News17 ottobre 2025 18:06

Le bombe e la libertà (anche di stampa)

Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto parcheggiata del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L'auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto

Le bombe e la libertà (anche di stampa)

L'associazione di cultura politica Il Rosso non è il nero di Savona considera come l'atto intimidatorio subito dal giornalista Sigfrido Ranucci e dalla sua famiglia in queste ore debba essere necessariamente stigmatizzato in una dimensione che oltrepassi la pur doverosa espressione di solidarietà e vicinanza.

"Ci troviamo di fronte a un attacco diretto alla possibilità di libera espressione e di inchiesta che fanno del giornalismo il punto d'appoggio più prezioso per le libertà democratiche.

Un paese come l'Italia vive da troppo tempo una situazione di limitazione in questo senso che ne fanno un paese a "democrazia limitata": questo fatto è ancora più grave nel momento in cui in Europa e fuori d'Europa si stanno affermando modelli autoritari ai quali si accosta il termine democratico ("democrature", "democrazie illiberali") per le quali dovremmo trovare altri termini più efficaci.

In Italia inoltre permane una situazione di diffusa illegalità con vere e proprie zone del Paese dominate dalla presenza della criminalità organizzata.

In questo quadro si situazione i tentativi di bloccare le residue voci libere e l'attentato a Sigfrido Ranucci rappresenta un punto di attacco, di vera e propria "escalition" che deve essere respinto grazie ad una iniziativa di mobilitazione e vigilanza democratica" concludono dall'associazione.

"L'esplosione dell'auto di Sigfrido Ranucci avrebbe potuto avere conseguenze mortali.
Di fronte a questo attentato non si può tacere il fatto incontrovertibile che il governo, la destra e i vertici della RAI hanno condotto una campagna incessante contro un giornalista e una redazione considerati scomodi" dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.

"La campagna di intimidazione e delegittimazione di Ranucci e di Report è segno dell'insofferenza verso il pluralismo e l'informazione libera. Il giornalismo di inchiesta non è gradito ai poteri forti e a quelli eversivi e criminali. Invece di proteggere Report si è cercato di metterlo a tacere.
Questo attentato è un attacco non solo alla libertà di informazione ma anche alle istituzioni democratiche perché Ranucci è un giornalista del servizio pubblico e rappresenta il servizio pubblico. Quindi siamo di fronte a un attacco alla democrazia.

Massima solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione di Report".


red