Cose Belle11 gennaio 2023 11:56

Cinema, teatro e musica: la settimana alle Officine Solimano

Al Nuovofilmstudio “Godland – nella terra di Dio” di Hlynur Palmason e “Close” di Lukas Dhont, “Lost highway” di David Lynch e “Il piacere è tutto mio” di Sophie Hyde. A teatro “Chi è l’ultimo?” stand up comedy di e con Fabio Fiori, alla Raindogs House “Les Trois Tetons – 30th Year Anniversary” e “Steve Wynn (Dream Syndicate)”

Fabio Fiori, sabato 14 gennaio con “Chi è l’ultimo?”

Fabio Fiori, sabato 14 gennaio con “Chi è l’ultimo?”

Di seguito il programma completo.

NUOVOFILMSTUDIO

ven 13 gen (15.00 - 21.00) - sab 14 gen (18.00) - dom 15 gen (21.00) - lun 16 gen (15.00 - 21.00)

Godland - nella terra di Dio

(Vanskabte Land)

di Hlynur Palmason

con Elliott Crosset Hove, Ingvar Eggert Sigurðsson, Victoria Carmen Sonne

Danimarca/Islanda/Francia/Svezia 2022, 138'

Movies Inspired

Alla fine del XIX secolo, un giovane prete danese raggiunge una remota regione dell’Islanda per costruire una chiesa e fotografare i suoi abitanti. Ma più si addentra in quel paesaggio spietato, più si allontana dal suo obiettivo, dalla sua missione e dai suoi principi morali...

Omaggiando le lezioni di Bergman e Dreyer, il 38enne regista islandese Hlynur Palmason ("A white, white day") alza il tiro, portando a Cannes il ritratto, ispirato a una storia vera, di un giovane prete danese. Senza spettacolarizzazione, a cominciare dal formato, il regista racconta un viaggio impervio, dove tutto è ostile, dagli uomini alla natura, fino al linguaggio. Ma tra vulcani in eruzione, ghiacciai, guadi e acqua dappertutto, nonostante le asperità, la bellezza regna sovrana. Sorretto dalla fede, l’uomo è anche animato da un intento antropologico e dalla passione per la fotografia, per cui con una guida esperta, uomini, cavalli e un fido interprete, s’imbarca nell’attraversamento della terra. Pálmason realizza un film rigoroso, di grande cura formale, calato nel confronto tra due culture diverse, due lingue imperfettamente parlate e comprese. L'ottima regia viene sorretta dalla fisicità degli interpreti e da apporti tecnici (fotografia e musiche in particolare) che, con pochi tocchi quasi da cinema muto, immergono nell’inaccessibilità dei luoghi e nell’evoluzione psicologica del protagonista. 

«"Godland" è ambientato all’epoca in cui l’Islanda era sotto la dominazione danese. Il mio desiderio era esplorare gli opposti: nel paesaggio, nel temperamento degli uomini e nella lingua come fonte di incomprensione, ma anche nelle convenzioni, nei sentimenti e come essi si rivelano. Penso che sia meraviglioso leggere i diari o le lettere di quel tempo e vedere che la mente è attraversata dagli stessi pensieri che abbiamo oggi. Tutti noi proviamo ancora gli stessi sentimenti, desideri e bisogni primitivi. È possibile percepire il conflitto interiore dei personaggi attraverso il modo in cui viene rappresentato il mondo che li circonda. Il film esplora i legami familiari, l’accettazione del mito o di una sorta di magico realismo. Parla anche di un viaggio nell’ambizione, nell’amore, nella fede e nel timore di Dio. Parla del bisogno e della volontà di trovare il proprio posto all’interno di tutto ciò, di essere visti e di far parte di qualcosa. Parla dell’umanità e della natura e di come questi due estremi collidano, attraverso l’uomo, gli animali e il mondo che ci circonda. Alla fine ho compreso che questo film parla soprattutto di ciò che ci divide e di ciò che ci unisce. È questo il nucleo di "Godland", il suo cuore pulsante».

(Hlynur Palmason)

Trailer: https://youtu.be/yrY2sBoMKvc

 

ven 13 gen (18.00) - sab 14 gen (15.30 - 21.00) - dom 15 gen (15.30 - 18.00) - lun 16 gen (18.00)

Close

di Lukas Dhont

con Eden Dambrine, Gustav De Waele, Émilie Dequenne

Belgio/Paesi Bassi/Francia 2022, 105'

Gran Premio della Giuria a Cannes 2022

Léo e Rémy, 13 anni, sono sempre stati amici inseparabili, ma con l'inizio dell'anno scolastico un evento li allontana. Léo allora si avvicina a Sophie, la madre di Rémi, per cercare di capire...

Esplorando i cuori puri di una grande amicizia nel complesso passaggio tra infanzia e adolescenza, con "Close" (Gran Premio della Giuria a Cannes 2022) Lukas Dhont conferma brillantemente le promesse nate dal successo del precedente "Girl". Una doppietta effettuata grazie a un lavoro di una limpidezza sorprendente, a un ritmo molto vivace che traccia una traiettoria tesa e concentrata sull'intensità degli sguardi e sulla profondità dei sentimenti.

«Ho scoperto il cinema attraverso mia madre, che adorava il film "Titanic", e poi attraverso i miei studi cinematografici. Non mi ci è voluto molto per capire che volevo fare film intimi e personali. Volevo esplorare quelle cose che vivevo come destabilizzanti durante la mia infanzia e la prima adolescenza. Un giorno sono andato a visitare la mia vecchia scuola elementare nel paesino dove sono cresciuto. Ho ripensato a quei tempi, quando era davvero difficile essere il mio vero io, senza filtri. I ragazzi si comportavano in un modo, le ragazze in un altro, e mi sono sempre sentito come se non appartenessi a nessun gruppo. Ero molto inquieto per via delle mie amicizie, specialmente con i ragazzi, perché ero effeminato e mi prendevano molto in giro. Avere un rapporto stretto con un altro ragazzo sembrava confermare le supposizioni che gli altri avevano sulla mia identità sessuale. Quindi ho cercato di descrivere questi sentimenti e di esprimere qualcosa su quel mondo dal mio punto di vista. Ho scritto alcune parole su una pagina bianca: amicizia, intimità, paura, mascolinità, e da lì è emerso "Close". Era mia intenzione realizzare un film che rendesse omaggio agli amici con cui avevo perso i contatti, per colpa mia perché mi sono tenuto a distanza; sentivo di averli traditi. È stato un periodo di confusione e ho pensato che fosse la cosa migliore da fare. Per quanto riguarda il personaggio principale, Léo, volevo che avesse paura che gli altri potessero percepire la sua amicizia come qualcosa di sessuale. Il suo amico Rémi ha a che fare con gli stessi giudizi, ma a lui non importa e non fa nulla per cambiare il suo comportamento. Léo è estremamente importante per lui; lo ama profondamente e non comprende perché cambi atteggiamento. Il modo in cui tendo a vedere le cose è più prominente in Léo. Rémi, invece, rappresenta quelle persone che hanno cercato di rimanere fedeli a sé stesse. In un certo senso mi sento sia Léo che Rémi. C'è un pezzo di me in entrambi i personaggi».

(Lukas Dhont)

Trailer: https://youtu.be/95yVqOL4FZw

 

mar 17 gen (18.00) - mer 18 gen (15.15 - 21.00) - gio 19 gen (17.30)

Il Cinema Ritrovato. Al cinema - in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Lost highway

di David Lynch

con Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty

USA 1996, 134’ 

In inglese con sottotitoli in italiano

Restaurato in 4K da The Criterion Collection con la supervisione di David Lynch

Fred è un musicista Jazz convinto che sua moglie Renée lo stia tradendo. In seguito alla morte misteriosa della donna, il giovane viene accusato d’omicidio ma l’uomo non riesce a ricordare assolutamente nessun dettaglio del crimine e finisce in prigione. Pete è invece un meccanico invaghito della bella Alice, la quale teme la vendetta di Laurent, un famoso boss della mafia...

Lost highway di David Lynch è un film noir del XXI secolo. Una vivida descrizione di crisi d’identità parallele. Un mondo dove il tempo è pericolosamente fuori controllo. Telefonare a casa propria e scoprire che a rispondere è l’uomo che vi sta davanti in quel momento. Ascoltare il citofono e sentire la propria voce affermare che un tizio è morto. Cambiare personalità a metà film e vedere un mondo che possiede lo stesso lessico ma un'altra sintassi. Lost highway è tutto questo: un viaggio scintillante e dark lungo le strade perdute di una dimensione paradossale e inquietante, in un mondo governato dal mistero e dall’allucinazione, attraversato da ogni tipo di paradosso logico, da narrazioni che si avvitano dentro una spirale inspiegabile.

«Qualsiasi tipo di spiegazione si dimostrerebbe inadeguata, poiché un film è fatto per essere visto. Durante le riprese è capitato che mi imbattessi nel termine “fuga psicogena” mentre ci documentavamo sulle differenti forme di disagi mentali. La persona che ne soffre crea nella sua mente una identità completamente nuova e con essa nuovi amici, una nuova casa, un nuovo “tutto”, insomma, rimuovono la loro identità passata. Questa scoperta ha avuto delle immediate riverberazioni sul soggetto del film, ma è anche una terminologia associabile al mondo musicale. In una fuga la musica comincia seguendo una strada, poi prende un’altra direzione e infine torna all’origine: se ci fai caso, è la medesima struttura del film. C'è una parte della mia creatività che non saprei spiegare, che mi è sconosciuta. È come nella musica: le note sono unite in un certo ordine e formano le melodie. Non interrompiamo l'ascolto per chiederci perché il fa minore è là, dopo il mi diesis».

(David Lynch)

Trailer: https://youtu.be/1TObMs5upTo

 

mar 17 gen (15.30 - 21.00) - mer 18 gen (18.00) - gio 19 gen (15.30)

Il piacere è tutto mio

(Good luck to you, Leo Grande)

di Sophie Hyde

con Emma Thompson, Daryl McCormack

Gran Bretagna 2022, 97’

Bim Distribuzione

Nancy Stokes è un'insegnante in pensione, vedova, con alle spalle un matrimonio solido e rigoroso a cui però è sempre mancato un po' di brivido. Ormai sola, Nancy decide di cercare quello che nella vita di coppia non ha mai trovato: una soddisfacente esperienza sessuale. Si rivolge così a un'agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande. Giovane e affascinante, Leo sembra essere tutto quello per cui Nancy è pronta a pagare: un uomo in grado di realizzare le sue fantasie. Ma nel corso di tre incontri in una camera di hotel le dinamiche cambiano...

Commedia brillante che dialoga con la sitcom d'autore e omaggia ritmicamente la gloriosa e hollywoodiana "battaglia dei sessi", l'opera terza dell'australiana Sophie Hyde rivela una scrittura formidabile e dialoghi perfettamente congegnati. Un serrato ping-pong che esalta le capacità del duo formato da una Emma Thompson da Oscar e il sorprendente attore irlandese Daryl McCormack. I loro duetti contengono gag, equivoci, goffi movimenti di avvicinamento reciproco, atti a smascherare le rispettive tensioni identitarie. Perché, se Nancy necessita di una dose di verità per lasciarsi andare e fidarsi di chi ha di fronte, Leo Grande (già fittizio nel nome d'arte) concepisce il proprio ruolo e ragion d'essere nel soddisfare la cliente, annullando la propria identità. È in questa discrepanza d'intenzioni e "visioni di mondo" dei protagonisti che viene a manifestarsi il virtuosismo teatrale di Thompson e McCormack e l'abilità della sceneggiatrice Katy Brand, capace di far levitare una semplice camera d'albergo a luogo simbolico della natura umana. La forza de Il piacere è tutto mio, molto applaudito fuori concorso all'ultima Berlinale e ancor prima al Sundance, sta proprio nella profonda levità con cui sono smascherate le tenerissime sfide del nostro pudore: paure e desideri, pregiudizi e scoperte, il controllo di sé e la voglia di lasciarsi andare. Il tutto attraverso il tentativo di conciliare esigenze del corpo e della mente secondo i paradigmi di due generazioni che provano, con successo, a dialogare.

Trailer: https://youtu.be/VUBQlYNcFes

 

gio 19 gen (21.00) ingresso 5€

Find The Cure, in collaborazione con Comune di Savona e Nuovofilmstudio 

Mondovisioni - i documentari di Internazionale 

Rassegna cinematografica a cura di CineAgenzia per Internazionale

Find the Cure, in collaborazione con Comune di Savona e Nuovofilmstudio, è lieta di presentare Mondovisioni, una rassegna cinematografica promossa da CineAgenzia che viene presentata ogni anno al Festival di Internazionale a Ferrara. La rassegna, attraverso docu-film selezionati dai maggiori festival internazionali, porta sul grande schermo storie di grande importanza con l'intento di fornire al cittadino un'informazione chiara, profonda e consapevole su tematiche spesso difficilmente fruibili dai media classici. Da dieci anni a questa parte abbiamo deciso di portare la rassegna nelle nostre città selezionando 5 docufilm ricchi di messaggi e di informazione utili a leggere criticamente la realtà mondiale odierna. Crediamo fermamente nella comunicazione attraverso il cinema, mezzo che riesce ancora a farsi strada nella mente e nel cuore della gente. Siamo fieri di condividere questa iniziativa con il Comune di Savona e Nuovofilmstudio partner dell’evento. 

Secondo appuntamento:

H2: Occupation lab 

di Idit Avrahami, Noam Sheizaf 

Israele 2022, 94'

In ebraico, arabo e inglese con sottotitoli in italiano

H2 è il nome dato alla parte orientale di Hebron, l'unica città palestinese con un insediamento ebraico. Qui, lungo una strada di un chilometro, si trova la sacra Grotta dei Patriarchi, dove ebrei e musulmani credono sia sepolto il loro padre comune, Abramo. Qui ha avuto luogo il massacro del 1929, considerato "anno zero" del conflitto; qui è nato il movimento dei coloni ebraici, e per la prima volta l'esercito ha imposto la politica di segregazione etnica. Attraverso filmati d'archivio e interviste ai comandanti militari e agli abitanti, H2: Occupation lab racconta la storia di un luogo che è allo stesso tempo specchio e microcosmo dell'intero conflitto, e laboratorio dei metodi di controllo che Israele sta imponendo su tutta la Cisgiordania. 

Find The Cure Italia Onlus, associazione di cooperazione internazionale, è presente in Liguria, Piemonte e Lombardia, con progetti umanitari in India, Africa e centro America dal 2006. Oltre ai progetti di sviluppo nelle suddette aree, di primaria importanza tra le attività̀ dell'associazione è la sensibilizzazione dei cittadini del nostro territorio alla cooperazione, alle problematiche socio- ambientali e alle relazioni interculturali. L’obiettivo comune alle iniziative è quello di coinvolgere un numero sempre più elevato di persone, poiché nessun cambiamento nei paesi in via di sviluppo può avvenire senza una forte consapevolezza di un cambiamento della nostra società. 

L’ingresso agli spettacoli è di 5€ a proiezione. L’incasso aiuterà a coprire le spese sostenute per la realizzazione della rassegna. Un piccolo investimento che per noi vale moltissimo e di cui siamo certi non vi pentirete! 

Per maggiori informazioni: www.findthecure.it/mondovisioni-i-documentari-di-internazionale-2023/ ;

 

cattivi maestri

Sabato 14 gennaio, ore 20.30

Chi è l’ultimo?
Di e con Fabio Fiori, aiuto regia Claudia Araimo

Ogni mattina una persona si sveglia e sa che dovrà stare in fila da qualche parte: nel traffico, alle poste, al supermercato. Se la persona in questione è di sesso maschile tutto diventa una “missione impossibile” perché in ogni momento potrebbe essere mandato a fare la spesa con in mano una lista che comprende prodotti per le pulizie e assorbenti con le ali. Tra attese snervanti, impiegati molesti, incontri assurdi, burocrazia e istinti criminali questo spettacolo è il grido disperato di un uomo impaurito, sopraffatto e disorientato che vuole solo tornare a casa vivo per sprofondare sul divano. 
Con questo spettacolo arriva il nuovo freschissimo One Man Show di Fabio Fiori che questa volta dedica anima e corpo (anche troppo corpo) alle nostre commissioni quotidiane. Tratto da una storia vera.
Durante le prove di questo spettacolo nessun dipendente pubblico o privato ha subìto maltrattamenti.

SPETTACOLO CON RECORD DI PRESENZE ALLA RASSEGNA “RIDERE D’AGOSTO MA ANCHE PRIMA 2022”.

Pubblico: per tutti - Genere: stand up comedy - Durata: 90 minuti circa

 

BIGLIETTI: Intero € 15, ridotto soci Arci € 12, ridotto soci sostenitori Officine Solimano € 11, ridotto under 25 e allievi dei Cattivi Maestri € 8.

ABBONAMENTI: Carnet 5 spettacoli: € 55, ridotto Arci € 45. Carnet ‘Cattivi in due’ (5 spettacoli in coppia): € 90, ridotto Arci 80. Carnet ‘Cattivissimo’ (vedi tutti gli spettacoli della stagione): € 100, ridotto Arci € 90. Carnet 5 spettacoli under 25 (con tessera Arci inclusa): € 25. Abbonamento ‘Spirali’: 3 spettacoli a € 24, da vedere in 3 teatri diversi aderenti alla rassegna ‘Spirali’ (organizzata dal Teatro Cattivi Maestri con il Teatro dell'Ortica di Genova, il Teatro Il Sipario Strappato di Genova e il Teatro delle Udienze di Finale Ligure). Chiedere il libretto della rassegna nei teatri aderenti.

SCONTI E OMAGGI
Prevendita: sconto di € 2 acquistando il biglietto almeno una settimana prima dello spettacolo.
Biglietto ridotto per gli iscritti al FAI: € 12.
Compleanno a teatro: il giorno del tuo compleanno ti regaliamo il biglietto dello spettacolo.

PRENOTAZIONI: Telefona a: 392 1665196, 349 2984973, 347 5860670, o manda una mail a cattivimaestri@officinesolimano.it.

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Domenica 22 gennaio, ore 17

Il Gatto e la Volpe, aspettando Mangiafuoco

Teatro del Cerchio

Venerdì 27 gennaio, ore 20.30

Nomi di carta

Associazione Baba Jaga

Domenica 5 febbraio, ore 17

Tata Marì

Cattivi Maestri Teatro

Sabato 11 febbraio, ore 20.30

The problem

Areté Ensemble

RAINDOGS HOUSE

Venerdì 13 gennaio ore 22.00
Les Trois Tetons – 30th Year Anniversary


https://youtu.be/GNBxOBfQZBY
https://youtu.be/u4mNlfc10zA
https://youtu.be/z2zK7eGvYjc

Apertura porte ore 20:30
Possibilità di cenare con le nostre specialità
Inizio concerti ore 22:00 – ingresso Up To You con tessera arci

Dal 1992 Les Trois Tetons su un palco sono sinonimo di rock and roll, sudato e sanguigno. Senza fronzoli né inganni la loro musica, il loro rock puro ma contaminato ripercorre una strada che parte dal Delta e si spinge fino al CBGB’s, passando per il Marquee e per mille pub. Fin dagli inizi del Raindogs hanno più volte riscaldato le serate del locale e ora tornano per celebrare i 30 anni di live, con vari ospiti a sorpresa.

 

Sabato 14 gennaio ore 22.00
STEVE WYNN (Dream Syndicate)
Solo Acoustic Tour


https://www.youtube.com/playlist…


Apertura porte ore 21:00 – Possibilità di cenare con le nostre specialità
ingresso 12e con tessera arci – under 25 ingresso 7e
Biglietti On Line: https://www.musicglue.com/circolo-raindogs-house/

Da oltre trent’anni Steve Wynn (classe 1960) è il punto di riferimento del circuito alternativo ed indipendente della scena rock statunitense. E’ stato il frontman dei Dream Syndicate, uno dei gruppi simbolo del Paisley Underground, la band che assieme ai primi R.E.M, Green On Red ed ai Replacement ha contribuito a far nascere la scena rock indie USA agli inizi degli anni ’80!

comunicato stampa

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