“Il risultato più considerevole riguarda i tumori dello stomaco e del colon-retto che mostrano nella Val Bormida un eccesso rispetto sia alla ASL 2 sia alla Regione Liguria in entrambi i sessi, soprattutto per i ricoveri. La tendenza temporale nei ricoveri è risultata in diminuzione per entrambi i tumori mentre la mortalità tende a diminuire per il cancro gastrico e ad aumentare per quello intestinale.
Il secondo risultato di interesse è quello relativo a linfomi e leucemie. Sebbene decessi e ricoveri in Val Bormida siano sostanzialmente il linea con quelli dell’ASL 2 e della Regione Liguria, si nota nel comune di Cairo M. un eccesso di ricoveri per linfomi in entrambi i sessi e un deficit di leucemie tra la popolazione femminile.
Inoltre, le malattie circolatorie hanno mostrato un eccesso di ricoveri maschili e femminili anche se nel tempo i casi tendono a diminuire sensibilmente.
Infine, per tutte le altre patologie considerate (malattie respiratorie, tumori respiratori e tutti i tumori maligni) sono stati notati deficit e tendenze temporali in diminuzione soprattutto per i ricoveri di entrambi i sessi.
Nessuna correlazione geografica è stata constatata tra i livelli di SO2 (biossido di zolfo, ndr) forniti dall’ARPAL e la frequenza degli eventi sanitari presi in esame.
È raccomandata una prosecuzione di sorveglianza epidemiologica, possibilmente più analitica (nostro grassetto, ndr), sui tumori del sistema digerente, le neoplasie emolinfopoietiche e le malattie circolatorie in grado di integrare il dato sanitario con quello di monitoraggio atmosferico.”
Questi i risultati pubblicati nello studio dell'Ospedale San Martino “Epidemiologia descrittiva della mortalità e delle dimissioni ospedaliere nei comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Cosseria e Dego, ASL 2 Regione Liguria”, che linkiamo integralmente QUI.
Insomma, i casi sono in aumento ma non si rilevano correlazioni geografiche: però l'ultima frase delle conclusioni ci sembra densa di significato.
Si raccomanda, infatti, una prosecuzione della sorveglianza, possibilmente più analitica e un'integrazione del dato sanitario col dato del monitoraggio atmosferico.
Pare un modo, seppur felpatissimo, per non escludere affatto la correlazione con l'ambiente.
Un medico che studia da anni i problemi legati all'inquinamento, da noi interpellato, non nasconde lo stupore: perché scegliere l'SO2, si chiede? Gli effetti del biossido di zolfo sono quasi esclusivamente a livello polmonare come allergizzante o nell'aggravamento di patologie cardiopolmonari. Non è considerato cancerogeno. Ed è l'inquinante che ha avuto negli anni la maggior riduzione nella concentrazione nell'aria.
Il particolato, specialmente PM 2.5 e particolato ultrafine è invece correlato con l'insorgenza di patologie tumorali, così come il benzene è certamente cancerogeno ed è correlato ai tumori del sangue come leucemie e linfomi. Mancano, inoltre dati sull'inquinamento del terreno e dell'acqua che sono stati interessati dall'inquinamento prodotto dall'Acna certamente molto più dell'aria.
L'unica possibilità di considerare cancerogeno il biossido di zolfo è perché esposto alla luce solare si trasforma in particolato... Ma allora tanto vale monitorare solo il particolato: l'ultrafine sappiamo già che non interessa molto, dalle nostre parti.
E aggiunge: non dimentichiamo che, secondo le modellizzazioni, anche i fumi di Tirreno Power arrivavano pesantemente in Val Bormida.