Lettere alla Nuova09 aprile 2021 15:08

Il totale fallimento dell’Europa

La poltrona di Erdogan? Solo la ciliegina sulla torta

Il totale fallimento dell’Europa

 

Ogni tanto, mi chiedo se, in Europa, ci sia il “Governo dei migliori” o se i ruoli organizzativi, gestionali, decisivi, siano stati attribuiti a bimbetti alla prima esperienza. 

Infatti, non capisco come abbiano potuto stendere dei contratti con le multinazionali dei farmaci per i vaccini contro il Covid che le multinazionali stesse non si sognino neppure di onorare. Forse, presso gli uffici dell’Unione Europea mancano avvocati ed esperti. Siamo all’improvvisazione?

Tralascio, inoltre, il fatto che non si diano da fare per trovare una soluzione utile per eliminare i brevetti e permettere di produrre ovunque il maggior numero possibile di vaccini. Si tratterebbe di salvare la pelle a noi abitanti del vecchio continente (che poi continente, a dire il vero, non è). Infatti, se anche noi privilegiati fossimo tutti vaccinati (cosa che vedo comunque assai difficile data la nostra incapacità e disorganizzazione), il virus ci tornerebbe con varianti che il vaccino stesso non saprebbe vincere. Qui non si tratta di rispetto dei diritti umani: so bene che l’Europa non è affatto pronta per accettare che tutti gli esseri umani abbiano dei diritti, viste le politiche di nuova colonizzazione e sfruttamento delle risorse altrui. Qui, si tratta di sopravvivenza degli stessi europei.

Tralascio anche il fatto che una parte dei paesi europei (Europa dell’est) stia lavorando alacremente contro i diritti delle donne, il rispetto dei generi e delle diversità e non mi pare di capire che ci siano degli eventuali procedimenti per allontanare quei paesi da un’Unione di cui non condividono nulla se non i benefici economici che ricevono (loro).

L’Unione Europea, allora, non è assolutamente quello che abbiamo immaginato fin dai tempi di Altiero Spinelli, ed è del tutto fallimentare. Anche se oggi l’amiamo perché ci permette di indebitarci quanto vogliamo.

La poltrona di Erdogan, dunque, è stata solo la ciliegina sulla torta.

Erdogan, che persegue una politica di allargamento geopolitico nell’arco mediorientale e africano, che da tempo sogna un suprematismo islamico, un novello Califfato, ha teso un tranello e l’Europa c’è caduta in pieno. Da tempo, la Turchia moderna di Ataturk ha ceduto il posto alla moglie velata a scopi politici di Erdogan.

Un Islam ben diverso da quello del Profeta Maometto che aveva invocato la nostra comune origine esortandoci a vivere pacificamente gli uni con gli altri. “Quando cercano di dominare gli altri, - spiega Nahdlatul Ulama, un’importantissima organizzazione che si rivolge a centinaia e centinaia di milioni di musulmani non arabi - gli uomini trasformano tutto ciò che è prezioso in armi con cui colpire i loro nemici, compreso ciò che è più prezioso, la religione stessa. Se dimentichiamo che il messaggio principale dell’Islam è la rahmah, la misericordia, allora potremmo essere tentati di utilizzare come armi la storia e la nostra identità religiosa. Ma farlo significa cedere ai suggerimenti dell’ego.” Nell’Islam, infine, le donne non sono inferiori agli uomini, anzi, l’Islam ha conferito potere alle donne attraverso i diritti più progressisti, sin dal VII secolo. “Maltrattare le donne, picchiare la propria moglie o costringere qualcuno a fare qualcosa non è Islam. La maggior parte delle persone confonde la cultura con la religione. Se un arabo è violento, non è perché il Corano ha detto così, ma perché quella è una cattiva persona.” scrive Il Vero Islam, una piattaforma italiana. 

Invece, lasciando una donna in piedi, nonostante un ruolo di grande prestigio, Erdogan ha dimostrato al suo mondo presunto islamico che per lui le donne non contano nulla: si facciano da parte e ringrazino già di avere un divano un po’ più in là. 

Pochi giorni fa, inoltre, si era ritirato dal trattato di Istanbul, così gli uomini turchi che hanno voglia di maltrattare e umiliare mogli, sorelle e fidanzate, sono ora più giustificati a farlo.

L’uomo europeo, che si professa paritario, purtroppo, gli ha dato ragione nei fatti, rimanendo seduto tranquillamente.  

Non è diverso, infatti, l’uomo europeo da Erdogan quando accetta che gli uomini, per nascita, siano capaci, autorevoli, competenti, mentre le donne debbano conquistare tutto con tanta fatica e determinazione. Quelle donne che, nel lavoro privato, magari, in età fertile, hanno problemi a fare carriera perché, gli viene fatto capire velatamente, potrebbero stare a casa in maternità, danneggiando gli interessi dell’impresa in cui operano. Ancora oggi, in Europa, i figli sono figli di una sola persona e non di due, perché un simile ragionamento non è mai stato fatto a un uomo.

L’uomo europeo maltratta, tortura e uccide, forse, anche più dei Turchi. 

Non aver lasciato la sedia è stato un grande invito simbolico per tutti quegli uomini che rendono un inferno la vita delle “loro” donne, che le picchiano, le insultano, le umiliano, persino le uccidono, perché le credono una loro proprietà.

Giustifico più Erdogan che gli uomini europei. 

Almeno lui crede di conquistare, con questo tipo di mosse, la leadership del mondo islamico, contesa, magari, al paese del Rinascimento dove, appunto, dal giugno 2018, le donne possono persino avere la patente che consente loro addirittura di uscire di casa da sole. Un vero e proprio Rinascimento!

 


Renata Rusca Zargar

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