News09 novembre 2019 12:25

Ancora case, ancora cemento inutile

Marco Ravera denuncia il nuovo vento in poppa al progetto del Crescent 2: non ci saranno vantaggi per la comunità perché gli oneri di urbanizzazione sono ben poca cosa. In compenso addio hotel, aree verdi e area artigianale, via agli ennesimi appartamenti e alla svalutazione delle case dei savonesi

Ancora case, ancora cemento inutile

La sinistra, che ho l'onere e l'onore di rappresentare in Consiglio comunale, è sempre stata contraria al cosiddetto "progetto Bofill", votato nel lontano 2002 e proseguito negli anni successivi. Uno degli ultimi aspetti di quel faraonico progetto è rappresentato dal Crescent 2 che l'amministrazione Berruti aveva in qualche modo rallentato, ma che l'amministrazione Caprioglio ha scelto di far procedere speditamente, col voto favorevole del PD.
Quasi tre anni fa, infatti, questa maggioranza trasversale consentì ai privati di cambiare destinazione d'uso, tradotto il passaggio da hotel a appartamenti, facendo cadere, dopo aver cancellato le aree verdi e l'area artigianale, la presenza di strutture ricettive, elementi presentati inizialmente come un vantaggio per la comunità. Insomma: non ci saranno vantaggi per la comunità (gli oneri di urbanizzazione sono ben poca cosa).
Votai contro quel cambio di destinazione d'uso (con me solo Noipersavona e MoVimento 5 Stelle Savona) auspicando un ripensamento. Ma la Giunta Caprioglio, forte di quel voto "bulgaro" (26 voti a favore, 6 contrari), ha proseguito speditamente, approvando per il Crescent 2 anche il Piano urbanistico operativo. Progetto che alla città porterà più traffico, si stima l'insediamento di 200 persone in porto, e farà crollare il valore delle case dei savonesi, creando un grave danno economico alle famiglie. Quelle famiglie italiane che a parole qualcuno vuole difendere.
Peccato, Savona meritava e merita di meglio.

Marco Ravera, capogruppo Rete a Sinistra Savona

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