Il tutto senza grandi risultati, e meno male che almeno lui non ha tentato quella del presidente operaio (non deve proprio essergli venuto in mente).
Adesso, superando se stesso, è pure presidente ambasciatore: ieri mandava foto e comunicati stampa sul suo incontro col diplomatico russo Sergey Razov, al quale il nostro ha consegnato nientemeno che “il sentito auspicio della Liguria perché si vada verso una risoluzione per vie pacifiche della crisi in atto”.
Una mossa finissima di politica estera: ora che Putin sa dell’auspicio della Liguria non potrà mica far finta di niente. A Pecorile poi pare ci sia un movimento di opinione vastissimo, pari solo a quello di Fezzano.
La NATO è salva.
Ma non basta. Il presidente assaggiatore adesso ha anche un podcast settimanale, in cui ci spiegherà - immaginiamo - le magnifiche sorti della Liguria.
E qui ci inchiniamo, perché a chiamarlo PunToti non ci avremmo pensato neppure noi.