News16 dicembre 2022 11:50

Sciopero generale, oggi il corteo

La manifestazione regionale si è svolta a Genova e ha raccolto grande partecipazione da parte di lavoratrici e lavoratori da tutte le province liguri: nutrita l'adesione di studenti e pensionati. Da Savona l'appello: "Lo sciopero serva anche ad evidenziare problemi sociali di vasta portata, a cominciare dalla sanità"

Sciopero generale, oggi il corteo

È in corso oggi in Liguria lo sciopero generale di 8 ore indetto da Cgil e Uil contro la Legge di Bilancio.

Il corteo, partito dalla stazione di Genova Principe, è arrivato in Prefettura dove si è tenuto il comizio conclusivo con i segretari Mario Ghini Uil e Gianna Fracassi Cgil.

La manifestazione regionale si è svolta a Genova e ha raccolto la grande partecipazione di lavoratrici e lavoratori da tutte le province liguri con una nutrita adesione di studenti e pensionati. Cgil e Uil chiedono al Governo di cambiare la manovra economica: salari, reddito, fisco, precarietà, pensioni, sanità, sono tutti temi sui quali sono state avanzate proposte sindacali sulle quali l’Esecutivo dovrà confrontarsi.

"Abbiamo chiesto più risorse per pensionati e lavoratori dipendenti, ma la risposta è stata quella di bloccare la rivalutazione di una parte delle pensioni e abolire il reddito di cittadinanza invece di andare a prendere le risorse dalle aziende che hanno realizzato extraprofitti dall’aumento dei prezzi dell’energia" dichiara Maurizio Calà, Segretario Generale Cgil Liguria a margine del corteo.

"Mentre aumentano i costi dell’energia e dei carburanti, su sanità, trasporto pubblico locale e scuola non sono state investite le risorse necessarie, con il risultato di aprire la strada ad aumenti di tariffe e ulteriori privatizzazioni nei servizi pubblici”.

"Il Governo strizza l’occhio ai condoni, aumenta il tetto del contante e inserisce limitazioni al pos: sono misure che per Cgil e Uil non fanno altro che incentivare l'evasione fiscale. Altro che superare la Fornero, qui si va verso un aumento dell’età pensionabile con quota 103. Infine, la popolazione deve assistere alla vergogna della flat tax, con la quale non si produce nessun equilibrio, poiché in questo Paese due persone che guadagnano alla stessa maniera pagano le tasse in maniera diversa: un lavoratore dipendente il 43%, mentre un altro il 15."

"Siamo qui oggi per dire no a una manovra che colpisce I più deboli, i lavoratori dipendenti e non supporta i pensionati, ma siamo qui in piazza anche per segnalare tutte le problematiche del territorio: dalle crisi industriali alla sanità regionale che non rispetta il principio di inclusività, dalle infrastrutture alla tutela del suolo. Le persone hanno bisogno di certezze e di fiducia per guardare con serenità al futuro. Questa di oggi è una prima azione di lotta che ci porterà anche nelle sedi tradizionali a rivendicare le nostre richieste per cittadini, lavoratori e pensionati", chiude Mario Ghini segretario generale Uil Liguria.

Da Savona arriva anche il sostegno dell'Associazione "Il Rosso non è il Nero": "Appoggiamo convintamente lo sciopero proclamato da CGIL e UIL come punto fermo di mobilitazione contro la legge di bilancio del governo anche per ragioni direttamente legate alla situazione dell'economia ligure e savonese.

La manovra di bilancio appare chiaramente segnata da logiche pericolose e classiste. Infatti, il testo in discussione in Parlamento è intriso di un approccio lontano dalla progressività fiscale prevista dalla Costituzione ed è zeppo di occhieggiamenti all’evasione fiscale. Per non dire, poi, del forte ridimensionamento del reddito di cittadinanza e della ostinata reintroduzione dei voucher, a suggellare l’attacco ad ogni certezza del e nel lavoro. Vanno aggiunti, poi, i propositi rimangiati prontamente sulle pensioni, nonché i pasticci sui bonus per i consumi culturali.

L'occasione dello sciopero appare anche necessaria e utile per porre al centro i temi dell'economia savonese e ligure: sul piano regionale è di queste ore l'ennesimo tentativo di smantellare l'industria genovese proprio nel suo cuore pulsante :la siderurgia .

A Savona come abbiamo già avuto tante volte occasione di denunciare il processo di deindustrializzazione avviato ormai da decenni ha allargato grandemente problemi storici come quello delle infrastrutture stradali e ferroviarie, di recupero e rilancio di aree dismesse in particolare nel Vadese e nella Valbormida, di ritorno ad una presenza industriale di qualità e innovazione tecnologica (come non si è riusciti a realizzare con il decreto di "area industriale di crisi complessa" e l'intervento di Invitalia), di difesa della presenza industriale esistente da Piaggio (nella vana ricerca di un acquirente), Bombardier (con la necessità di un adeguamento tecnologico), Sanac ( con la necessità di rivedere interamente la filiera della siderurgia facente capo allo stabilimento di Taranto, noto alle cronache per drammatiche vicende di conflitto tra ambiente e lavoro).

Lo sciopero deve anche servire per porre in evidenza problemi sociali di vasta portata: "in primis" quello della Sanità, settore condotto dall'Amministrazione Regionale nel segno della privatizzazione e di una divisione territoriale corporativa e clientelare che mette in discussione punti nevralgici nella risposta alla domanda di salute dei cittadini, primo fra tutti l'Ospedale San Paolo di Savona" concludono dall'associazione.

 

red

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