Ricordiamo brevemente la storia del Borgo del Portigliolo: l'alluvione del 2002 rese infrequentabile quell'area situata tra l'Aurelia e la costa, quasi al confine con Cogoleto.
Una successiva alluvione, nel 2010, finì di devastare il territorio.
Nella primavera 2018, dopo sedici anni di abbandono, la giunta ha deciso di rielaborare il progetto di restauro paesistico ambientale che era stato in un primo tempo bocciato dalla Regione nel 2016.
Il progetto prevede la messa in sicurezza del rio Portigliolo, il ripascimento della spiaggia e il recupero della vegetazione.
Oltre naturalmente all'inevitabile operazione immobiliare: si parla di 18 unità abitative e una struttura alberghiera, con relativi parcheggi.
Il borgo abbandonato dovrebbe insomma, nelle intenzioni, divenire una nuova porta d'ingresso al Lungomare Europa.
Tutto bene quindi?
Non proprio.
Abbiamo chiesto a Gianantonio Cerruti, Capogruppo consiliare di Amo Varazze, un commento alla delibera di giunta approvata a ridosso del Ferragosto (scaricabile QUI):
“Il nostro gruppo è da sempre favorevole agli interventi di riqualificazione di parti del territorio, tra cui quello previsto nella zona del Portigliolo, indispensabile per migliorare la porta di levante della nostra città.
Ciò che critichiamo fortemente è il modo e il metodo scellerato con cui la Giunta Comunale sta gestendo la pratica per quanto riguarda la volontà di conferire l'interesse pubblico ad una pura operazione immobiliare e per le insufficienti contropartite da destinare ai varazzini ai fini dell'aumento delle volumetrie attualmente esistenti.
Non riteniamo esservi alcun interesse pubblico da conferire ad una operazione di puro profitto immobiliare.
Se non quello di voler "scaricare" alcune opere di messa in sicurezza e sistemazione dell'area oggetto di intervento a carico della comunità varazzina. Ricordiamo che l'area sorge in una zona di rischio idraulico dovuto principalmente alla presenza del Rio Arenon, che in passato ha provocato ingenti danni e rischi alle aree in questione, dove sorgeva un campeggio.
È assolutamente necessario e propedeutico mettere in sicurezza le aree prima della realizzazione del nuovo borgo del Portigliolo e questi interventi non devono ricadere economicamente sulla comunità varazzina ma esclusivamente in capo al soggetto promotore dell'intervento, che otterrà il suo adeguato compenso dalla commercializzazione delle stesse.
Lo stesso discorso vale per la strada di accesso all'area su cui sorgeranno le unità immobiliari con destinazione residenziale e alberghiera. Sono opere che non devono essere scomputate e quindi messe in capo ai varazzini, in quanto finalizzate al raggiungimento delle proprietà private in capo al soggetto attuatore.
Stiamo assistendo all'ennesimo regalo della Giunta Comunale ad un soggetto attuatore che già possiede i propri sacrosanti margini di profitto dall'operazione immobiliare.
I proventi degli oneri concessori vengano utilizzati per realizzare servizi alla comunità varazzina quali aree verdi e parcheggi e non vengano invece mascherati da opere pubbliche pressoché inesistenti!”