A chi ha proposto di intitolare una via al fascista, razzista e antisemita Giorgio Almirante, ricordiamo quello che scriveva questo personaggio il 5 maggio 1942 su "La Difesa della razza" (dal Corriere della Sera del 28 maggio 2008).
IL TESTO - «Il razzismo - scriveva il futuro segretario del Msi - ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d'una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore».
«Altrimenti - scriveva ancora Almirante - finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue».
Quindi la Giunta Comunale di Genova stia molto attenta a quello che farà a riguardo.
Noi vigileremo insieme a tutti gli Antifascisti genovesi e non solo.
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Genova