Se Zaia dichiara “Io penso al Veneto”, anche Toti si mostra diplomatico: “Io sono per le sfide che devono far giocare tutti insieme. Credo che la Lega ancora abbia i numeri per avere onori ed oneri di ridisegnare il centrodestra come per 20 anni ebbe Berlusconi, che ringrazio”.
Così risponde a Mentana il neopresidente della Liguria, che però dopo la vittoria un po’ Napoleone si sente e aggiunge: “La lista di Zaia è oltre il 40%, la lista di Toti è il primo partito in questa regione (22,60 %, ndr). Oggi spetta alla Lega fare una mossa e a noi fare sintesi”, ricordando i bei tempi del Silvio nazionale che era “inclusivo, concedeva spazi, modulava”.
La leadership insomma, conclude magnanimo, è ancora di Salvini ma la Lega deve decidere cosa vuol fare.
Tradotto, Toti pretende uno spazio all’interno del centrodestra nazionale.
Il suo “Cambiamo” negli ultimi sondaggi disponibili oscillava tra l’1 e l’1,1%, ma il voto dei liguri l’ha convinto a osare.
Osserviamo tutto questo da spettatori senza pop corn, e vedremo cosa succederà al centrodestra nei prossimi mesi.
Al governo nazionale tra Toscana e Puglia è andata meglio del previsto, nonostante la débacle dei Cinquestelle, quindi il tempo per riorganizzarsi al centrodestra non mancherà.