Il ministro Speranza ha annunciato: "Più fondi per la Sanità. A versarli saranno le banche, assicurazioni e fondi di investimento” per portare da 114,5 a 118 miliardi il finanziamento della sanità pubblica e cancellare - parzialmente aggiungiamo noi - il superticket da 10 euro su visite e accertamenti. E con questo ipotetico introito dare il via a un grande piano di assunzioni.
Il neo-ministro della salute Roberto Speranza vorrebbe dare con tale provvedimento priorità alla riduzione delle diseguaglianze rafforzando il sistema pubblico, sulla base di un disegno di legge presentato un anno fa come parlamentare di LeU.
Noi però rileviamo che il ministro Speranza non considera che le banche, le SIM e le assicurazioni tendono a trasferire gli aumenti di tassazione sulla clientela aumentando i costi dei servizi che offrono e le banche, in particolare, provvedono a stringere i cordoni della borsa con i clienti.
Non può sfuggire al ministro che questa scelta comporterebbe un’accelerazione del processo di privatizzazione già in atto, perchè banche, assicurazioni e fondi di investimento aumenterebbero, in varie forme, la loro presenza nella programmazione e gestione della sanità pubblica.
Sarebbero, insomma, quelli che decideranno cosa e come finanziare.
Se il ministro vuole veramente ridurre le diseguaglianze c'è una cosa da fare e per quanto ci riguarda, Rifondazione Comunista la invoca da tempo: pretenda, il Ministro, la Patrimoniale finalizzata a contribuire e, finalmente, finanziare la sanità e un piano del lavoro, anche sulla base del progetto Cgil.
Partito della Rifondazione Comunista
Rosa Rinaldi
segreteria nazionale
resp. Dipartimento Sanità
Franco Cilenti
responsabile rete sanità