10/2013 Norme sullo sviluppo degli spazi verdi urbani. Ciò impone istruttorie serie quando viene richiesto di tagliare un albero “perché malato”. Deve essere incrementato lo standard urbanistico relativo a zone di parco urbano, deve esser proibita la realizzazione di parcheggi privi di alberature (esempio negativo su cui intervenire: piazza Aldo Moro).

Il verde privato ha una funzione positiva sul paesaggio se curato e mantenuto; si dovrà verificare se non sia stata modificata impropriamente la destinazione da verde a parcheggio (es. Corso Mazzini)

Nel Comune sarà creata una nuova struttura per la pianificazione ed il controllo del verde urbano.

Tutela del paesaggio urbano ed extraurbano

In Liguria si ha una grande disomogeneità tra i comuni nella tutela dei centri storici: alcuni hanno tutelato quasi l’intero centro (es. Albisola Superiore) ed altri non hanno alcuna parte tutelata (es. Savona). Sarà richiesta la tutela paesaggistica per la parte medioevale e ottocentesca della città.

L’Aurelia è una arteria con valore paesaggistico ma la tutela non comprende l’attraversamento di Savona. Si richiederà l’apposizione di questa tutela. Verrà attuata una iniziativa di recupero delle facciate (come quella già fatta per Via Pia) anche per Via Santa Lucia, per valorizzare l’aspetto cittadino rispetto al terminale crociere ed all’ingresso in città dal levante.

L’acqua come bene da recuperare

Esiste una gran retorica sull’acqua come bene pubblico fondamentale, sentimento condiviso diffusamente nella popolazione italiana. A questo sentimento non corrispondono poi scelte congruenti per cui si perdono quantità immense di acqua nelle tubazioni di distribuzione. A Savona si continua a buttare immensi volumi di acqua recuperata dal refluo del depuratore (pari al volume del lago di Osiglia ogni anno). 

Il depuratore deve essere completato con lo stadio finale per il recupero dell’acqua per usi civili, industriali, reintegro falda e, se il caso, per usi agricoli (come avviene in quasi tutti gli impianti in Italia)

Mobilità

Il Piano Urbano della mobilità va integrato dalle seguenti richieste:

  • Linee ferroviarie cittadine: l’infrastruttura ferroviaria occupa una percentuale importante del territorio comunale (Parco Doria) mentre la mobilità ferroviaria per merci e persone è irrilevante (da anni le merci escono dal porto esclusivamente via camion); il sistema va rivisto riportando le merci carrabili sul treno (es. granaglie, rinfuse solide). Sarà valutato un servizio costiero ferroviario Vado - Savona Marittima di tipo metropolitano con numerose fermate per collegare come mezzo di trasporto pubblico Vado al centro di Savona (Corso Italia); la linea collegherà anche la zona del porto altrimenti non servita dal servizio pubblico; sarà valutata la possibilità di instradare le centinaia di camion derivanti dai nuovi traffici dei traghetti, sul sedime ferroviario adattato;

  • Varianti all’Aurelia bis: dopo tanto abbandono progettuale da parte della città, sarebbe un errore appiccicare soluzioni come rotonde, svincoli, collegamenti, per salvarsi la coscienza: si rischia di fare opere inutili o dannose. Si finisca questa infrastruttura e si verifichi l’effetto reale sul traffico prima di ipotizzare altre opere;

  • Piste ciclabili: Le piste ciclabili di Savona non danno un contributo reale al problema della mobilità in quanto solo disegnate sul terreno ma non strutturate in una rete funzionale che dovrà essere progettata. 

Sarà anche riverificata la scelta di ridurre la capacità di traffico di Via Nizza.

Occupazione

Se oggi un imprenditore volesse costruire un’impresa artigiana o industriale, non avrebbe aree disponibili in Savona essendo tutte destinate a residenza, commercio e servizi. Tutte le aree attualmente disponibili nel PUC saranno destinate ad attività produttive; non sarà più permessa la trasformazione di aree industriali in aree commerciali o residenziali (es. Gemmelegno a Zinola).

Lo scarso risultato prodotto dal BIC di Savona (al porto) è parzialmente dovuto alla collocazione infelice; sarà esaminata una possibile ricollocazione del BIC nel complesso del Campus Universitario.

Verifica sull’uso artigianale/produttivo delle aree al PAIP: le concessioni date dal Comune prescrivevano che le aree fossero utilizzate come aree produttive e non di deposito o commerciali. Questa verifica andrà fatta per tutte le concessioni comunali.

La valle del Santuario dispone di oltre 4000 ha di bosco. In parte significativa è di proprietà delle Opere Sociali e di enti pubblici. Potrebbe essere avviato un progetto per la produzione di legna da lavoro con valorizzazione del patrimonio e sviluppo dell’occupazione.

Strategia dell’azione amministrativa

Rinnovo del parco nomine del Comune

Tutti gli incarichi attribuiti dal Sindaco, dove possibile, saranno revocati, sia nelle partecipate, sia nelle associazioni in cui è richiesta l’indicazione di incarico al Comune (Autorità Portuale, Università, Opere sociali ecc.); analogo rinnovo riguarderà i consulenti ed i professionisti.

Rinnovo nella strategia sulle partecipate

Le aziende partecipate non dovranno avere soci privati: è molto meglio avere i privati come fornitori in modo da poterli sostituire se insoddisfacenti, cosa impossibile se si tratta di soci.

Si valuterà la possibilità di unificare la gestione dei rifiuti a livello provinciale, per avere una dimensione di scala sufficiente.

Miglioramento della trasparenza

Nei regolamenti degli appalti saranno vietati gli “appalti concorso” (es. piscina e Vecchio San Paolo) e non saranno aggiudicate le gare con un solo concorrente (es. mense e piscina).

Roberto Cuneo

Italia Nostra sezione di Savona

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