"Venerdì 29 ottobre dalle ore 18,00 ci vediamo in piazza De Ferrari a Genova per far vedere che le nostre vite valgono e non ci faremo ridurre al silenzio. Il Senato, con voto segreto, ieri ha affossato l’iter della legge contro omobilesbotransfobia, misoginia e abilismo, conosciuta come ddl Zan."
Così Liguria Pride, che osserva: "Con urla di giubilo e un violento scroscio di applausi scatta la tagliola per il #ddlZan, legge che proteggeva dalla violenza le persone LGBTI+ e disabili. Un senato lontano dalla realtà, fatto di persone ipocrite che giocano con le tattiche parlamentari, lasciando sull’asfalto il corpo dei diritti civili.
Le/i giovani se ne vanno a decine di migliaia; chi non può e non vuole andarsene resta e continua a vivere, liberamente, in una realtà già trasformata e migliore. Ce ne andiamo bellamente per il mondo come abbiamo sempre fatto, ma con una consapevolezza in più: il ddl Zan ci è servito, siamo di più, siamo più inclusivi/e/*, siamo più forti e scendiamo domani in piazza per dimostrarlo.
Abbiamo seguito gli interventi delle senatrici e dei senatori, con i social tutte/i/* potranno conoscere con quali argomentazioni, ignoranti e meschine, sono riusciti a vincere infangando la dignità delle persone. Hanno vinto in un’aula, ma non nella società.
Non ci fermerà nessuna tagliola, perché non si arresta il fiume in piena del cambiamento.
Tutti i gruppi e le associazioni possono scrivere a coordinamentoliguriarainbow@gmail.com per aderire."
Tra le prime adesioni, quella di Linea Condivisa: "Ieri il Senato ha approvato con 154 voti favorevoli e 131 voti contrari la cosiddetta "tagliola". La proposta di NON passaggio agli articoli tanto voluta dalla destra è andata a buon fine, con conseguente blocco dell'iter di una legge fondamentale per la tutela dei diritti di tuttə.
Ancor più raccapricciante è stato il teatrino offerto dai senatori seduti agli scranni della destra, i quali, orgogliosi e fieri dell'esito drammatico della votazione, hanno iniziato ad esultare. Urla di gioia, ululati, salti, applausi e balletti. Tutto per aver appena sancito la morte di un disegno di legge che sarebbe servito a tutelare milioni di persone e che non avrebbe fatto del male a nessunə.
Ogni manifestazione di esultanza per quanto accaduto ieri è un'ulteriore aggressione ai danni di chi già subisce quotidianamente odio e violenze per la sola colpa di essere se stessə. Lo scempio di ieri, indegno di un Paese civile, farà da oggi sentire molto più solə le vittime dei soprusi omolesbobitransfoibici o misogini o abilisti.
Questo non va accettato. Bisogna tornare subito al lavoro e bisogna continuare a lottare fino a che le istituzioni non avranno riconosciuto adeguati diritti e adeguate tutele a chi, ancora, quei diritti e quelle tutele non li ha.
Per questo parteciperemo al presidio organizzato dal Liguria Pride per chiedere Molto più di Zan".