News17 aprile 2024 12:27

Savona: dal 20 aprile torna Connexxion

Una settimana dedicata alla seconda parte del Festival diffuso di Arte contemporanea curato da Livia Savorelli e promosso dall'associazione culturale Arteam con il patrocinio del Comune di Savona, città candidata a Capitale italiana della cultura per il 2027

foto Matteo Musetti

foto Matteo Musetti


Dodici artisti animeranno con installazioni site-specific e performance tre luoghi simbolici della  città di Savona: piazza Martiri della Libertà, dove è collocato il Monumento alla Resistenza di  Agenore Fabbri, di cui nel 2024 si festeggiano i 50 anni, la Fortezza del Priamàr, con il  coinvolgimento di un'area esterna, e l'ex Carcere Sant'Agostino, recuperato in un'ottica di  rigenerazione urbana. Per l'occasione vengono presentati due Special Project degli artisti Silvia  Margaria e Davide Dormino, ideati e realizzati per il Festival, che prevede inoltre diversi laboratori, talk e momenti di confronto. 

Il titolo della seconda edizione di CONNEXXION - ...per essere liberi. Tra identità e memoria -  intende stimolare una riflessione ad ampio raggio sul concetto di libertà, in un mondo sempre più  mosso da nazionalismi, derive autoritarie, guerre e sconvolgimenti a livello planetario e da  un'accentuata spinta al radicalismo e all'estremismo. 

«Con questa edizione CONNEXXION - sottolinea Nicoletta Negro, Assessore alle politiche  comprensoriali della Cultura e del Turismo - si consolida come una progettualità che è parte  integrante dell'azione amministrativa e del percorso di Capitale della Cultura. Nella seconda parte  del festival si accendono i fari su due ulteriori luoghi simbolici della nostra città, oltre alla  Fortezza del Priamàr: uno dimenticato perché chiuso da tanti anni, ed è il caso dell'ex carcere  Sant'Agostino, l'altro vissuto dalla cittadinanza probabilmente in modo distratto, ma che viene  riscoperto in occasione del suo cinquantesimo anniversario. In entrambi i casi l'arte  contemporanea ci stimola alla riscoperta della città e alla riflessione sui grandi temi della  Memoria e della Libertà». 

L'ex Carcere Sant'Agostino, situato nel centro della città di Savona, è stato fortemente voluto dalla  curatrice quale location del Festival - subito supportata dal Sindaco Marco Russo, dall'Assessore  Nicoletta Negro e dall'Assessore alla Rigenerazione Urbana Ilaria Becco - in quanto spazio da cui  transitare per una riflessione conclusiva intorno al concetto di libertà, memoria e identità, per  attuare una rigenerazione che da individuale possa diventare collettiva, accompagnandosi ad una  progettualità basata sulla cultura come strumento per restituire il bene alla città con una rinnovata  funzionalità. 

Il temporaneo recupero e l'utilizzo dell'ex Carcere Sant'Agostino è stato garantito dalla  fondamentale sinergia di tre enti: l'Agenzia del Demanio - proprietaria del bene -, il Comune di  Savona e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e  Savona. 

«Prosegue la collaborazione con il Comune di Savona per far conoscere l'ex Carcere mentre è in  corso l'iter di valorizzazione grazie al federalismo culturale, la procedura che consentirà il  trasferimento in proprietà dell'edificio al Comune affinché venga aperto a nuove funzioni e 

riconsegnato alla collettività», afferma Giovanni Zito, Direttore Regionale della Direzione  Regionale Liguria dell'Agenzia del Demanio. 

«CONNEXXION – sottolinea l'Assessore Ilaria Becco - ci ha offerto una bellissima occasione per  riaprire un altro luogo della città da rigenerare, così come è accaduto lo scorso anno per il tunnel  del Garbasso, consentendo di sperimentare un utilizzo temporaneo che fungerà da test per  immaginare i possibili usi dell'ex carcere attraverso una riqualificazione strutturale grazie alle  possibilità offerte dal federalismo demaniale. In questo percorso risulta fondamentale la  collaborazione in atto tra l'Agenzia del Demanio, il Comune e la Soprintendenza Archeologia,  Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona». 

«Per la Soprintendenza – dichiara Andrea Canziani, Responsabile Area Funzionale IV  Patrimonio architettonico - autorizzare l'uso dell'ex Carcere Sant'Agostino come sede per un  festival di arte contemporanea significa ribadire il nostro impegno verso la valorizzazione del  patrimonio culturale e la promozione del contemporaneo come strumento di riflessione e  trasformazione sociale. L'ex carcere rappresenta un simbolo potente di riscatto e rinascita, un  luogo che, attraverso le espressioni dell'arte contemporanea, si trasforma in un palcoscenico  vivente per dibattiti sulla libertà, memoria e identità. È con grande entusiasmo che sosteniamo  questa iniziativa convinti che possa aprire nuovi dialoghi e connessioni, restituendo alla comunità  uno spazio rinnovato e carico di significati». 

LE COLLABORAZIONI E I PARTNER  

Il Festival si avvale della collaborazione di importanti partner, coinvolti da Arteam nello spirito  della manifestazione: ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Comitato Provinciale di  Savona), ANED (Associazione Nazionale degli Ex Deportati nei campi nazisti Sezione Savona Imperia), ISREC (Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della provincia di  

Savona), Museo Casa Natale di Sandro Pertini di Stella San Giovanni (SV), Società Savonese  di Storia Patria, Istituto Internazionale di Studi Liguri. Rinnovata la collaborazione con il Museo della Ceramica, partner nella realizzazione dei laboratori sviluppati intorno alle  tematiche del Festival. 

Per la seconda parte di CONNEXXlON, si aggiungono inoltre nuovi partner, a testimonianza  dell'inclusività della manifestazione e della sua volontà di espandersi e radicarsi nel territorio  savonese: Associazione "A Campanassa", Gruppo FAI Giovani. Delegazione di Savona,  gruppo di lettura LEGGERE IN CERCHIO e comitato Quartiere Oltreletimbro. 

CONNEXXION gode, inoltre, del patrocinio dell'Hdemia SantaGiulia. La seconda edizione del  Festival, nell'ambito di un'esperienza di stage formativo, si avvale della collaborazione degli  Studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, Scuola di Comunicazione e  Valorizzazione del Patrimonio Artistico del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell'Arte. 

LA PERFORMANCE IN PIAZZA MARTIRI 

Realizzato con il contributo e il patrocinio del Comune di Savona, il contributo della Regione  Liguria e della Fondazione Agostino De Mari, cui si aggiunge quello dell'Unione Industriali della  Provincia di Savona, la seconda parte di CONNEXXION prenderà vita il 20 aprile 2024, alle ore  11, in Piazza Martiri della Libertà, davanti al Monumento alla Resistenza di Agenore Fabbri - inaugurato il 20 aprile 1974 alla presenza di diecimila persone - con il primo dei due Special  Project: la performance inedita di Silvia Margaria, dal titolo Bandite, realizzata con la  collaborazione di ANPI e Associazione "A Campanassa" e con la partecipazione degli sbandieratori  del Comitato Palio Castell'Alfero (AT).

Il Festival ha voluto celebrare i 50 anni del monumento, con una performance che nasce da  un'analisi dei riti di commemorazione dei caduti della Resistenza che si eseguono davanti ai cippi  della memoria a loro tributati e degli onori della bandiera. Una riflessione rivolta in particolare ad  alcuni cippi della memoria presenti ad Albissola Marina, Savona e Vado Ligure e dedicati  alle donne partigiane savonesi - Clelia Corradini, Ines Negri, Franca Lanzone, Paola Garelli, Luigia  Comotto - e al ruolo delle Suore "Maria bambina" di Pietra Ligure. 

«Da sempre la bandiera è rappresentativa di un'ideologia, un credo, un'appartenenza -  spiega Livia Savorelli -, l'artista Silvia Margaria ha così ideato una serie di bandiere, una per  ogni partigiana, che saranno sventolate con fermezza e trasporto dagli sbandieratori del Comitato  Palio Castell'Alfero, in una performance in cui la danza della bandiera da loro messa in atto  rappresenta simbolicamente un nuovo processo di valorizzazione di storie nella Storia, come quelle di molte donne della Resistenza per troppo tempo ai margini del racconto». 

La performance sarà preceduta dalle Letture in piazza, a cura del gruppo di lettura LEGGERE IN  CERCHIO, con la collaborazione di Quartiere Oltreletimbro. Seguiranno i saluti istituzionali alla  cittadinanza intervenuta. 

GLI ARTISTI NELL'EX CARCERE SANT'AGOSTINO 

Nel pomeriggio di sabato 20 aprile, CONNEXXION si sposta nell'ex Carcere Sant'Agostino,  con inaugurazione alle 16.30, con una progettualità che si sviluppa nel piano terra dell'ex casa  circondariale sita in Piazza Monticello e che prevede installazioni site-specific, performance e talk. Nel luogo per eccellenza della limitazione della libertà, l'arte "respirando" l'anima del luogo e le  storie che al suo interno si sono succedute, è portatrice di una rigenerazione che da individuale  diviene collettiva. Ogni artista è stato invitato dalla curatrice Livia Savorelli a scegliere una delle  celle o degli spazi comuni, per formulare una propria narrazione intorno alle tre forti tematiche a  partire dalle quali si sviluppa questa edizione: libertà, identità e memoria. 

Gli artisti protagonisti all'ex Carcere sono: Alessio Barchitta, Rocco Dubbini, Armida Gandini,  Federica Gonnelli, Lorenzo Gnata, Monica Gorini, Carla Iacono, Gianni Moretti, Giulia Nelli,  Filippo Riniolo. 

Alessio Barchitta presenta due distinte progettualità: nella Cappella, l'installazione dal titolo Noi  andremo in paradiso perché all'inferno ci siamo già stati e, in una delle celle, Eterotopìa; Rocco  Dubbini ha scelto la Sala dei colloqui per l'installazione Sognando Fumo, ispirata all'iconica pipa di Sandro Pertini (che qui fu imprigionato nel 1925 e nel 1941) con le tante pipe in ceramica  realizzate, grazie alla partnership con il Museo della Ceramica di Savona, nell'ambito di due  laboratori, uno aperto al pubblico e uno riservato agli studenti delle scuole elementari, realizzati nel  mese di aprile. 

Nella cella interpretata da Armida Gandini, dal titolo Il numero 34 e il numero 27, la suggestione è data dalla prigione letteraria, vissuta e narrata, mentre con Resta ciò che cambia. Ciò che cambia,  resta di Federica Gonnelli, due diverse progettualità convergono in una riflessione  sull'indeterminatezza. 

In Racconti di terra di Lorenzo Gnata, entità ibride vincono le leggi della gravità e del reale, in  una fusione umano-vegetale che tenta di ricucire le ferite di un'epoca dilaniata, violentatrice di ogni  forma vivente, mentre con l'installazione immersiva Il giardino dentro. Poetica della  libertà di Monica Gorini, la cella si trasforma in giardino rigoglioso, in cui la mente del prigioniero fiorisce e si spinge ad immaginare un domani di libertà.

Pagine tristi della storia personale dell'artista, che si ammantano di un valore collettivo, vengono  ricordate nella cella di Carla Iacono, intitolata Educazione alla memoria, mentre in quella  di Giulia Nelli, con l'installazione dal titolo Tu che ne sai, si affronta il tema dell'incomunicabilità  tra le persone, del sentirsi incompresi e del barricarsi nella propria interiorità, considerata uno  spazio protetto e rassicurante, nel quale trascorrere la quotidianità senza veri legami con il territorio  e il tessuto sociale circostante. 

Gianni Moretti presenta, nel cortile interno dell'ex casa circondariale, Anna - Monumento  all'Attenzione (promessa), uno sviluppo dell'omonimo intervento di arte ambientale, partecipato,  aperto e inclusivo realizzato dall'artista in memoria del feroce eccidio di Sant'Anna di Stazzema e  dedicato ad Anna Pardini, la vittima più giovane che morì a solo 20 giorni di vita: un'installazione a  pavimento che diventa parte integrante del processo dell'opera, dialogando con essa e  implementandola con una rinnovata energia proveniente da altri luoghi. La partecipazione attiva del pubblico - con la possibilità di prendere e portare con sé uno dei cardi costitutivi dell'installazione -  si accompagna alla promessa, entro un anno, di recarsi a Sant'Anna di Stazzema per piantarlo lungo  la mulattiera per la quale è stato pensato. In tale processo, come afferma Moretti, «è il corpo stesso  del fruitore a divenire luogo di memoria e monumento». 

Filippo Riniolo presenta, nella Cappella dell'ex carcere, la performance Selezioni, che trae  ispirazione dal terribile episodio della selezione ad Auschwitz, narrato da Primo Levi in Se questo è un uomo: di fronte ad un ufficiale nazista, i prigionieri correvano mentre quest'ultimo, in pochi  istanti, decideva del loro destino spostando semplicemente a destra o a sinistra la scheda che gli  veniva consegnata. Un banale atto di burocrazia che tracciava la linea tra la vita e la morte, per  bilanciare gli inumani conti del campo. La performance si terrà sabato 20 aprile alle 18.30, a seguire il talk Educare alla memoria, moderato da Matteo Galbiati (curatore e docente), alla presenza degli  artisti Filippo Riniolo e Carla Iacono e del presidente dell'ANED di Savona-Imperia Simone Falco. 

Domenica 21 aprile alle ore 11.00, nella Cappella, si terrà il talk Pratiche condivise di costruzione  del monumento contemporaneo, moderato da Lisa Parola (storica dell'arte e curatrice di progetti di  arte pubblica), con l'artista Gianni Moretti e lo storico dell'arte Luigi Ficacci. 

Prosegue anche per questa edizione, la collaborazione con il Gruppo FAI Giovani. Delegazione di  Savona, che presenta Storie Nascoste. Esplorando l'identità del Carcere di Sant'Agostino. Due  incontri - con visita guidata negli ambienti in cui si sviluppa il Festival - che si terranno, nella  Cappella dell'ex Carcere, venerdì 26 aprile alle ore 15.30 e sabato 27 alle ore 10.30 (max 30  persone ad incontro, durata 1 h, prenotazione obbligatoria  

a savona@delegazionefai.fondoambiente.it). 

Sabato 27 aprile alle ore 16, sempre nella Cappella, il talk “Il complesso conventuale di  Sant'Agostino: dalla storia alle prospettive future” di Rinaldo Massucco, presidente Società  Savonese di Storia Patria, conclude il programma. 

CONNEXXION, all'ex Carcere Sant'Agostino, sarà visitabile fino al 27 aprile con i seguenti orari: domenica 21 dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30; lunedì 22, martedì 23, mercoledì 24,  giovedì 25 e venerdì 26 dalle 15.30 alle 19.30; sabato 27 dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.  Ingresso libero e gratuito. Tutte le informazioni relative agli eventi promossi nell'ambito di  CONNEXXION sono disponibili sul sito www.connexxion.it. Per informazioni: T. +39 019  4500744, info@arteam.eu, info@connexxion.it. 

UN'OPERA MONUMENTALE AL PRIAMAR

La mattina del 25 aprile alle ore 11, CONNEXXION ritorna alla Fortezza del Priamàr, sulla  rampa di ingresso pedonale, per il secondo Special Project del Festival: l'opera monumentale  di Davide Dormino dal titolo Semi - collocata sul prato adiacente all'area archeologica esterna, nel  fronte nord della fortezza - che sarà presentata in collaborazione con Savona (R)ESISTE,  manifestazione organizzata da ANPI sulla Fortezza del Priamàr dalle ore 12.00 fino alle 24.00, con  mostre, animazione per famiglie, stand delle associazioni savonesi, stand gastronomici, eventi  musicali (dalle ore 18.30 in programma un grande concerto in Piazza del Maschio).  

L'opera, in argilla cruda, verrà realizzata in modo corale e partecipato dall'artista coadiuvato da una  classe dell'Istituto Artistico Arturo Martini, nei giorni precedenti il 25 aprile, in un laboratorio della  durata di tre giorni realizzato in collaborazione con il Museo della Ceramica di Savona. Una  citazione del poeta greco Dinos Christianopoulos scomparso nel 2020 - «Hanno provato a  seppellirci non sapevano che eravamo semi» - prenderà forma attraverso 49 lettere alte circa 80 cm  e occuperà uno spazio di 7 metri x 7. L'opera che dà forma ad uno statement potentissimo e sempre  attuale, legato alla resistenza in senso universale, rivisita anche l'atavica rivalità tra i genovesi, che  costruirono l'imponente fortezza, e i savonesi. L'installazione Semi si colloca a pieno titolo nelle  riflessioni portate avanti dal Festival sin dalla sua prima edizione, legate ad un'evoluzione dei  canoni riferiti alla monumentalità (un'opera orizzontale, godibile dall'alto, la cui "durata" è decisa  da fattori esterni come quelli climatici, essendo essa destinata ad essere riassorbita dal terreno) e  alle diverse modalità di preservazione della memoria. Questa opera è, inoltre, legata a filo doppio  alla scultura di Davide Dormino, selezionata dalla curatrice Livia Savorelli per la mostra Dialoghi  intorno alla Libertà al Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo, dal titolo Per uno Sguardo libero. Due dita - pollice e indice a grandezza naturale - stringono un piccolo seme. La prospettiva dell'opera è  rivolta a Ventotene, luogo di ispirazione del Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero  Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino fascista, una delle più belle pagine del pensiero libero  in cui si sogna un'Europa libera e unita. 

GLI ALTRI APPUNTAMENTI AL PRIAMAR 

Proseguono nel frattempo, fino al 27 aprile 2024, le due mostre inaugurate nella prima parte del  Festival, nel novembre 2023, sulla Fortezza del Priamàr: Frammenti. Atti di conservazione per  un futuro di libertà, curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati al Civico Museo  Archeologico con opere di Roberto Ghezzi, Alberto Gianfreda, Laura Pugno, Attilio Tono e Ivano  Troisi; Dialoghi intorno alla libertà, curata da Livia Savorelli al Museo Sandro Pertini e Renata  Cuneo con opere di Elena Bellantoni, Davide Dormino, Rocco Dubbini, Armida Gandini, Gianni  Moretti.

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