Cultura11 settembre 2021 11:41

I tesori ancora troppo nascosti di Quarto

Festival RiCreazione, dal 15 al 18 settembre (di Chiara Pasetti)

I tesori ancora troppo nascosti di Quarto


Festival RIcREAZIONE 14-18 SETTEMBRE (QUI il programma)

Nel 2015, in occasione dei Rolli days genovesi, mi ero trovata a visitare l’ex ospedale psichiatrico di Quarto a Genova; la notizia su internet riportava la presenza di opere di Claudio Costa (1942-1995) e di pazienti dell’ospedale stesso. Mi si era aperto un vero e proprio mondo fatto di arte, cultura, bellezza, cura, memoria e amore. Riporto qui ciò che scrissi all’epoca dopo aver visitato il luogo.

Il complesso che ospita l’ospedale risale al 1898; scalinate imponenti, lunghi corridoi, giardini bellissimi. Ma era prima di tutto un luogo di angoscia e malattia, i cui muri silenziosi hanno visto ciò che soltanto chi ha lavorato o vissuto in un manicomio può sapere. Prima della Legge 180 di Franco Basaglia del 1978 il Presidio di Quarto ospitava centinaia di malati psichiatrici; in quell’anno arriva in ospedale nel ruolo di responsabile del Dipartimento di Salute Mentale lo psichiatra Antonio Slavich, uno dei più stretti collaboratori di Basaglia e uno dei grandi protagonisti della storia dell’istituzione manicomiale. E negli anni ’80 avviene l’incontro e il coup de foudre intellettuale e artistico fra il professor Slavich e il pittore e scultore Claudio Costa, che aveva trasferito in alcuni locali dell’ospedale il suo atelier. Insieme, nel 1988, decidono di fondare un’associazione di volontariato, sostenuti anche dalla critica d’arte Miriam Cristaldi, da Luigi Maccioni, psichiatra, e da Gianfranco Vendemiati, uno dei più fedeli e attivi collaboratori di Slavich: il nome dell’associazione, ispirato al “Museo do Incosciente” creato a Rio de Janeiro dalla psicoanalista Nise de Silveira, è “Istituto Materie e Forme Inconsapevoli” (I.M.F.I.). Il suo scopo, arduo e innovativo, era ed è quello di «promuovere, divulgare e ricercare creatività espressive (disegno, pittura, scultura, scrittura, teatro, musica e audiovisivi) attraverso l’incontro tra tecniche e culture diverse atte a favorire le reciproche conoscenze». Costa, con la collaborazione di volontari, insieme ai malati realizza moltissimi lavori (quadri, sculture) da solo o in gruppo, e soprattutto incoraggia il singolo artista ad esprimersi. Dal 1992 l’I.M.F.I. istituisce, grazie anche a molti artisti professionisti che si recano a Quarto per lavorare con i pazienti, il “Museattivo delle Forme Inconsapevoli”, il quale dalla scomparsa prematura di Costa (avvenuta nel 1995) viene chiamato “Museattivo Claudio Costa”. Il Museo, tuttora esistente (malgrado le difficoltà di ogni genere incontrate dai suoi fondatori prima, e da chi ora continua coraggiosamente a portarne avanti intenti e valori, fra i quali è doveroso citare nuovamente Vendemiati, attualmente presidente dell’I.M.F.I., e il vice presidente Massimo Casiccia), comprende oltre seicento opere. Molte sono di Claudio Costa, altre di artisti professionisti (l’elenco è lunghissimo, tra i tanti Daniel Spoerri, Davide Mansueto Raggio, Plinio Mesciulam, Aurelio Caminati, Alfonso Gialdini, Rocco Borrella, Stefano Grondona), e moltissime sono state (e vengono continuamente) realizzate dai pazienti. Importante la scelta di non indicare accanto all’opera il nome dell’autore: «secondo gli intenti originari di Slavich e Costa non abbiamo voluto separare le creazioni dei pazienti con problemi psicopatologici da quelle di artisti affermati, nella ferma convinzione che siano tutti accumunati dal profondo desiderio di comunicare, di partecipare il proprio universo interiore», spiega Vendemiati.

Da allora il presidente Vendemiati è purtroppo venuto a mancare, e sono felice di aver avuto l’onore di conoscerlo. Oggi il presidente è Massimo Casiccia e Rossella Soro, che cura anche con grande passione il laboratorio di ceramica, la vicepresidente. Gli spazi a disposizione delle varie iniziative si sono ampliati, in particolare è nato Spazio 21, ex cucine dell’ospedale interamente ristrutturate. Ogni anno vengono organizzate moltissimi eventi musicali, teatrali, culturali e artistici, con l’idea di aprire sempre di più le porte di Quarto alla città, che conosce ancora troppo poco questa affascinante e ricchissima realtà.

Ora dal 14 al 18 settembre si terrà il festival RIcREAZIONE (“si fa cultura soltanto nel momento in cui si cambia la realtà”, recita la locandina). Dal comunicato stampa:

«Siamo ancora qui, dopo dieci anni, ancora “abusivi” ma presenti e attivi. Lo Spazio 21 è ancora di proprietà sospesa, ma rimaniamo fiduciosi che prima o poi qualcuno si prenderà il gusto ed il rischio di concludere l’iter urbanistico. Continuiamo a perseverare nella visione che abbiamo formato, sviluppato e condiviso in questi dieci anni, e che ha portato alla realizzazione della Casa della Salute, credendo ancora che questo luogo possa ricollegarsi culturalmente alla città per esprimerne tutte le sue potenzialità. 

Sappiamo e lo abbiamo dimostrato in questi anni con le tante attività che abbiamo proposto, come l’ex Ospedale  Psichiatrico possa riconquistare un suo ruolo nello  stimolare il confronto sulla salute come intersezione di esperienze diverse, dove i temi dell’urbanistica, dell’ambiente, della socialità, della medicina, dell’arte e della democrazia urbana possano arricchirsi reciprocamente.

Quale posto migliore per indagare questi aspetti?

Questo è un luogo ricco di memorie e suggestioni, che vuole diventare un polo culturale aperto, accogliente e inclusivo, dove convivono funzioni sanitarie, pazienti ancora in terapia con una fitta rete di cittadini volontari impegnati in diversi laboratori, a testimonianza di come la qualità delle relazioni crei valore aggiunto e benessere collettivo.

Invitiamo tutta la città alla RIcREAZIONE per rinnovare la forza di questo progetto e perché il ritorno in Manicomio continui a rappresentare un’occasione per riappropriarsi di una memoria e di un luogo per rimettere al centro la persona, la dimensione dell’accoglienza e il valore della comunità, costruendo luoghi dove il discorso della cura, nella sua natura multidisciplinare, possa diventare espressione culturale e percorso di innovazione sociale verso il bene comune».

Personalmente sono molto legata a Quarto perché lì ha debuttato MOI (spettacolo dedicato a Camille Claudel) nel settembre del 2016: non c’era ancora Spazio 21, utilizzammo la biblioteca, e lo riproponemmo nel 2019 in occasione della festa della donna. È sempre un’emozione per me tornare a Quarto e spero che sempre più genovesi e non solo possano scoprire i tesori presenti in queste mura, magari in occasione dell’imminente festival il cui programma prevede laboratori, concerti, mostre, un omaggio a Dante, e tante altre iniziative tutte da scoprire.

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info: +39 3397228865 / www.imfi-ge.org / FB: QuartoPianeta / imfi@hotmail.it

 

Per tutta la durata del Festival sarà aperto il Bar gestito dal Centro Sociale e sarà possibile visitare la sede dell’IMFI e il Centro Socio-riabilitativo Franco Basaglia con l’esposizione di una consistente quota di opere del MAdFI, il Museo Attivo delle Forme Inconsapevoli fondato nel 1992 come centro pilota per la raccolta di opere provenienti dagli atelier di tecniche espressive e di opere donate dagli artisti professionali che hanno appoggiato l’uso della creatività come strumento terapeutico

- i laboratori dell’IMFI di ceramica, incisione, scultura e restauro

- il Presepe permanente realizzato dal Collettivo Artistico Quarto Pianeta.

Tutti gli eventi saranno gestiti nel pieno rispetto delle vigenti norme e procedure anti-covid. Si ricorda la necessità del Green Pass o del tampone effettuato entro le 48 ore precedenti.



Chiara Pasetti

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