News14 aprile 2021 18:28

25 aprile, vento di libertà

I Resistenti: 24 pagine di storia, cultura e cronaca politica

25 aprile, vento di libertà

LA MORALITÀ DELLA RESISTENZA  (a cura di Giorgio Amico)

... Una pagina di certo non esaltante, ma che comunque è parte della Resistenza, così come parte integrante della Resistenza sono gli scioperi «selvaggi» non sempre patriottici degli operai. Pagine di cui per troppo tempo non si è parlato da parte chi voleva far dimenticare la natura rivoluzionaria di quegli eventi e trasformare la storia di una guerra civile lunga e feroce, che è stata al contempo guerra di liberazione nazionale, ma anche aspra guerra di classe, nel mito fondante di una repubblica per molti aspetti in diretta continuità con quel passato che pure si dichiarava radicalmente e per sempre cancellato. Pagine di cui oggi si parla troppo e male da parte chi vorrebbe riscrivere la storia di quei venti mesi come una «stagione del sangue», combattuta da minoranze ideologizzate sulla pelle della grande maggioranza del popolo italiano.

Proprio per questo in un momento di così grande confusione come l'attuale, dove tutto pare rimesso in discussione e nulla pare più sicuro, di una cosa sola dobbiamo essere serenamente certi: che nulla va mai veramente perduto. In questo sta la lezione di moralità che la Resistenza ancora ci offre, come ha scritto Italo Calvino, nel passo forse più bello di quel libro straordinario che è Il sentiero dei nidi di ragno dove con con estremo rigore è definitivamente chiarita la diversità fra «noi» e «loro», fra i partigiani e le brigate  nere.
Diversità, sia chiaro, che non consiste nell'essere più o meno compiutamente uomini come pensava Vittorini, che l'umanità di fondo di entrambe le parti è comune nelle atrocità come negli eroismi. No. Calvino rimanda ad una alterità di fondo, che trascende il singolo, per investire il piano grande e terribile della storia. Se la morte rende tutti uguali, la differenza allora consiste nel perché si muore, ma questo rimanda immediatamente al senso profondo che attribuiamo alla vita degli uomini.

Scrive Calvino:
[…] Quindi , lo spirito dei nostri… e quello della brigata nera… la stessa cosa? - La stessa cosa, intendi cosa voglio dire, la stessa cosa… - Kim s’è fermato e indica con un dito come se tenesse il segno leggendo; - la stessa cosa ma tutto il contrario. Perché qui si è nel giusto, là nello sbagliato.
Qua si risolve qualcosa, là ci si ribadisce la catena. Quel peso di male che grava sugli uomini del Dritto, quel peso che grava su tutti noi, su me, su te, quel furore antico che è in tutti noi, e che si sfoga in spari, in nemici uccisi, è lo stesso che fa sparare i fascisti, che li porta a uccidere con la stessa speranza di purificazione, di riscatto.

Ma allora c'è la storia. 

C’è che noi, nella storia, siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. 

Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. 

L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel
furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimerci, loro per restarne schiavi. 

Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni […]
Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l'uomo contro l'uomo.  pagina 9.

L'ECCIDIO DI VALLORIA - LA PASQUA DI SANGUE DEL 5 APRILE 1944

FALSI E CODARDI PER GIUSTIFICARE LA STRAGE DI TREDICI ANTIFASCISTI SAVONESI   di Giuseppe Milazzo

LA STRAGE DI TESTICO DEL 15 APRILE 1945: 

L'ECCIDIO TRA LA POPOLAZIONE - guerra ai civili -  VENTISEI VITTIME INNOCENTI  di Pino Fragalà

L'APPELLO DELL'ANPI, UNIAMOCI PER SALVARE L'ITALIA: 

Arci, Caritas, Cgil, Cisl, Uil savonesi + Articolo21 Liguria 

rispondono all'appello condividendo i valori costituzionali e l'impegno per

i diritti e la dignità delle persone, da pag. 12 a pag.15.

QUI la rivista scaricabile.


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