Non si può nemmeno parlare di maldestro revisionismo storico perché Angelo Vaccarezza con il suo endorsement postumo con orbace sotto l'ombrellone per Giorgio Almirante ha confermato due cose.
La prima: l'ignoranza storica, proprio nel senso di ignorare la storia, di non conoscerla e, nel caso invece la si conosca, la vocazione a riscriverla sulla base di falsi storici come la “cultura” di Giorgio Almirante esponente di primo piano del fascismo di sempre.
La seconda: una impareggiabile faccia di bronzo nel suo concludere (se è concluso) il percorso politico dalla Democrazia Cristiana, dal PDL e fervente cattolico a “Cambiamo” di Giovanni Toti, attuale presidente della Regione ligure, Vaccarezza indica Almirante come suo maestro di vita politica.
Cosa pensano e cosa dicono i cattolici di un politico di oggi che assume come proprio riferimento un uomo che ha condiviso leggi razziali, persecuzioni, azioni del regime fascista oltre che uno dei fautori della Repubblica Sociale Italiana e arruolato nella Guardia Nazionale Repubblicana?
Cosa ha da dire Giovanni Toti impegnato giorni fa a "rimbrottare" la lotta, definita troppo dura, dei lavoratori Arcelor Mittal e in continui richiami alla democrazia?
Si trova a suo agio con il suo capogruppo?
Il presidente Toti, che recentemente ha generosamente presenziato, come rappresentante istituzionale, a cerimonie e anniversari della Lotta di Liberazione, è convinto di quella presenza?
Con quale stato d'animo si avvicina a coloro che perseguono e lottano per l’antifascismo?
Quando Angelo Vaccarezza, il nostalgico di Almirante, parla a nome di “Cambiamo”, rappresenta quindi anche Toti?
Non possiamo però non domandarci che senso ha presenziare quando il massimo esponente del suo gruppo in Regione esalta il regime e gli uomini che fecero strame della democrazia, dell’Italia e delle vite degli oppositori?
Vaccarezza ora sappiamo da che parte sta, ma lei, presidente, dove si colloca?
SEGRETERIA PROVINCIALE ANPI
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