News01 dicembre 2019 12:35

Non cambiate il nome a Ponte Firpo

Ci abbiamo pensato molto, prima di scrivere sul caso ponte Firpo - ponte Quattrocchi. Soprattutto per il rispetto dovuto al dolore di due famiglie e alla memoria di chi non c’è più. Un fatto è certo: non bastasse il Morandi, c’è un altro ponte in questi giorni a dividere Genova in due

Non cambiate il nome a Ponte Firpo

Molto più piccolo del ponte sul Polcevera e, soprattutto, ancora in piedi: la passerella Firpo. Così è conosciuto, a Marassi, quel ponticello che ricorda il Partigiano Attila, al secolo Attilio Firpo, ucciso nel ’45 durante una rappresaglia.

Adesso la giunta Bucci ha deciso di intitolare la passerella a Fabrizio Quattrocchi, il contractor italiano ucciso in Iraq nel 2004.

L’Anpi interviene: “Merita rispetto la figura di Fabrizio Quattrocchi; la scelta del consiglio comunale di Genova di ricordarlo con un’intitolazione toponomastica si scontra però con l’opportunità del luogo scelto. Alla base della passerella c’è infatti una targa che ricorda la tragica vicenda del partigiano. 

L’Anpi, – ribadendo il rispetto verso la memoria di Fabrizio Quattrocchi e il dolore della sua famiglia – ritiene che sostituire senza alcuna motivazione il nome di un partigiano, ucciso per la libertà della propria patria, con quello di un’altra persona impegnata su teatri di guerra stranieri per scelta professionale e sulla cui figura non è mancata la strumentalizzazione da parte di alcune forze politiche, rischi davvero di essere divisiva e foriera di contrapposizioni.”

Ieri la stessa famiglia di Firpo ha scritto una lettera aperta al sindaco di Genova Bucci: “apprendiamo con grande dolore e preoccupazione la Sua intenzione di annullare l’intitolazione del Ponte, sito tra corso Galliera e Via Moresco, ad Attilio Firpo, partigiano Attila. […].

Si fa fatica a comprendere come Lei, Signor Sindaco, dopo avere detto che “sull’esempio della Resistenza sapremo costruire un grande futuro per noi e soprattutto per i nostri figli” si adoperi di fatto a rinnegare un simbolo così importante per la Valbisagno e per Genova. 

Per chi abita in Valbisagno, quello è Ponte Firpo”.

La famiglia Firpo conclude chiedendo a Bucci di considerare altre possibilità per intitolare uno spazio alla memoria di Quattrocchi. 

Contrario all’intitolazione il partito della Rifondazione Comunista, che scrive “I morti sono tutti uguali, le morti, no. Il PRC si dissocia dalla decisione del Municipio Bassa Valbisagno e del Comune di Genova di dedicare uno spazio pubblico, ponte o strada che sia, a Fabrizio Quattrocchi.
Se, ancora oggi, non possiamo che essere vicini al dolore dei suoi cari, ricordiamo però che Quattrocchi era un “contractor”, non un soldato. Senza entrare nel merito del lavoro che Quattrocchi aveva scelto, si potrebbe dire, che, per le stesse motivazioni, occorrerebbe dedicare  tre ponti al giorno ai quotidiani morti sul lavoro.
Ma la storia ci insegna che a questi non viene riconosciuta alcuna medaglia al valor civile.
Crediamo che dietro a questo riconoscimento ci sia ben altro; ed è da questi motivi che nasce il nostro disappunto.”

Ugualmente contrario il PCI genovese: “Non bisogna essere degli esperti per capire ciò che sta accadendo. Si stanno sostituendo ciò che sono stati i veri combattenti per la nostra libertà con figure totalmente contrapposte a chi ha sacrificato realmente la propria vita per il bene di tutti noi. Tutto questo è inaccettabile. Ci stanno togliendo la memoria. Questo iter non è nient'altro che il tentativo di cancellare la nostra storia. Non ci riuscirete mai. I valori della resistenza non si cancellano e non possono essere sostituiti da nessuno”.

LNS

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