News22 novembre 2022 12:45

Sinistra, pace, politica estera

Una nota redatta con l'ambizione di sollevare nella sinistra savonese una discussione sui temi della situazione internazionale e della pace. Un confronto tra le forze della sinistra, da organizzarsi a breve, potrebbe rappresentare una tappa importante per quel riconoscimento comune di valori e di intenti presupposto indispensabile per costruire una tensione unitaria e una coerente proposta politica (di Franco Astengo)

Sinistra, pace, politica estera

In questa fase di estrema incertezza è necessario avviare, almeno a sinistra, una riflessione sui temi di fondo con lo scopo di recuperare identità e capacità di progettazione politica.

Nella direzione che si è appena cercato di indicare,il tema della pace e della politica estera appare quello decisivo ma anche il più complesso da analizzare.

Due elementi vanno presi subito in considerazione:

1) L'esito (positivo, sul campo) della manifestazione per la pace del 5 novembre ha lasciato comunque intatta la questione del deficit di risvolto politico;

2) L'elaborazione delle linee di politica estera portata avanti da un gruppo di lavoro del PD che ha prodotto il documento "valori e interessi per una nuova politica estera del PD" ha posto in rilievo elementi di ritardo nella valutazione di ciò che si sta muovendo in relazione agli sviluppi degli eventi bellici in Ucraina e conseguenti risvolti diplomatici.

Il testo del documento redatto dagli esperti del PD appare, infatti, ancora ancorato alle idee di multilateralismo e di globalizzazione che in questo momento appaiono in forte difficoltà, in un quadro generale di sottovalutazione degli spostamenti d'asse in corso, in particolare nel quadro europeo.

Sono in discussione punti fondamentali:

a) E' in atto un tentativo di far coincidere l'UE con la NATO;

b) Nella logica di ricostituzione dei blocchi (analizzo con l'accetta, ma è per fornire un senso della direzione di marcia) si sta lavorando per un nuovo assetto dell'Unione Europea fondato sulla relazione diretta tra USA e gruppo di Visegrad (Polonia in testa). E' da questo punto che arriva il maggior pericolo di conflitto globale;

c) ciò che è descritto nel punto b) sembra rappresentare la cifra di riferimento della maggioranza del governo italiano (che al riguardo non è unanime);

d) il rischio nucleare rimane più che mai incombente nello scenario globale.

Cosa si può opporre a questa strategia:

1) Prima di tutto la proclamazione dell'obiettivo di una "Pace senza aggettivi" che parta dall'immediato "cessate il fuoco" in Ucraina e dall'intervento dell'ONU;

2) La considerazione del terreno europeo come punto di riferimento dell'azione politica e dell'internazionalizzazione dei movimenti pacifisti anche attraverso la realizzazione di momenti di confronto nei quali discutere di iniziative comuni (viene sempre in mente l'esempio delle conferenze di Zimmerwald e Kienthal svolte dai socialisti pacifisti durante la prima guerra mondiale);

3) L'apertura di un chiaro fronte dialettico tra UE e NATO attraverso l'elaborazione di proposte concrete come, ad esempio, quello di una zona denuclearizzata e smilitarizzata al centro del continente europeo.

Franco Astengo

Ti potrebbero interessare anche: