Salute & Veleni01 maggio 2018 08:32

Tirreno Power, parla il CNR

Lettera di Fabrizio Bianchi al Secolo XIX: ecco perché il nostro studio è valido. Chi invoca l’assenza di plausibilità biologica tra inquinamento e decessi o malattie osservate in eccesso dovrebbe sapere che a stabilirla non siamo noi, bensì l’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla base di una letteratura sconfinata sugli effetti tumorali e non tumorali

Tirreno Power, parla il CNR

La Regione Liguria ha pubblicato tutti i materiali e ognuno ha la possibilità di farsi una propria opinione del lavoro svolto, delle critiche e delle controdeduzioni da noi inviate.

Sulle ultime dichiarazioni aziendali, scomposte anche sul piano personale, non mi pronuncio perché ritengo che si commentino da sole; questo è il momento della responsabilità e non della polemica.

Chi invoca l’assenza di plausibilità biologica tra inquinamento e decessi o malattie osservate in eccesso dovrebbe sapere che a stabilirla non siamo noi bensì l’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla base di una letteratura sconfinata sugli effetti tumorali e non tumorali.

Chi legge i risultati in modo parziale o distorto, ad esempio omettendo di dire che le valutazioni epidemiologiche basate sul biossido di zolfo danno gli stessi risultati di quelle sugli ossidi di azoto, non fa un buon servizio né alla scienza né alla sanità pubblica.

Chi sostiene che l’esposizione a concentrazioni basse di inquinanti non è credibile che produca simili effetti sulla salute dovrebbe avanzare valide ipotesi alternative basate su ipotesi e dati affidabili, non le differenze socio-economiche perché sono state considerate nelle nostre analisi, non il fumo o altri fattori di rischio individuale perché non è plausibile che nelle aree più inquinate ci siano più fumatori.

Si possono sicuramente fare altre valutazioni e altri studi e ci saranno modi e tempi per discutere sul piano scientifico, ma intanto è importante fare tesoro delle conoscenze conseguite, incluse le obiezioni sensate, e sorvegliare la salute mediante analisi prospettica dopo il 2014 e ai giorni nostri. Adesso mi fermo qui perché il nostro contributo lo abbiamo dato e non è mia abitudine fare il mestiere di altri né pronunciarmi su materie di cui non sono esperto.


L’autore è ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e direttore della ricerca Head Unit of Environmental Epidemiology and Disease Registries Institute of Clinical Physiology - National Research Council.

Fabrizio Bianchi, CNR

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