Da giovedì 21 a mercoledì 27 ottobre la sala delel Officine Solimano propone due nuove prime visioni:
"L’Arminuta" - Giuseppe Bonito mette in scena il romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio, Premio Campiello 2017, che vede protagonista una ragazzina, soprannominata l'Arminuta, catapultata nel mondo della sua famiglia d'origine a cui non sapeva di appartenere.
"Titane" - Julia Ducournau vince la Palma d’oro al Festival di Cannes 2021 con un film provocatorio, innovativo, controverso, che adopera il genere per raccontare la fluidità dei nostri tempi.
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
L’Arminuta | |||
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di Giuseppe Bonito con Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera Italia 2021, 110’
Tratto dal romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello 2017.
gio 21 ottobre (18.00 - 20.30) ven 22 ottobre (15.30 - 21.00) sab 23 ottobre (18.00 - 20.30) dom 24 ottobre (15.30 - 21.00) lun 25 ottobre (15.30 - 18.00) mar 26 ottobre (18.00 - 20.30) mer 27 ottobre (15.30 - 18.00)
Estate 1975. Una ragazzina di tredici anni viene restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere. All’improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa confortevole e l’affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico venendo catapultata in un mondo estraneo...
«Grazie al romanzo di Donatella Di Pietrantonio ho conosciuto questa ragazzina di tredici anni della quale non sapremo mai il nome, ma solo il soprannome, l’Arminuta, che nel dialetto abruzzese significa la “ritornata”. La sua storia accade a metà degli anni settanta e comincia il giorno in cui viene restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere. Si ritrova catapultata in un mondo nuovo, estraneo e rude che sembra appena sfiorato dal progresso e a dover condividere lo spazio di una casa piccola e buia con altri cinque fratelli in una dimensione a tratti ostile e promiscua. In questa storia tutto è fortemente polarizzato: la città di mare e il paese dell’entroterra, la modernità e l’arcaicità, il benessere borghese e la povertà rurale, l’italiano corretto come viene parlato alla tv e il dialetto stretto che si parla nella nuova casa. E in mezzo c’è lei, l’Arminuta, che è sempre l’una e l’altra cosa insieme, figlia di due madri e di nessuna. Il film, così come il romanzo, racconta un anno di vita di questa ragazzina alle soglie dell’adolescenza, un periodo che segnerà la sua vita per sempre, in cui sperimenterà il dolore e la durezza ma anche l’amore, la dolcezza e la bellezza a tratti feroce che la vita riserva». (Giuseppe Bonito).
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