Quindi personalmente poco c’importa se chiudono i parchi, ché a Savona un parco manco l’abbiamo, o se tolgono la possibilità ai runner fosforescenti di farsi la corsa quotidiana.
Ci chiediamo però se siano davvero le corse solitarie a favorire questo maledetto contagio, e non le fabbriche che restano aperte - anche quelle che producono beni non di prima necessità, e che pure non possono chiudere se non per decreto, salvo pagare penali che le manderebbero sul lastrico.
Restano aperte e i lavoratori devono raggiungere le loro postazioni, spesso su mezzi pubblici strapieni in quanto ridotti.
Ci chiediamo se abbia un senso ridurre gli orari dei piccoli supermercati e negozi di quartiere, come si sta pensando di fare, perché nelle poche ore di apertura si creerebbe inevitabilmente la calca.
Stiamo guardando anche noi, come tutta Italia, le tragiche immagini dei mezzi militari che da Bergamo portano le bare fuori dalle città di quella Lombardia che “non si poteva fermare”, e in particolare di quella parte di Lombardia che incredibilmente non è stata chiusa come il Lodigiano e la zona di Codogno.
E queste domande non possiamo non porcele.