Lettere alla Nuova20 settembre 2021 17:30

Scuola: tutti gli errori del green pass

Ugo Ghione, docente al Liceo Scientifico Grassi di Savona: "Già oltre 5.000 studenti sono in didattica a distanza. Insisto nel chiedere ciò che da tempo sarebbe stato necessario fare, ovvero ridurre il numero di studenti per classe, effettuare sistematicamente il tracciamento, dotare le aule di impianti di areazione"

Scuola: tutti gli errori del green pass

Oggi iniziava alla Camera il percorso di conversione in legge del decreto 111/2021 che prevede l’obbligo del Certificato Verde a scuola. Ho ritenuto di interrompere la mia protesta contro questo decreto per seguire con attenzione il dibattito parlamentare sperando che sia ascoltata la petizione che in oltre 27.000 abbiamo inoltrato tramite l’avvocato Daniele Granara ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione Italiana chiedendo la disapplicazione o quanto meno la modifica di questo provvedimento. 

Infatti forse qualcosa si sta muovendo. Oltre alle già note posizioni di Fratelli d’Italia e Lega ci sono state interessanti riflessioni che arrivano dal Movimento 5 stelle, in particolare il deputato Gabriele Lorenzoni che ha concluso con le seguenti parole: “È prioritario, Presidente, che venga stabilita ex ante il raggiungimento della soglia minima di popolazione vaccinata, oltre la quale l'utilizzo del green pass perderà ogni scopo e andrà eliminato. Faccio qui riferimento alla Danimarca dove veniva fino a poco tempo fa utilizzato il green pass per accedere alle attività di tipo quotidiano e recentemente è stato abolito con il raggiungimento del 72 per cento della popolazione vaccinata con prima dose. Ricordo che noi, in Italia, siamo già al 76 per cento di popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale, quindi prima e seconda dose. Chi invece vorrà prorogare l'utilizzo del green pass come strumento di controllo sociale lo farà utilizzando la scienza in maniera strumentale e dogmatica, quasi religiosa, alimentando la narrativa che il green pass serve a contenere l'epidemia quando in realtà serve per indurre la popolazione a vaccinarsi e, quindi, non avrebbe senso mantenerlo una volta raggiunta una soglia determinata e desiderata di popolazione vaccinata. Se la nostra bussola in primis è rappresentata dai valori della Costituzione, non c'è dubbio che sapremo orientare le nostre decisioni per tutelare la salute pubblica e, al tempo stesso, preservare la libertà e i diritti fondamentali dei cittadini, combattendo ogni forma di discriminazione. Siamo ancora in tempo, signor Presidente.” 

Forse siamo ancora in tempo per evitare questa odiosa discriminazione, purtroppo però dobbiamo constatare come la previsione che comunque non si sarebbe evitata la didattica a distanza si è puntualmente verificata a livello nazionale già oltre 5.000 studenti sono in didattica a distanza.  Motivo per cui non posso non insistere nel chiedere ciò che da tempo sarebbe stato necessario fare:

ridurre il numero di studenti per classe, almeno nelle classi iniziali 

effettuare sistematicamente il tracciamento dei positivi in modo da contenere i focolai

dotare le aule di impianti di areazione, al momento le finestre aperte vanno benissimo ma a breve potrebbero essere un problema. 

Savona 20 settembre 2021 

Prof. Ugo Ghione

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