27 settembre 2019 07:16

Déjà vu

L'11 ottobre Villa Cambiaso saluterà il ritorno sulla scena politica di Livio Di Tullio, un pezzo da novanta fuoriuscito dal Pd ben prima dello strappo di Renzi e ora artefice di un progetto civico che punta alle prossime elezioni comunali (di Bruno Lugaro)

Déjà vu

Di Tullio ha in mente la candidatura a sindaco.

Legittimo, persino logico vista l'esperienza maturata da vice di Berruti in una controversa esperienza di governo chiusa tre anni fa.

Ma è un déjà vu, un già visto che non accende gli animi.

Savona ha bisogno di novità vere dopo l'infelice stagione di Ilaria Caprioglio.

Di Tullio può garantire l'esperienza e anche la passione, ma è un protagonista di pagine non esaltanti della vita amministrativa.

Pagine che i savonesi non hanno dimenticato.

Aggiungiamo che il suo ego spiccato non lo favorisce nei rapporti con la gente...

Eppure, a ben vedere, sarebbe un candidato credibile per la sinistra.

Ma lui accetterebbe di essere confinato in questo perimetro?

In attesa di capire meglio il suo progetto soffermiamoci sugli aspetti simbolici della scelta di Villa Cambiaso, dimora dove soggiornarono Napoleone e Mussolini.

E che negli anni Settanta divenne simbolo del potere teardiano.

Livio Di Tullio non teme i paragoni.

Bruno Lugaro

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