Ora, potremmo rispondergli - come in effetti è - che gli enti pubblici devono tassativamente seguire il bilancio che hanno approvato.
Che il bilancio è suddiviso in capitoli di spesa, e quindi i 768,70 euro per il rimborso dei pasti delle autorità straniere all'assessore Scaramuzza che li ha anticipati di tasca sua erano tranquillamente reperibili al capitolo 38.000 "Rappresentanza/prestazione di servizi" (come da determina dirigenziale QUI allegata), mentre i soldi per i libri, non prevedendo il bilancio comunale la variazione relativa, semplicemente non ci sono.
Come osservava ieri Marco Ravera qui: http://www.lanuovasavona.it/2018/06/10/leggi-notizia/argomenti/mezza-politica-2/articolo/libri-scolastici-a-pensar-male.html.
Tutto vero. Ma allora non sarebbe opportuno prima di approvare i bilanci assicurarsi che rispondano ai bisogni reali della cittadinanza?
Che a noi, lungi dal fare i populisti, ma della cena dei Sindaci tedeschi prima della processione del Venerdì Santo (processione che oltretutto è pure saltata) ci importa pochino.
Invece, che i savonesi possano godere dei loro diritti e di un welfare profumatamente pagato a suon di tasse, questo sì ci pare importante.