News21 febbraio 2021 11:54

Logica dice: riaprite i bar

La polemica su piazza Vacciuoli e qualche considerazione

Logica dice: riaprite i bar

I vigili in piazza Vacciuoli non sono una novità: ci era toccato di occuparcene perfino in epoca precovid, quando all’inizio del 2020 uno dei bar sotto la magnolia era stato sanzionato per la musica che fuoriusciva dagli altoparlanti, alle 21.40 di sera.

Poi è arrivato il coronavirus.

I bar sono stati chiusi per diverse settimane e poi riaperti e richiusi più volte col sistema dei “colori” delle varie regioni.

Poco prima di San Valentino - quindi dell’ingresso della Liguria in zona arancione che ha fatto traboccare il vaso della pazienza degli esercenti - il Maama bar di piazza Vacciuoli era stato sanzionato con multa e due giorni di chiusura perché, dopo le 18, un paio di persone erano rimaste sedute nel dehors nonostante il bar avesse ormai chiuso. 

Ieri era sabato pomeriggio, e la zona era abbondantemente presidiata, tra i mugugni.

La lotta strisciante tra bar e quiete pubblica - che già impressionava, nella nostra Savona più morta che viva - si è trasformata insomma in una battaglia all’ultimo sangue, perché al posto della quiete (spesso ignorata) adesso c’è il virus. 

Il virus odioso col quale avremmo dovuto imparare a convivere non è però l’unica cosa che ci spaventa: dopo un anno di restrizioni, più o meno severe, le conseguenze psicologiche della pandemia si stanno affiancando con prepotenza a quelle sanitarie ed economiche. 

La solitudine e l’isolamento hanno portato disagi pesanti soprattutto ai giovani, che nei gruppi cambiano e crescono, s’innamorano e fanno amicizie e che vi pongono le fondamenta degli adulti che diventeranno.

I pochi ragazzi savonesi non fanno eccezione: li si vede per strada, in gruppi piccoli o grandi, spesso con le mascherine meglio indossate dei tanti casalinghi che si ostinano a tener il naso fuori.

E fino alle 18 li si può vedere anche nei bar, di piazza Vacciuoli come di via Paleocapa o Corso Italia.

O meglio, fuori dai bar chiusi.

Perché con i bar chiusi, questo dovrebbero ormai averlo notato un po’ tutti, gli assembramenti sono molti di più: tutte le persone che, potendo, se ne starebbero sedute al proprio tavolino, devono invece stare in piedi in spazi forzatamente ridotti, salvo camminare come automi per tutto il pomeriggio con l’aperitivo in mano.

 

LNS

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