Il suo discorso fatto di esperienza medica e buone intenzioni giunge quasi smorzato dopo quello del sindaco uscente: Ilaria Caprioglio è furente e non fa nulla per nasconderlo.
Rivendica i risultati ottenuti in cinque anni di mandato sul bilancio comunale agonizzante ma soprattutto bastona i partiti per averla lasciata sola a governare una maggioranza non coesa, e addirittura precisa di esser stanca non per il carico di lavoro ma per il “fuoco amico” cui è stata sottoposta in questi anni.
I ringraziamenti infatti son pochini: tra i politici gli unici citati sono il plenipotenziario Montaldo e i fedelissimi Rodino, Romagnoli, Scaramuzza.
Il candidato, presentato da Toti in persona, sceglie un basso profilo: ricorda la sua esperienza professionale con annessa capacità gestionale, giura di evitare promesse elettorali irrealizzabili, ricorda il suo arrivo a Savona in tenera età e assicura imperituro amore per la Città e i suoi stremati abitanti.
Tra le priorità annovera, comprensibilmente, tutti coloro che a causa dell’emergenza sanitaria han perso lavoro e reddito, senza offrire però - almeno per il momento - particolari linee programmatiche.
Resta da capire dove si collocherà, in questo quadro, Piero Santi - convitato di pietra che il centrodestra non può permettersi di escludere - e quanti voti porterà via alla destra l’outsider Luca Aschei, che si mette in gioco con una sua lista civica.
La campagna elettorale, comunque, è iniziata ufficialmente.
God bless Savona.