Inchieste14 marzo 2020 08:05

La vergogna di un Paese: Protezione "civile" manda in Lombardia (e non solo) una megapartita di mascherine. Fuori norma

No. Non ce l’abbiamo con i tanti volontari che si sbattono come pazzi. Ce l’abbiamo con i panzoni romani, burocrati ed incapaci strapagati, che riescono nell’impossibile: inviare in Lombardia un megastock di mascherine maffe, comprate chissà dove, con chissà quali accordi

La vergogna di un Paese: Protezione "civile" manda in Lombardia (e non solo) una megapartita di mascherine. Fuori norma

E mentre l’ignoto fornitore si frega le mani - e probabilmente non solo lui - i medici lombardi cadono come mosche.

Un po’ come a Savona del resto, dove i pediatri sono costretti a visitare i bambini senza mascherine.

Perchè non ce ne sono.

Ce l’abbiamo con funzionari da strapazzo, che anziché utilizzare strutture militari dismesse e gratuite pagano ogni anno la megasedeoperativa a Roma, in affitto ovviamente, nientemeno che dalla Finamo Spa e dal CORRIERE DELLO SPORT (sic!) per la modica somma di 3.819.619,26 all’anno (www.protezionecivile.gov.it/dipartimento/sedi). Il canone di locazione del magazzino in via della Magliana supera gli 800 mila Euro di canone. Basti questo…

Riuscirà l’utilissima Invitalia col suo capoccione Domenico Francesco Arcuri da Melito di Porto Salvo (RC), pronto a venir nominato da Conte commissario alle forniture, a far di meglio?

L'unica cosa che di lui sappiamo con certezza è che dopo una lunga navigazione nei corridoi della voragine di Sviluppo Italia, ha maturato una bella villa sull’Argentario a Calagrande da 10 locali, un attico da urlo nel pieno centro di Roma di 8 locali, del valore di qualche milione e finemente ristrutturato dalla romana PEI Engineering con la modica cifra di 850.000 Euro (https://www.peiengineering.it/project/immobile-residenziale-piazza-di-pietra-roma)

Dimenticando l’ufficione al primo piano di via Arcione 73, per soli 6,5 vani.

 

LNS

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