La Protezione Animali savonese ha ribadito la disponibilità, nei limiti dei suoi livelli organizzativi, di garantire, a mezzo delle proprie guardie zoofile volontarie, una vigilanza non continuativa sul tratto di spiaggia richiesto; la maggior ragione del diniego, scaturito in una recente riunione con i rappresentanti della guardia costiera, dei comuni, dei bagni marini e dell’Enpa, era stata infatti la dichiarata impossibilità degli organi di vigilanza pubblica a svolgere controlli per evitare i frequenti comportamenti scorretti verificatisi l’anno scorso alla foce del torrente Letimbro, prima ed unica spiaggia per cani aperta a Savona; ora il problema dovrebbe quindi essere soltanto l’individuazione del tratto di spiaggia, da riservare esclusivamente a cani e padroni, dopo che Enpa ha sconsigliato le foci dei torrenti come il Letimbro, per la vicinanza inconciliabile con le numerose colonie di animali selvatici presenti; i siti più indicati, sempre secondo l’Enpa, potrebbero quindi essere quello prospiciente l’ex Famila in via Nizza o la spiaggia delle “baracche” sotto il Priamar al Prolungamento.
Enpa ha infine ricordato che nel solo comune capoluogo sono registrati oltre 7.500 cani e che il turismo animalista, a fronte di una perdurante crisi del settore turistico della Riviera, è in crescita costante, come possono testimoniare i gestori delle spiagge dogfriendly a pagamento ed i comuni per quelle libere, già attivate su impulso di Enpa Savona, sia in provincia che in tutta Italia; inoltre l’afflusso di cani e padroni provenienti dall’entroterra potrebbe portare un aiuto interessante all’economia cittadina.
E proprio da parte dei cinofili sta partendo una campagna spontanea di invio di mail all’Autorità Portuale (ufficioterritoriale.sv@portsofgenoa.com,) di sostegno alla proposta dell’Enpa che, si raccomandano dall’associazione, siano prive di insulti e recriminazioni.