Salute & Veleni10 aprile 2020 15:25

RSA, il PD: situazione fuori controllo

"Giudichiamo sbagliata la richiesta di Alisa alle strutture sulla disponibilità ad accogliere anziani in arrivo dagli ospedali, perché ripete lo stesso errore fatto all'inizio della crisi dalla Regione Liguria e dalla Lombardia: mettere nelle stesse strutture malati con Covid-19 e malati negativi al virus. Le Rsa sono stati piccoli focolai: per questo motivo gli anziani dimessi dall'ospedale devono andare in strutture dedicate". Europa Verde chiede ad Alisa quali disposizioni siano state date e quali informazioni siano state assunte per impedire che l'epidemia di coronavirus penetrasse pure nelle case di riposo

RSA, il PD: situazione fuori controllo

Continua a essere drammatica la situazione nelle Rsa liguri. E anche se, finalmente, iniziano ad arrivare i Dispositivi individuali di protezione e sono iniziati gli screening ematologici per gli operatori e i pazienti la mortalità resta ancora molto alta: tra il 20 febbraio e il 5 aprile sono stati 801 i morti tra gli ospiti delle residenze per anziani liguri, 240 di questi decessi sarebbe dovuto al Coronavirus.

A fronte di questi dati drammatici sono almeno 4 le questioni fondamentali su cui chiediamo alla Giunta ligure di fare chiarezza e di intervenire in modo straordinario e coordinato: la penuria di personale, la promiscuità (è stato chiesto alle Rsa di ospitare gli anziani post acuti in arrivo dagli ospedali), i tamponi fatti a rilento per gli operatori e la totale incertezza su ciò che è accaduto prima del 15 marzo.

Sul personale ci sono fortissime criticità. Ieri son stati inviati dalla Protezione civile 13 medici. Ma nelle strutture della nostra regione mancano ancora 100 infermieri e 120 oss e che vi siano queste carenze è noto purtroppo da settimane. Bisogna intervenire al più presto e anche la Regione deve fare la sua parte. La situazione appare particolarmente fuori controllo nell'imperiese, tanto che il Prefetto ha scritto al Comando Interforze per chiedere urgentemente un apporto di personale per alcune Rsa dell'Asl 1, in cui si rischia di non poter più garantire il servizio.

Giudichiamo sbagliata la richiesta di Alisa alle strutture sulla disponibilità ad  accogliere anziani in arrivo dagli ospedali, perché ripete lo stesso errore fatto all'inizio della crisi dalla Regione Liguria e dalla Lombardia: mettere nelle stesse strutture malati con Covid-19 e malati negativi al virus. Le Rsa sono stati piccoli focolai: per questo motivo gli anziani dimessi dall'ospedale devono andare in strutture dedicate. Anche perché non è detto che questi pazienti, pur essendo stati ricoverati per problemi non legati al Cornavirus, non abbiano contratto la malattia in ospedale. Il tampone negativo non è un indicatore sufficiente, visto che la persona potrebbe trovarsi nel cosiddetto “periodo finestra”. Quindi, così come si è deciso di sistemare i pazienti Covid dimessi dall'ospedale in un strutture sanitarie temporanee serve una misura analoga per gli anziani post acuti no Covid-19.

È necessario accelerare i tempi dei tamponi effettuati sugli operatori. Altrimenti chi risulta positivo al test sierologico ma non ha sintomi continua a lavorare nelle Rsa, in attesa del risultato del tampone, col rischio di contagiare colleghi e ospiti.

Sono misure già applicate in Emilia Romagna e in Veneto, mentre il centrodestra della Liguria è solo capace a rimpallare le proprie responsabilità sul governo. La Liguria è una delle regioni con più decessi e meno tamponi.

Infine occorre fare piena luce su ciò che è accaduto nelle Residenze sanitarie prima del 15 marzo, visto che solo dopo quella data Alisa ha incominciato a trasferire il conteggio dei decessi per Covid-19 nelle strutture. Così il Gruppo PD in Regione Liguria, il Pd Liguria, i Parlamentari liguri PD.

A occuparsi delle case di riposo anche Europa Verde, che rivolge una serie di domande ad Alisa:

"Si chiede, anche a nome della Federazione Ligure di Europa Verde, di conoscere ai sensi delle vigenti disposizioni e nell'impossibilità di farlo via posta alla luce delle attuali norme in tema di circolazione delle persone i seguenti dati, dato che continuano ad apparire sui giornali dati drammatici in merito alla situazione delle residenze per anziani a causa dell'epidemia da COVID 19 e che alcune Procure della Repubblica avrebbero secondo notizie di stampa aperto alcuni possibili  fascicoli di reato:

a) se sia stata fatta una ricognizione nel mese di marzo nei primi giorni del cosiddetto lockdown sulla situazione delle misure sanitarie intraprese per limitare i contagi all'interno delle residenze per anziani;

b) se tale indagine abbia coinvolto i Sindaci delle località interessate;

In caso di risposta negativa quali altre azioni siano state assunte sempre in merito alla necessità di non avere una estensione dei contagi di COVID 19 all'interno delle residenze per anziani;

c) se siano state assunte notizie in merito alle protezioni esistenti per il personale medico e /o socio sanitario e soprattutto quale materiale sia stato fornito a codesto personale oltre a quello di pulizie,cucina,amministrativo...e quali eventuali misure si siano assunte in merito.;

d) se siano state assunte informazioni sulle limitazioni alle visite dei parenti in dette strutture;

e) se siano state redatte delle linee guida per contenere il contagio all'interno delle strutture per anziani e in caso di risposta negativa per quale ragione non siano state predisposte;

f) Infine quali misure si stiano assumendo per evitare che il contagio possa interessare molte altre strutture e loro ospiti.

LNS

Ti potrebbero interessare anche: