News21 febbraio 2024 15:02

Savona, ottant'anni dagli scioperi del primo marzo 1944

Le celebrazioni nel capoluogo per rendere omaggio ai deportati e alle vittime della rappresaglia

Savona, ottant'anni dagli scioperi del primo marzo 1944

Ottanta anni fa il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò lo sciopero contro il nazismo e la Repubblica Sociale Italiana a cui aderirono 5200 lavoratori della provincia di Savona.

La rappresaglia nazifascista ebbe gravissime conseguenze sulla popolazione come il carcere, la deportazione e la morte per molti di loro. Per Cgil, Cisl e Uil interverrà la segretaria regionale Uil-Liguria, Sheeba Servetto.

Il primo marzo del 1944 il Comitato di Liberazione Nazionale proclama lo sciopero contro nazismo e fascismo, fame e terrore. Aderiranno oltre un milione di lavoratori soprattutto delle grandi città e anche Savona farà la sua parte con 5 mila operai in sciopero dalle principali fabbriche come la Scarpa&Magnano, l’Ilva e la Servettaz di Savona, la Piaggio di Finale Ligure, la Brown Boveri di Vado Ligure: ovunque si manifesta a rischio della vita e infatti morirono in 69 su 102 deportati a Mauthausen.

Oggi come allora il valore del lavoro non è cambiato ed è il presupposto per affermare la dignità e la libertà delle persone e quindi la loro uguaglianza e parità sociale.

Proprio per questo occorre rafforzare la battaglia politica e culturale per l’affermazione di politiche di pace e cooperazione internazionale.

L’antifascismo, l’amore per la democrazia e la libertà sono le basi sulle quali si fonda l’attività sindacale e lo sono ancora di più in questi tempi difficili.

Massimo Picone

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