L'assessore Santi ha detto chiaramente che il progetto per la sistemazione del Corso esiste, ma che non doveva passare in Commissione consiliare, né tantomeno essere discusso con i Cittadini del Quartiere. E' chiaro che non ci vogliamo sostituire ai tecnici ("agli ingegneri" citati da Santi), ma riteniamo che una illustrazione del progetto (a tutt'oggi ignorato da noi) e un confronto con i Consiglieri e i Cittadini poteva produrre una crescita positiva. Era l'occasione per, eventualmente, risistemare la zona intera e per progettare soluzioni che non ripetessero gli errori passati. Speriamo davvero di non vedere gli alberi (di cui non conosciamo la tipologia) nuovamente soffocati da asfalto, cemento e auto parcheggiate.
L'assessore Arecco ha letto il rapporto della Polizia locale. Il dott. Aloi dice che l'aggravio sulla viabilità savonese era scontato, ma che i terminalisti hanno ampliato l'orario di accesso al porto e che quindi non ci sono "particolari evidenti ripercussioni". La soluzione non potrà che essere strutturale, con il coinvolgimento non solo dei Comuni interessati ma anche di ANAS, Regione e Autorità portuale.
Anche davanti a questa risposta, non possiamo essere soddisfatti, perché siamo consapevoli della complessità del "problema -traffico", ma non abbiamo sentito accennare a "soluzioni tampone" a breve termine, né a progetti finalmente lungimiranti che coinvolgano la rete Ferroviaria Italiana. Dagli attuali responsabili del territorio (politici, tecnici, economici) è totalmente ignorata la soluzione del trasporto su ferro, che è la più razionale e la più efficace.
Si continuano a procrastinare interventi strutturali urgenti e non più rinviabili. Oggi non richiediamo i fondi (che ci sono!) per le infrastrutture, ma a breve dovremo pagare multe milionarie all'Europa per la mancata osservanza delle norme ambientali (abbattimento CO2 entro 2020, 2030, ecc.)