Mezza politica28 agosto 2020 18:06

Sondaggi e trappoloni per la pubblica opinione

Il lato veramente avvilente del sondaggio pubblicato oggi dal Sole24Ore, che dà Toti stravincente sentenziando che l’alleanza PD - M5S non decolla, non è la prevedibile posizione del giornale di Confindustria: è la percentuale irreale di liguri che penserebbero che Toti abbia governato in modo soddisfacente la Regione

Sondaggi e trappoloni per la pubblica opinione

I sondaggi ci hanno sempre interessato relativamente, ma siccome è l’argomento del giorno, è pubblicato anche su Termometro Politico, che è un sito serio, e non abbiamo mai nascosto ai Lettori la nostra opinione sulle prossime elezioni regionali, lo prendiamo in considerazione.

Il 70% dei cittadini, secondo il sondaggio Winpoll, nutre una buona opinione sull’operato della giunta regionale in carica.

Evidentemente siamo una popolazione anziana ma molto in salute, oppure a tutti va bene aspettare un’ecografia un paio d’anni per poi cedere e andare a farla a Cuneo.

A noi, ecco, sembra strano.

Il ponte sul Polcevera è stato ricostruito, è vero, ma Toti c’entra poco o nulla: i soldi eran del Governo, il progetto di Renzo Piano, il commissario Marco Bucci sindaco di Genova.

Per il resto, salvo propaganda spicciola contro il governo (da quando la Lega non ne fa più parte) e post indignati su facebook, non sembra che l’attuale presidente abbia dato una grande spinta alla regione, che pare avviata a un mesto declino dal momento che le idee veramente innovative  - quelle che conciliano il lavoro con l’ambiente e la salute dei cittadini - sono escluse ora e in futuro dall’agenda di Toti. 

Non si può dire che siamo fan sfegatati dell’alleanza tra PD e M5S, due partiti che spesso - anche oggi - abbiamo avuto cagione di criticare. 

Né siamo particolarmente vicini al governo Conte 2: ci limitiamo a osservare che i toni che utilizza sono un po’ migliori di quelli del Conte 1 e che si è trovato ad affrontare un periodo particolarmente difficile della storia d’Italia.

Però un fatto ci sembra iniquo: che Ferruccio Sansa diventi fin d’ora il capro espiatorio di mesi di trattative assurde, con troppe retromarce, troppi bizantinismi e troppi tentativi d’investire i compagni di viaggio.

La campagna elettorale, che avviene in tempi brevi e densi di restrizioni sociali, sembra portata avanti più da singoli cittadini o candidati volonterosi che non da una reale unione d’intenti.

E ammettiamolo: Sansa si sta consumando, nonostante tutto, nelle dodici fatiche di Ercole.

LNS

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