Salute & Veleni27 dicembre 2021 16:39

Ancora fossile in Regione

Bocciato in consiglio regionale l’emendamento che chiedeva di accelerare e favorire la transizione energetica in Liguria, Natale (PD): “La Giunta ha deciso di tenere la Regione ancorata a scelte passate. La transizione energetica è invece la strada da perseguire”

Ancora fossile in Regione

“Non si è voluto guardare al futuro ma si è voluto ancorare la Liguria al passato. Con 40 miliardi di euro previsti dal PNRR per la transizione energetica la Giunta ha preferito pensare a progetti di scarso profilo. La Liguria deve guardare al futuro. Noi siamo per lo sviluppo e per la crescita economica e industriale della nostra regione ma questo sviluppo deve essere ancorato alle nuove tecnologie. 

Abbiamo centri di ricerca, università e industrie ad avanzata tecnologia che potrebbe giovarsi di questo cambio di passo. 

La nostra scelta non è solamente legata a quanto accade alla Spezia ma è una scelta di fondo. Peccato si sia persa questa occasione per pianificare una regione fossile free”, così il consigliere regionale Davide Natale commenta la bocciatura dell'emendamento da parte della maggioranza durante il consiglio di bilancio.

L’emendamento, in conformità con gli obiettivi di transizione energetica, già assunti dall’Unione Europea e dall’Italia, intendeva porre con determinazione e chiarezza la questione del ricorso all’uso dei combustibili fossili per la produzione di energia elettrica sul nostro territorio e chiede di accelerare e favorire il processo di transizione verso energie rinnovabili da attuarsi in tempi definiti, anche aprendo un serio e approfondito confronto sul futuro di alcune realtà produttive liguri.

Una proposta a costo zero che prevedeva, che il Piano Energetico Ambientale Regionale (PAER) contenesse il divieto di autorizzare la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a combustibili fossili, compresa la sostituzione, modifica o riconversione di impianti esistenti. Un provvedimento che esclude dal divieto gli impianti alimentati a gas naturale di potenza inferiore a 50 MW.



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