Oggi sugli organi di stampa è apparsa la notizia di attribuzione dei premi di risultato per i manager della sanità ligure.
“Non ci interessa fare demagogia, anche perché sappiamo che molte di queste somme sono sulla base di criteri contrattuali, ma riteniamo fondamentale sollevare alcune riflessioni sull’opportunità di tali decisioni e su come vengono attribuiti i premi”.
È il commento del Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale e Vice presidente della Commissione II Salute Gianni Pastorino che aggiunge:
“Viviamo in una contraddizione perenne tra la percezione della sanità da parte dei cittadini e delle cittadine e gli obiettivi imposti ai direttori generali. Dal punto di vista contrattuale, abbiamo capito cosa è successo: i criteri sono stati stipulati in precedenza e i premi sono attribuiti secondo questi criteri. Tuttavia, è cruciale considerare il contesto attuale in cui la sanità è percepita come inefficiente, con prestazioni in ritardo, nonostante gli sforzi di tutti gli operatori.
I premi assegnati ai dirigenti sono giustificati dal rispetto di obiettivi specifici, quali i tempi di pagamento ai fornitori, l'appropriatezza dell'assistenza, le campagne di prevenzione e la riduzione delle liste d'attesa. Tuttavia registrano che le attese per esami e operazioni rimangono molto problematiche, con tempi di attesa per una risonanza magnetica che superano i sei mesi e, ancora di più, per colonscopia o interventi chirurgici. Proprio per questo abbiamo attivato il nostro Sportello Diritto Salute a Bolzaneto, per il recupero di prestazioni drammaticamente in ritardo.
Non si tratta di una critica verso i direttori generali o gli altri manager, ma di una valutazione necessaria e realistica. È possibile che, mentre i cittadini aspettano ore al pronto soccorso, i servizi territoriali sono in difficoltà e manca il coordinamento tra ospedali e strutture territoriali, i vertici della sanità ligure vengano premiati con consistenti somme?
È un problema sistemico che la prossima giunta regionale dovrà affrontare in maniera decisa, e riguarda l’individuazione di obiettivi chiari che si misurano con la soddisfazione delle persone che ricevono i servizi sanitari. È necessario un cambio di paradigma, dove l'efficienza e la qualità percepita dai cittadini, insieme a un corretto utilizzo del personale e a politiche occupazionali e di formazione del personale, siano tra i principali criteri di valutazione”.