Cose Belle08 dicembre 2022 15:05

Nuovofilmstudio, la programmazione dall'8 al 15 dicembre

Il corsetto dell'imperatrice, Forever young, Moonage Daydream e Il verdetto - the children act: ecco il programma in dettaglio

Nuovofilmstudio, la programmazione dall'8 al 15 dicembre

Dall'8 al 12 dicembre in prima visione "Il corsetto dell'imperatrice": la regista austriaca Marie Kreutzer e l'attrice Vicky Krieps, premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione al Festival di Cannes 2022 e acclamata protagonista de "Il filo nascosto", si riuniscono per uno sguardo alternativo sulla vita dell'imperatrice Elisabetta d'Austria.


Sempre l'8 dicembre proporremo ancora uno spettacolo, alle ore 18.00, di "Forever young": Valeria Bruni Tedeschi firma una emozionante opera di maturità rivivendo la giovinezza vibrante degli allievi attori del Théâtre des Amandiers di Patrice Chéreau, interpretato da Louis Garrel.


Mertedì 13 e mercoledì 14 dicembre, arriva nella nostra sala "Moonage Daydream" di Brett Morgen: un omaggio sincero e personale a David Bowie che, attraverso quattro decadi di materiale d’archivio, ripercorre in un pastiche esperienziale di immagini, concerti, filmati inediti, interviste ed esibizioni la vita extra-ordinaria di uno dei più grandi artisti mai esistiti.


Giovedì 15 dicembre, alle ore 17.00, Avis, all’interno di GenerAzioni2022, progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, propone la visione del film “Il verdetto - the children act” a ingresso libero, per promuovere la donazione del sangue nel mondo giovanile.

 

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio.

 

Ecco il programma in dettaglio.

 

Il corsetto dell'imperatrice

 

(Corsage)
di Marie Kreutzer
con Vicky Krieps, Florian Teichtmeister, Katharina Lorenz
Austria/Francia/Germania/<wbr></wbr>Lussemburgo 2022, 105'

 

gio 8 dic (15.30 - 21.00)
ven 9 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
sab 10 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
dom 11 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)
lun 12 dic (15.30 - 18.00 - 21.00)

 

L'imperatrice Elisabetta d'Austria è idolatrata per la sua bellezza e famosa in tutto il mondo per essere una fonte di ispirazione per le nuove tendenze di moda. Ma nel 1877, "Sissi" celebra il suo quarantesimo compleanno e deve combattere per preservare la sua immagine pubblica allacciando il suo corsetto in modo sempre più stretto. Mentre, nonostante il suo volere, il suo ruolo si riduce a mero atto performativo di presenza, la sete di conoscenza di Elisabetta e il suo entusiasmo per la vita la rendono sempre più irrequieta a Vienna. Con un avvenire di doveri strettamente cerimoniali già fissato che l'attende, Elisabetta si ribella contro l'immagine iperbolica di se stessa e architetta un piano per tutelare il suo lascito culturale...

La regista austriaca Marie Kreutzer e l'attrice Vicky Krieps, premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione al Festival di Cannes 2022 e acclamata protagonista de "Il filo nascosto", si riuniscono per uno sguardo alternativo sulla vita dell'imperatrice Elisabetta d'Austria. L’opera di Kreutzer analizza lo stato di prigionia di questo iconico personaggio, alternando episodi realmente accaduti a scene di pura finzione. La libertà creativa della cineasta, la struttura a vignette e l’interpretazione straordinaria di Krieps discostano il film dal classico film biografico.
«La Principessa Sissi è ovunque in Austria: ci sono varie piazze e monumenti dedicati a lei, per non parlare di molti negozi di souvenir che hanno commercializzato la sua fama. Il mio intento non era quello di raccontarla in maniera differente o andare contro la tradizione, volevo solo dare la mia interpretazione, mettere in scena una storia accattivante che si discostasse dalle rappresentazioni precedenti. Ovviamente il personaggio si presta a molte versioni perché ci sono solamente alcuni dipinti e fotografie che ritraggono Sissi, le altre fonti sono scritte, così che abbiamo varie "pagine bianche" inerenti ad alcuni periodi della sua vita. Per questo si può avere un po’ di creatività e inventare alcune cose. A quarant'anni La Principessa è a un punto di svolta della sua vita, ed è quello che volevo mostrare. È già molto stufa di quella sua immagine ponderosa che deve sempre tenere e, allo stesso tempo, non è sicura di essere ancora interessata a ricoprire il ruolo di monarca, quindi inizia a chiedersi cosa può fare altrimenti. Le immagini film-nel-film rappresentano il fatto che forse c'è un'altra versione di se stessa che è possibile. Con l'imperatore volevo creare un personaggio che non fosse semplicemente l'antagonista, un cattivo marito, ma qualcuno che ha difficoltà a trattare con sua moglie. Ho trovato interessante il fatto che Sissi fosse riuscita a trovare diversi modi per ribellarsi, creando la propria “eredità” e non seguendo quello che il marito o il regno le imponevano. Inoltre era una persona molto acculturata, leggeva e scriveva poesie e aveva un modo specifico di analizzare le cose, tanto che sotto molti aspetti era avanti rispetto al suo tempo. Il corsetto e il modo in cui la Principessa modellava il proprio corpo per rispettare gli standard di bellezza avevano un ruolo chiave in ogni biografia che ho letto sul suo conto».
(Marie Kreutzer)

 

 

Forever young

 

(Les amandiers)
di Valeria Bruni Tedeschi
con Baptiste Carrion-Weiss, Alexia Chardard, Louis Garrel
Francia/Italia 2022, 126'


gio 8 dic (18.00)

 

Francia, 1986. Stella, Adèle, Victor e Frank sono nel pieno della propria esplosiva giovinezza. Entrati nella prestigiosa scuola teatrale "Les Amandiers" creata da Patrice Chéreau e Pierre Romans sentono di avere il mondo nelle mani. Lanciati a piena velocità nelle proprie passioni, vivranno insieme l’entusiasmo, le paure, gli amori, ma anche le loro prime grandi tragedie...

 

Valeria Bruni Tedeschi firma una emozionante opera di maturità rivivendo la giovinezza iniziatica e vibrante degli allievi attori del Théâtre des Amandiers di Patrice Chéreau.

«Come in tutti i miei film, parto da ricordi veri e li trasformo in finzione. Ciò che resta autobiografico sono le emozioni. Alla scrittura si sono mescolati i miei ricordi e quelli degli ex studenti del teatro Amandiers che sono andata a intervistare. In ogni caso volevo che gli attori si impadronissero dei personaggi e mi spogliassero delle immagini e dei ricordi che avevo io. A tutto questo materiale si sono aggiunti anche elementi che abbiamo inventato, ad esempio il personaggio della giovane donna bocciata all’esame di ammissione nella scuola, perché ho avuto la sensazione che mancasse un personaggio che incarnasse i perdenti. Bisogna ricordare come questa scuola e questo teatro fossero percepiti all'epoca: Amandiers era il centro del mondo e tutti i grandi artisti, attori e drammaturghi vi venivano a lavorare. Noi piccoli studenti vi abbiamo incontrato Piccoli, Koltès, Deneuve, Depardieu, Bondy, ecc. Era esaltante. Quando abbiamo scritto il personaggio di Patrice Chéreau, abbiamo scovato interviste, ricordi, ma poi Louis Garrel ha creato il suo Chéreau. Non è Patrice Chéreau ma la visione personale di Garrel di chi fosse Chéreau. Tuttavia, era necessario rappresentare l'energia di Patrice, la sua intelligenza, il suo amore per gli attori, e questi sono i segreti di fabbricazione di Louis. Per la ricostruzione storica ho solo cercato di trovare cose che mi facessero provare emozioni subito, per esempio la musica. Lo stesso per le scenografie, non abbiamo cercato di riprodurre perfettamente gli anni '80 e c'è anche qualcosa di contemporaneo nel film, ma ci sono elementi che mi fanno subito provare emozioni come le cabine telefoniche, perché parlare al telefono dentro una cabina o farlo al cellulare non è per niente la stessa cosa. Di fronte a una cinepresa si brucia di desiderio, sul palco di un teatro succede la stessa cosa... ma non si tratta di un bruciare che riduce a cenere. Non ho mai avuto l’impressione di sentirmi distrutta da questo tipo di lavoro. C'è stato un tempo in cui non mi venivano offerte parti teatrali, per cui ho cambiato strada e sono andata nella direzione del cinema. Grazie ad un amico che mi ha dato la possibilità di scrivere ho pensato di poter proseguire su questa via, anche facendo tesoro della mia esperienza da attrice. È stato un nuovo orizzonte e mi sono accorta di poter raccontare la mia storia, in modo indipendente».
(Valeria Bruni Tedeschi)

 

 

Moonage Daydream

 

di Brett Morgen
con David Bowie
USA 2022, 140’

 

mar 13 dic (15.15 - 18.00 - 21.00)
mer 14 dic (15.15 - 18.00 - 21.00)

 

Moonage Daydream
di Brett Morgen
con David Bowie
USA 2022, 140’

 

David Bowie, artista prolifico dai mille volti, figura chiave della cultura glam nei primi anni '70, sperimentatore con Brian Eno alla fine del decennio, icona del pop e del cinema negli anni '80, ritorna sul grande schermo con Moonage Daydream, diretto e prodotto da Brett Morgen (Crossfire Hurricane, Montage of Heck). Un omaggio sincero e personale che, attraverso quattro decadi di materiale d’archivio, ripercorre in un pastiche esperienziale di immagini, concerti, filmati inediti, interviste ed esibizioni la vita extra-ordinaria di uno dei più grandi artisti mai esistiti.

“Moonage Daydream” è un’ esperienza ragguardevole dentro la carriera caleidoscopica di David Bowie, ideale per chi lo conosce superficialmente e vuole approfondire, imperdibile per chi lo apprezza a fondo e non ne ha mai abbastanza. Grazie al sapiente uso del materiale a disposizione Morgen è riuscito a creare un’opera che si discosta dalle narrazioni dell’artista cui siamo stati fino ad ora abituati, dando vita non ad un semplice documentario, ma ad una pellicola originale nella quale suoni e immagini si amalgamano in una sinestesia del tutto peculiare. Il racconto cinematografico sembra ispirarsi alle composizioni liriche dello stesso Bowie: un vero e proprio cut up di immagini, filmati, interviste, spettacoli televisivi, esibizioni live, film, videoclip, cortometraggi… tutto molto frammentato, tagliato, estrapolato e decontestualizzato; il flusso di coscienza che ne deriva coinvolge gli spettatori traghettandoli nell’orbita di Major Tom, in un viaggio creativo, musicale e spirituale. L’opera è stata portata a termine dopo quattro anni di studi e ricerche, rese possibile da un accesso senza precedenti agli archivi di Bowie: questa lunga gestazione rappresenta anche l’inesauribilità del multiforme artista, che, come una supernova, ha brillato per cinquant’anni, tramutandosi, rinnovandosi, annientandosi e rigenerandosi senza mai morire. Difficile descrivere con giustizia una figura così eclettica e cangiante, ma Brett Morgen ci prova montando quarant’anni di materiale d’archivio per mostrare al pubblico la complessità di quello che è a tutti gli effetti un’icona della cultura contemporanea e una tra le più grandi rockstar di sempre.

 

 

Il verdetto - the children act

 

di Richard Eyre
con Emma Thompson, Stanley Tucci, Fionn Whitehead
Gran Bretagna 2017, 105'

 

gio 15 dic (17.00) ingresso libero

 

“La donazione del sangue nel mondo giovanile” è un’iniziativa di Avis Comunale e Provinciale di Savona in collaborazione con Nuovofilmstudio, Officine Solimano e Auser e fa parte di GenerAzione2022, progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ex art.72 Dlgs. N.117/2017) di cui all’Avviso Pubblico “Giovani” Dgr.894/2021-Regione Liguria.

 

Lo scopo principale di tale iniziativa è quello di promuovere e divulgare la logica della donazione del sangue specialmente nelle fasce giovanili cercando di far comprendere il più possibile l’importanza del gesto. La donazione del proprio sangue è un atto di grandissima etica sociale. Il donatore sa che lo fa ma non sa a chi va. Chi dona ha la consapevolezza di fare del bene a qualcuno che è più sfortunato di lui in quel momento. Per questo che il donatore deve essere fiero della propria azione e Avis è l’anello che congiunge la volontà del donatore con il sistema sanitario facendo in modo che non intervengano elementi negativi in questo percorso.


L’iniziativa comprende la visione del bellissimo film “The Children Act - il verdetto” accompagnato dalla presentazione dell’AVIS Savona sulla donazione.

 

Film tratto dall’omonimo romanzo (in Italia edito come "La ballata di Adam Henry" di Ian McEwan. Fiona Maye, eminente giudice dell'Alta Corte britannica, è chiamata a prendere una decisione cruciale nell'esercizio della sua funzione: deve obbligare Adam, un giovane diciassettenne che nel giro di poche settimane diventerà maggiorenne, a sottoporsi a una trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la vita. Il ragazzo è però rigido osservante dei precetti dei Testimoni di Geova e rifiuta di farsi fare la trasfusione. In deroga all'ortodossia dell'etica professionale, Fiona sceglie di andare a far visita ad Adam in ospedale. Quell'incontro avrà un profondo impatto su entrambi, suscitando nuove e potenti emozioni nel ragazzo e sentimenti rimasti a lungo sepolti nella donna.

 

com

Ti potrebbero interessare anche: