La vicenda Diciotti è veramente troppo difficile da giustificare, da qualsiasi parte la si guardi.
Di Maio sa però che deve provarci, e ci prova. Senza grande successo: “Alfano si doveva dimettere in quanto Angelino Alfano” è un po' debole, come risposta alle accuse di incoerenza.
Sulla tragedia di Genova, però, ci pare che Di Maio abbia tutte le ragioni.
Quando si dice sconcertato dalla velocità con la quale i media hanno abbandonato il crollo del ponte Morandi e quando afferma che il ponte non deve essere ricostruito da Autostrade, ma da un'azienda di Stato.
Quando dichiara di voler desecretare al più presto i contratti di Autostrade e quando dice di non volerle restituire ai Benetton.
Quando dice che il pubblico è meglio del privato, perché non deve fare profitto.
Ce la faranno i Cinquestelle a convincere gli alleati a nazionalizzare le Autostrade?
Perché la Lega, tanto aggressiva sulla questione migranti, che urlare costa poco ma di scena ne fa tanta, è invece apparsa da subito assai prudente sulla possibilità di togliere le autostrade dalle grinfie di Atlantia.
Forse per affinità cromatiche.