Se vi imbattete in un quadro dove sono raffigurati funghi, vagonetti e treni nei minimi dettagli avvolti in un’atmosfera onirica e misteriosa, potete star certi che state ammirando un’opera di Renato Geido. Il pittore savonese autodidatta, 65enne ex macchinista delle Ferrovie, si è distinto nel panorama artistico locale per il suo surrealismo allo stato puro. Renato Geido, infatti, predilige nelle sue opere il panorama ligure, in particolare dell’entroterra savonese, inserito in un contesto irreale e fantastico con elementi che richiamano la simbologia ermetica e alchemica.
Renato ha iniziato a dipingere trent’anni fa nature morte e paesaggi en plein air sperimentando la tecnica della pittura ad olio. In seguito si è specializzato adottando uno stile iperrealistica e raffigurando luoghi di “un mondo parallelo” che fanno riferimento a paesaggi reali dell’entroterra savonese rielaborati in maniera onirica. Non solo, nelle sue opere è sempre custodito un messaggio profondo per l’osservatore che viene coinvolto nel mistero e trascinato in un percorso allegorico e di ricerca.
Nelle opere di Renato Geido dominano i giochi di prospettive e l’incanto dei colori che denotano il ricco bagaglio tecnico dell’artista. Dietro ad ogni quadro c’è un accurato progetto, dalla prospettiva all’uso dei colori, dalla maestrìa delle luci e delle ombre alle velature e ai colori fluorescenti. Ci sono i quadri ambientati nella natura del bosco savonese o nel profondo blu del mare, e ancora, quelli immersi nella nebbia, nella neve o addirittura nel fuoco. Ci si può perdere anche in un cielo stellato o tra le luci natalizie.
Lo sviluppo del percorso artistico del pittore va di pari passo con il suo percorso spirituale, in un crescendo di allegorie e pennellate sempre più intense. La tecnica pittorica si mescola con l’altra passione dell’artista, il modellismo. Infatti nelle opere si possono ammirare nei minimi particolari mezzi civili e militari come aerei, navi, camionette o in particolare treni. I dettagli ferroviari derivano dall’esperienza lavorativa dell’artista. Oltre la pittura, l’artista realizza composizioni - sculture con pasta da modellare e colorate con pittura ad olio raffiguranti funghi e sottobosco.
Renato Geido nel corso degli anni ha partecipato a numerose iniziative artistiche e mostre collettive nel complesso de Il Circolo degli Artisti – Pozzo Garitta di Albissola Marina, dell’Associazione culturale Renzo Aiolfi e di Villa Cambiaso a Savona nelle quali è molto attivo. Nel panorama artistico savonese, l’artista annovera diverse critiche d’arte.
La critica artistica di Aldo Pero:
“Anarchico, eccessivo, sregolato, incredibile: se questi aggettivi vi piacciono si può parlare di Renato Geido, altrimenti vi conviene lasciar perdere. In effetti avrebbero potuto comprenderlo in tutte le sue ragioni artistiche soltanto Magritte e Dalì, e ci sarebbe da discutere anche su questa affermazione che tende a costringere in un orizzonte artistico determinato un pittore senza schemi, avvolto nell’intimo dalle stesse nebbie che ama trasferire sulla tela. Insomma, Geido è il pittore cui nessuno avrebbe potuto pensare. Ma esiste, e gliene siamo grati”.
La critica artistica di Marco Pennone:
“Il surrealismo allo stato puro: Renato Geido è approdato da tempo nella famosa “Isola-che-non-c’è” (il paese di Utopia), cioè in un mondo d’ispirazione onirica, di assoluta libertà espressiva, dove accanto ad elementi reali, presenti nel paesaggio noto ed amato intorno a Savona (es. la centrale elettrica liberty di Lavagnola ed i ponti della ferrovia nel tratto verso il Santuario, oppure scorci della costa di ponente e di levante), egli colloca elementi immaginari, carichi di simboli ancestrali ed alchemici. Un Surrealismo “allo stato puro”, il suo, che fa del pensiero profondo e delle sconfinate possibilità dell’immaginazione lo spazio infinito entro il quale nascono e si sviluppano i suoi quadri. Artista creativo quant’altri mai, i cui paesaggi rispettano fedelmente la prospettiva ma al contempo si collocano in una sorta di iperspazio multidimensionale, in cui l’occhio dell’osservatore è invitato ad entrare per esplorare ogni minimo dettaglio, curato con certosina pazienza e intessuto di una fittissima trama allegorico-simbolica”.
La critica artistica di Franca Maria Ferraris:
“Contrastante e densa di allegorie, fredda e caldissima, realistica e visionaria, talora perfino drammatica, così si offre allo sguardo l’arte pittorica di Renato Geido. Di fronte a un tale genere di opere (oli su tela), alcune anche di grandi dimensioni, cercarne la chiave di lettura diviene un esercizio quanto mai affascinante poiché come sprone vi si avverte la categoria del mistero. Mistero che trae origine sia dalla simultanea presenza sulla stessa tela di due paesaggi diversi seppure paralleli, sia dalla contaminazione tra elementi reali ed elementi creati dall’energia visionaria del pittore. Mistero che si accresce per le sottili simbologie alchemiche presenti nelle composizioni, e per i loro significati allegorici. L’assiduo lavorio di scavo interiore compiuto dall’autore è conseguente alla riproduzione di un “topos” del paesaggio locale. È da questo infatti che nasce l’ispirazione per la creazione di paesaggi altri, facendo sì che figure realistiche convivano accanto a figure immaginarie”.
News05 settembre 2025 18:31
Il realismo fantastico di Renato Geido
L'artista savonese sarà ospite del Circolo degli Artisti a Pozzo Garitta da sabato 6 a mercoledì 17 settembre
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