Lettere alla Nuova23 aprile 2024 12:15

Commissari e commissari

"Sul rigassificatore, per una volta, un commissario dalla parte dei cittadini": è Maurizio Gatto, Commissario Straordinario per la gestione provvisoria del Comune di Vado Ligure in attesa delle amministrative

Commissari e commissari

Sul tema del Rigassificatore, in mezzo a tanto arrivismo, insensibilità e tracotanza di certa politica, a volte trovi una persona con la schiena dritta. E torni ad avere fiducia nelle istituzioni.

Abbiamo un Commissario a Genova, il Governatore Giovanni Toti, che ha deciso di calpestare il volere di una intera comunità.

Avevamo un Sindaco a Vado Ligure, Monica Giuliano, che ha sempre manifestato indifferenza ai grandi problemi ambientali della sua città.

Due persone votate dai cittadini, ma che una volta eletti hanno poi deciso di non rappresentarli.

Poi c'è una persona che è al contempo Commissario e Sindaco insieme, non uscito dalle urne ma dalle stanze ministeriali, che invece a sorpresa si prende a cuore proprio le istanze dei cittadini (che non lo hanno votato) e non quelle del Governo (che lo ha nominato).

Nemmeno troppo a sorpresa, perché questo progetto è insensato, pericolosissimo, ormai inutile, contrario all'idea di sviluppo e di futuro che i comuni del savonese si sono voluti dare. Un progetto estremamente carente a livello di valutazioni sanitarie e di rischi incidenti rilevanti, un progetto che non può essere modificato enormemente per poi chiedere un parere ai cittadini in pochi giorni, quasi fosse una fastidiosa formalità o un insidioso intralcio agli interessi speculativi di un grosso gruppo energetico.

Nemmeno troppo a sorpresa quindi, perché quest'uomo sta solo svolgendo egregiamente il suo compito. Quello che dovrebbero fare tutti al suo posto.

Però lo ringraziamo lo stesso. Perché sembra un gigante del bene comune e della politica nel senso più esteso del termine, lui che non è un uomo di partito, rispetto a tanti 'nani della politica' che ci amministrano a Genova o ci amministravano a Vado.

Il 25 aprile in fondo ci ricorda questo. Che non si può calpestare il volere di una popolazione quando è così compatto e motivato.

E che, in mezzo a tanti mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà, c'erano e ci sono tuttora funzionari delle istituzioni di grande rettitudine e integrità morale che hanno svolto e svolgono il loro lavoro senza piegarsi a interessi e condizionamenti.

Buona festa di Liberazione.

Stefano Milano



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