Lettere alla Nuova13 marzo 2024 14:02

Rigassificatore: ricorsi o politica?

La Golar Tundra, nave inadatta a essere ancorata offshore e che dovrebbe subire pesanti modifiche allo scafo per poter essere adeguata all'ancoraggio in mare aperto, con costi aggiuntivi ingenti che si sommano a quelli già notevoli necessari a infrastrutturare il sito, deve stare a Piombino. Dove è in una banchina decentrata e connessa alla rete

Rigassificatore: ricorsi o politica?

Il modo con cui taluni accolgono la notizia del trasferimento per competenza del ricorso del Comune di Savona contro la esclusione dalla Conferenza dei Servizi al Tar del Lazio, senza che vanga meno la ragione del ricorso, ha fornito la sensazione che a Savona ci sia chi è più interessato a contestare sempre e comunque l'amministrazione, più ancora che a fare fronte comune contro una decisione sbagliata e pericolosa.
Il ricorso, semplicemente, passa ad altro tribunale e nessuna delle ragioni che lo hanno ispirato viene meno.
Ma, per una volta, sono d'accordo con Toti:
Non è la strada dei ricorsi legali quella che deciderà questa vicenda, ma quella politica. Per questo è grave il comportamento di chi gioisce oggi.
La Golar Tundra, nave inadeguata a essere ancorata offshore e che dovrebbe subire pesanti modifiche allo scafo per poter essere adeguata all'ancoraggio in mare aperto, con costi aggiuntivi ingenti che si sommano a quelli già notevoli necessari a infrastrutturare il sito (le bollette non sarebbero immuni da questi costi....), deve stare a Piombino. Dove è in una banchina decentrata dall'abitato e connessa alla rete.
Ci sono decisioni che potrebbero essere legittime legalmente, ma del tutto sbagliate politicamente, economicamente, socialmente. E questa ne è un esempio luminoso. Su questo più che sui ricorsi di comitati che rischiano effetti boomerang se venissero persi, occorre il massimo sforzo politico di una comunità savonese che deve dimostrare coesione, come le manifestazioni e gli ordini del giorno dei Consigli Comunali, così come i pronunciamenti delle categorie economiche parrebbero dimostrare.
Il Comune, giustamente, ricorre per essere escluso da una conferenza dei servizi per una nave ancorata a 2.9km dalle proprie coste. E vedremo cosa dirà il Tar del Lazio.
Ma sono certo che il Comune, come gli altri comuni del comprensorio, sanno benissimo che la strada decisiva è l'altra, è quella politica: verso la Regione che si inimica un intero territorio senza una ragione vera perché, insieme, si torni al Governo, alla Regione Toscana e al Comune di Piombino a verificare se ci sia ancora una spinta perché la nave si trasferisca o se quella spinta non ci sia più o, come minimo, sia assai minoritaria, come risulta a chi conosce quella situazione e quella comunità economica e portuale.
Sono certo che se vincesse il buon senso politico la nave resterebbe a Piombino. Se ciò accadesse spero che tutti gioiremo e nessuno se ne dispiacerà.
Luca Becce

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