Mezza politica05 luglio 2018 07:12

Te li do io i bei tempi

Roberto Cuneo, Presidente regionale di Italia Nostra, scrive al Secolo: su porto e ambiente il PD rimpiange i “bei tempi” in cui comandavano loro, quando il porto faceva gli interessi di tutti tranne che quelli dei Savonesi. E su Caprioglio: vanta un presenzialismo e una serie di iniziative ma nulla dice sul fatto che ha nominato nel Comitato Portuale Canavese (che prende lo stipendio da Gavio) e cioè il riferimento di continuità con lo sciagurato periodo precedente

Te li do io i bei tempi

A volte ritornano. Giacobbe, ex sindaco di Vado e vicepresidente della Provincia, fa un sorprendente esame del porto di Savona rimpiangendo i bei tempi in cui comandavano loro. Era l’epoca in cui il porto faceva gli interessi di tutti meno che dei savonesi, con iniziative come la piattaforma di Vado che darà pochi traffici, poco lavoro, ed immensi danni ambientali (nell’interesse del costruttore Fincosit) e come il terminal del bitume (interesse di Gavio).

Era l’epoca degli errori colossali come il terminale agli alti fondali per il carbone (200 miliardi buttati per una materia prima da tempo scomparsa dai traffici italiani), come il tunnel per entrare i porto (opera costosa a tutela della tranquillità degli abitanti del Crescent), come la nuova sede sproporzionata dell’Autorità Portuale. Era l’epoca in cui, con il fallimento dell’Italsider, i suoi proprietari potevano realizzare l’immensa operazione Bofill. Bei tempi!

Giacobbe rimpiange i tempi in cui si faceva “squadra”, cioè poche persone decidevano tra loro di nascosto, come avvenuto per il bitume, con un meccanismo che più che richiamare al lavoro di squadra richiama quello delle società segrete.

Ha anche il coraggio di citare l’elettrificazione della banchina di Vado senza precisare che il progetto che lui approvò come sindaco non la prevedeva, e che fu inserita nella variante su iniziativa di Italia Nostra che la richiese alla Regione.

Era l’epoca in cui nella squadra di cui parla Giacobbe c’era anche Berruti che diceva che in Comitato portuale non ci andava perché si annoiava.

Nella risposta la Caprioglio vanta un presenzialismo e una serie di iniziative ma nulla dice sul fatto che ha nominato nel Comitato Portuale Canavese (che prende lo stipendio da Gavio) e cioè il riferimento di continuità con lo sciagurato periodo precedente.

In sostanza Giacobbe e Caprioglio fanno un teatrino di differenze inesistenti, mentre il gruppo di potere rimpianto da Giacobbe è ancora ben vivo ed operante. Intanto le ore di lavoro in porto sono al minimo storico, la città muore di camion, la spiaggia tra Letimbro e Quiliano (cioè la maggiore opportunità per il futuro di Savona) è minacciata di erosione per la nuova diga di Vado.

Roberto Cuneo - Italia Nostra

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