News21 luglio 2021 18:36

Autostrade: il tappo di Pra

L'Antitrust ha avviato un procedimento nei confronti di Autostrade per l’Italia perché la società non ha ridotto il costo del pedaggio per le tratte in cui si verificano rilevanti criticità nella viabilità a causa di lavori straordinari. Te pareva. Nel frattempo Toti fa lo gnorri, ma sapeva fin da febbraio dei cantieri che soffocheranno le autostrade liguri per tutta l’estate

Autostrade: il tappo di Pra

“Speriamo che il procedimento di inottemperanza nei confronti di ASPI si chiuda in fretta” afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: “in questo momento milioni di italiani stanno per partire e saranno costretti a viaggiare al rallentatore a causa di lavori di manutenzione. È incredibile, considerato che c'era tutto il tempo del lockdown per mettere in sicurezza tutte le tratte autostradali del nostro Paese".

"Chi viaggia in autostrada paga il pedaggio per poter andare velocemente e non certo restare in coda per ore. Se l'automobilista resta imbottigliato, ha diritto non solo alla restituzione dell'intero importo pagato, ma, nei casi più gravi, se non viene informato prima dei rallentamenti, anche ad un indennizzo.
Se invece è costretto per mesi a viaggiare ad 80 km/h per lavori in corso, il pedaggio va adeguato in modo corrispondente" conclude Dona.

La Liguria, lo sappiamo bene, è tra le regioni maggiormente flagellate dai cantieri autostradali.

E se la Lista Sansa ha addirittura promosso una class action perché Autostrade risarcisca i liguri degli enormi disagi che devono sopportare da anni, Toti ulula ogni giorno contro le chiusure agostane previste per mettere in sicurezza le gallerie. Perché lui “non molla”.

Peccato che il presidente della Regione, come ha spiegato oggi l’ispettore del Ministero dei Trasporti Placido Migliorino, sapesse fin dal 26 febbraio che i cantieri che oggi soffocano la Liguria erano inevitabili e non più rinviabili.

Ciononostante ad aprile, ricorda il capogruppo del M5S in Regione Fabio Tosi, “Toti e Giampedrone avevano dichiarato di aver concordato due stop per la settimana pasquale e il ponte del 2 giugno, fino ad arrivare al blocco totale dei cantieri nel periodo estivo, dalla seconda settimana di giugno fino a metà settembre. Chi sottoscrive un accordo in genere dovrebbe conservarne traccia” osserva Tosi, che si chiede dove siano i verbali degli incontri.

Vorrebbe saperlo anche il capogruppo PD in Regione Luca Garibaldi, che osserva: “È preoccupante che già da febbraio la Regione Liguria fosse a conoscenza del piano dei cantieri sulla A10 in direzione Ponente e che oggi la stessa Regione si stupisca di questi interventi.
Questa è una ulteriore prova che sul tema cantieri e programmazione lavori ci vuole maggiore chiarezza e un intervento nazionale: Aspi ha gravi responsabilità ma la Regione agisce in ritardo e senza la minima programmazione”.

“In queste ore - continua Garibaldi - l’assessore ai Trasporti Berrino denuncia che i lavori in autostrada non considerano quelli sulla rete ferroviaria nello stesso periodo, e giudica inconcepibili gli interventi sull’A10.
Ma non si parlano in Giunta con l’assessore Giampedrone che siede ai tavoli di confronto con autostrade? Fino a quando si dovrà aspettare per avere una sede unica di programmazione degli interventi sulle infrastrutture?”

Prende posizione anche Linea Condivisa:

"La Liguria ancora nella morsa di Autostrade: è stata infatti decisa la chiusura totale del tratto Genova Aeroporto-Genova Prà in A10, direzione Savona, dal 6 al 23 agosto, per un totale di 18 giorni. Ma non finisce qui, a ciò si aggiunge anche la notizia che la stazione ferroviaria di Genova Marittima, necessaria per il collegamento su ferro dei Terminal Sech e Spinelli, verrà chiusa dal 9 al 29 agosto per via dei lavori legati al Terzo Valico, lasciando quindi ancora una volta il ponente genovese in balia del traffico e dei congestionamenti che sicuramente caratterizzeranno quei giorni.

Di fronte a questo scenario, che non si può non definire “nefasto”, risulta di estrema gravità la totale mancanza di coinvolgimento degli enti locali liguri, a partire dalla Regione, alla quale si aggiunge la mancanza di un basilare, per quanto vitale però, coordinamento tra i diversi grandi cantieri che stanno interessando il nodo genovese in questi anni. Ogni chiusura dei tratti autostradali ha un impatto significativo sulla viabilità ordinaria, su quella secondaria e sui collegamenti da e per l'entroterra, che da anni scontano un rapporto subordinato non più tollerabile nei confronti della costa." commentano da Linea Condivisa.

“Un esempio lampante dell’impatto che questi lavori genereranno è rappresentato da un territorio come quello della Val Stura ed Orba che, oltre a scontare la chiusura programmata della tratta ferroviaria Genova-Ovada-Acqui per tutto il mese di agosto, per via dei lavori legati al Terzo Valico, troverà il percorso dei bus sostitutivi pesantemente complicato per via degli interventi sulla viabilità autostradale in oggetto”, spiega la consigliera della città metropolitana di Genova per Coalizione civica per città metropolitana – Linea Condivisa Daniela Tedeschi.      


“Ma come si suol dire, alle mancanze nella programmazione della manutenzione da parte del comune di Genova, – prosegue la presidente di Linea condivisa Rossella D’Acqui – si aggiungono anche i problemi di manutenzione della viabilità secondaria da parte dei municipi, che per via dell’accentramento portato avanti dal sindaco Bucci, sono progressivamente stati svuotati di funzioni, competenze e fondi necessari per questa tipologia di interventi”.       

“Per rendere l'idea, basti pensare che le compagnie di navigazione invitano i propri clienti a scegliere scali alternativi, vista l'oggettiva difficoltà per la viabilità cittadina ad assorbire il flusso dei mezzi pesanti. Questo è inaccettabile e potrebbe portare a perdite di servizi da e per il porto di Genova in maniera definitiva - aggiungono Alessio Boni e Luca Cinelli, referenti del tavolo di lavoro sulla Mobilità dell’associazione Linea condivisa - soprattutto se pensiamo al fatto che in questo momento storico il Porto di Genova sta vivendo un momento di grande attività, e non può venire penalizzato dalla mancanza di infrastrutture strategiche”.

Anche le parole del presidente della Liguria Giovanni Toti appaiono insufficienti se rapportate al ruolo politico ricoperto e ai frequenti “pellegrinaggi romani” ai quali ci ha abituato in questi ultimi anni.

“La mancanza di un ruolo diretto della Regione nella tematica delle concessioni autostradali non manleva Toti dall’obbligo di impegnarsi affinché l’ente che rappresenta, assieme all’Autorità di Sistema portuale, promuova quel coordinamento tra Autostrade per l’Italia, RFI e Mims, affinché le istanze del nostro territorio siano parte del processo decisionale riguardanti le opere manutentive sulla rete infrastrutturale ligure”, dichiara il capogruppo di Linea condivisa in consiglio regionale Gianni Pastorino.  

"È necessario intervenire urgentemente con soluzioni-tampone al fine di scongiurare o limitare i disagi legati a queste scelte, per farlo, come Linea Condivisa richiediamo:

un intervento urgente al fine di prevedere tariffazioni agevolate per il trasporto su ferro sulla tratta Genova Piazza Principe-Ventimiglia, sotto forma di abbonamenti ferroviari

il potenziamento temporaneo della tratta con collegamenti rapidi da realizzare mediante l’incremento di treni regionali/regionali veloci e/o Intercity sulla medesima direttrice, sempre a prezzi agevolati

la ridiscussione del contratto di servizio con Trenitalia stipulato nel 2018 e in vigore fino al 2032, che risulta inadeguato per soddisfare il bisogno di mobilità in Liguria, specialmente in un periodo emergenziale come quello che stiamo vivendo

l’istituzione della gratuità temporanea sul Tpl genovese, come già sperimentato, al fine di incentivare una riduzione della mobilità privata nel periodo indicato

l'impegno del presidente Toti per garantire un'adeguata rappresentanza delle pubbliche amministrazioni liguri ai tavoli di coordinamento tra Autostrade e Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili

che venga istituito urgentemente un tavolo di lavoro per coordinare e programmare l'afflusso o il transito delle merci da e per il Porto di Genova

Non è pensabile scaricare sulla popolazione ligure, già stremata dai disagi di questi anni, il mancato coordinamento degli interventi manutentivi sulle infrastrutture del nostro territorio. È evidente la mancanza di coordinamento e di programmazione che caratterizza le azioni politiche sia della giunta comunale genovese che di quella regionale, che scaricano le proprie carenze su altri enti, ma con scarso successo."

LNS

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