News01 gennaio 2024 15:53

Un altro anno di sanità savonese

Gli auguri del comitato Amici dell’Ospedale San Paolo

Un altro anno di sanità savonese

Cari soci e sostenitori,

si chiude il settimo anno di vita del Comitato Amici dell’Ospedale San Paolo.

Il quadro del mondo sanitario nazionale da quando abbiamo fondato la nostra Associazione  nel 2016 è ampiamente peggiorato.

Le ragioni del degrado che hanno ridotto in questo stato  il secondo servizio sanitario nazionale del mondo, come certificava l’OMS nel 2000,   sono descritte nelle slide allegate,base di una mia lezione all’Unisavona.

In esse i numerosi provvedimenti legislativi nazionali volti a ridimensionare il servizio sono scanditi nel tempo con i responsabili di tutti i colori politici “colpevoli”.

Non una casualità trovarsi senza personale, ma una volontà partita da lontano.

Le possibilità di rialzare la testa passano attraverso la modifica del quadro normativo senza il quale le positive disposizioni del pnrr sanità per risanare il territorio ( unica soluzione per salvare gli ospedali) saranno una saga edilizia senza personale.

E non basterà un decennio senza la ricostruzione di un clima che permetta alle professioni sanitarie di essere nuovamente attrattive ai giovani.

Non un problema di denaro, anche, ma la ricostruzione di un ambiente pervaso dalla sofferenza che permetta di svolgere il proprio lavoro con entusiasmo e dedizione.

E ciò non è da tutti.

Col  nuovo anno l’ASL2 avrà un nuovo Direttore generale.

La conferma del commissario dott. Michele Orlando nella nuova carica dopo ben 6 cambi in 7 anni ( Neirotti, Porfido, Porfido bis,Cavagnaro, Damonte Prioli, Orlando ) nella gestione dell’ASL2 è benvenuta!

Inoltre il “ nuovo direttore” nel periodo commissariale ha rilanciato proficuamente i concorsi di direttore di struttura complessa  e si è impegnato a coprire, ove possibile, la pianta organica nel deserto degli aspiranti.

Anche i progetti di risanamento edile e di rinnovo delle attrezzature stanno prendendo forma.

I problemi del San Paolo sono a tutti noti e non è questa la sede di dettagliarli.

La debolezza dell’azione del Comitato sta nell’aver ottenuto il centro ictus con relativo  nuovo direttore e l’angiografo multidisciplinare senza riuscire a farli usare compiutamente.

Infatti le autoambulanze hanno l’indicazione di dirottare gli ictati al S.Corona creando per i savonesi una situazione peggiore di prima dell’istituzione del centro ictus che viene nei fatti vanificato.

Solo i non diagnosticati in autoambulanza vengono ricoverati nel centro del San Paolo.

Il rischio per i pazienti e il  disagio per i parenti  è evidente e pesante.

 

L’uso dell’angiografo del San Paolo è limitato dalle 8 alle 15 dal lunedì al venerdì senza la copertura per l’emergenza urgenza nelle 24 ore costringendo  al di fuori dell’orario citato il trasferimento dei pazienti gravissimi al S.Corona.

 

Nonostante la denuncia della situazione all’asl2, al Sindaco di Savona, al Consiglio comunale, alla seconda Commissione sanità del Consiglio regionale (presente l’Assessore alla sanità), nulla si muove.

 

Ed il senso di impotenza è anche sulle altre gravi  partite di emergenza/urgenza quali il servizio di endoscopia digestiva ( gastroenterologica), pneumologica , la chirurgia vascolare.

 

La mission del comitato  si muove nel perimetro della rappresentanza a tutti i livelli possibili sulle necessità della popolazione e dell’ospedale San Paolo in particolare nei casi dell’emergenza /urgenza.

 

Il compito di portare a compimento le istanze della popolazione  è dei Sindaci e della politica savonese.

 

 Ciò accade nel vicino ponente con Sindaci e Consiglieri che vediamo giornalmente impegnati a salvaguardare "giustamente" ciò che hanno e vorrebbero avere nel campo sanitario secondo il mandato dei cittadini.

Nonostante gli sforzi che da 7 anni fa il comitato, il coinvolgimento delle persone e degli eletti è modesto  nell’area savonese e sproporzionato all’impegno profuso dal comitato.

Stupisce l’insensibilità della popolazione verso la difesa del proprio ospedale nonostante i benefici che giornalmente tanti hanno.

Un comitato non può surrogare le funzioni di altri.

Un comitato  non può essere un  alibi per chi deve istituzionalmente decidere.

 

A questo punto parrebbe che dopo 7 anni il comitato abbia esaurito il suo compito.

 

Ai rappresentanti istituzionali l’onere di rispondere ai bisogni dei cittadini.

In gennaio sarà indetta  l’Assemblea degli iscritti come da statuto  la quale sarà occasione di una profonda discussione per decidere il  futuro del comitato  la cui chiusura sarebbe opportuna.

Il Comitato augura a tutti i soci e sostenitori e alle loro famiglie un buon 2024.

Il Presidente

Giampiero Storti

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