Con 479 indagati e 334 persone arrestate nel dicembre 2019, l’inchiesta “Rinascita Scott” ci permette di capire come agisce e come pensa la ‘ndrangheta e come riesce ad allearsi con la società, con la politica e con l’economia.
Un vero e proprio Stato illegale parallelo.
Al centro dell’indagine c’è la cosca guidata dal boss Luigi Mancuso e le decine di clan a lui collegati, che comandavano su Vibo Valentia e sulla provincia.
Con uno sforzo enorme centinaia di carabinieri dei ROS di Roma, Catanzaro e del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia per 4 anni hanno pedinato, monitorato e intercettato decine di ‘ndranghetisti.
Nulla sfuggiva al controllo criminale: appalti, compravendita di beni, intestazioni fittizie, contratti tra privati, acquisizione di imprese, imposizione del pizzo e un enorme giro di usura, un vero e proprio circuito bancario illegale parallelo.
Gli ‘ndranghetisti sapevano tutto di tutti, quanti soldi sul conto corrente, quali e quante le proprietà immobiliari possedute, ereditate o vendute. E su tutto mettevano il loro cappello.
Impressionante è il numero di colletti bianchi che si erano prestati agli interessi mafiosi.
Commercialisti, notai, avvocati, amministratori pubblici e funzionari, personale dei palazzi di giustizia, uomini delle forze dell’ordine.
Rinascita Scott è un’enciclopedia dell’universo mafioso calabrese, c’è di tutto dentro: decine di omicidi e di lupare bianche, il traffico d’armi e quello internazionale di droga, ma ci sono anche le storie delle persone umili vittime del potere ‘ndranghetista, a dimostrazione che dove comanda la mafia soffrono tutti.
E poi le tante domande ancora aperte.
Come hanno fatto i Mancuso a conoscere il giorno e l’ora in cui sarebbero scattati gli arresti?
Che ruolo ha la massoneria deviata come moltiplicatore del potere criminale?
In che modo riesce ad infiltrarsi nei Palazzi di Giustizia per aggiustare i processi?
Stasera, alle 21.20, su Rai3.