Inchieste29 marzo 2021 15:22

Se il fatto non sussiste

Eni, sentenze sui casi Nigeria, Basilicata e Congo. Il giorno dopo visto da Re:Common

Se il fatto non sussiste

Che cosa abbiamo imparato dal "processo del secolo"? La vicenda che vede coinvolte Eni e Shell non è solo un caso di corruzione internazionale, ma ci offre uno spaccato inquietante sull’operato delle multinazionali petrolifere in contesti complessi come la Nigeria. Il podcast di Re:Common: https://www.recommon.org/opl245-papers-la-lezione-del-processo-del-secolo/  

Due casi che abbiamo contribuito a far iniziare, presentando degli esposti alla Procura della Repubblica di Milano. Le vicende di sospetta corruzione di Eni in Nigeria (OPL 245) e in Repubblica del Congo hanno avuto un epilogo, forse non definitivo nel primo caso, nello spazio di poco più di una settimana. Soprattutto per “il processo del secolo” ci aspettavamo un esito ben diverso e attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza per capire su quali basi “il fatto non sussiste” e, conseguentemente, se ci sarà un appello. Nel frattempo un processo sullo stesso caso va avanti in Nigeria, così come le indagini su Shell in Olanda.

Però abbiamo accolto con favore il patteggiamento di Eni per quanto accaduto sulle licenze di ricchi giacimenti congolesi. Evidentemente i nostri sospetti non erano così infondati. Continueremo a monitorare l'attività della più grande multinazionale nostrana, sia all'estero che in Italia.

Proprio in merito all'attività estrattiva di Eni in Basilicata è arrivata un’altra sentenza, al Tribunale di Potenza, che condanna la società e diversi suoi manager per traffico illecito di rifiuti. Forse alcuni media “garantisti tanto al chilo” se ne dovrebbero ricordare quando scrivono di “Eni perseguitata”.

Noi di Re:Common abbiamo sicuramente imparato delle importanti lezioni dal lavoro svolto in questi anni, in particolare sul caso OPL 245. Le abbiamo buttate giù in questo articolo ripreso da vari siti ed esplicitate ancor meglio in un podcast sapientemente montato dal nostro collaboratore Angelo Miotto.

Poi per Jacobin Italia abbiamo fatto un punto ancora più esteso su qual è il ruolo giocato da Eni in questo complicato momento attuale, mentre sulla rinata Micromega il nostro Alessandro Runci ha raccontato in una bella intervista come mai ci sono uomini dell'Eni “acquartierati” al ministero degli Affari esteri, con lo scopo dichiarato di facilitare un “raccordo” tra l’azione diplomatica italiana e gli interessi dell’azienda. Una storia quasi paradossale che spieghiamo in dettaglio nel rapporto “Tutti gli uomini del Ministero”.

 

com

Ti potrebbero interessare anche:

Le notizie de LA NUOVA SAVONA