News29 luglio 2020 17:14

La maggioranza che cavalca le code

Il Movimento 5 Stelle: la causa civile per risarcimento danni la devono intentare i danneggiati, se il Comune vuole fare da riferimento politico per aiutare le imprese a coordinarsi ben venga, ma non può agire in prima persona, con effetti controproducenti

La maggioranza che cavalca le code

Autostrade per l’Italia deve risarcire subito i danni subiti dalle attività a causa dei gravissimi disagi causata da anni di incuria e inadempienza al dovere di mantenere le infrastrutture in sicurezza, fatto che ha portato a decine di chilometri di cantieri in pieno luglio.

Siamo quindi stupiti delle dichiarazioni di Liguria Popolare circa la votazione in merito all’ordine del giorno sui disagi autostradali, che conferma una volta di più come lo scopo di documenti consiliari velleitari e generici come questo, sia soprattutto strumentalizzare e tendere trappole all’opposizione per lanciare accuse infondate.

L’indignazione popolare in merito ai gravissimi disagi autostradali è diffusa e più che giustificata.

Le cause e le vere responsabilità ancora da accertarsi, anche se l’incuria di decenni e le colpe del concessionario appaiono ormai abbastanza evidenti.

Questo però non significa che una causa civile per risarcimento danni da parte del Comune, sia pure in associazione con altri enti, sia immediatamente perseguibile e opportuna e non ponga ostacoli e obiezioni anche sul semplice piano del diritto, con rischi pesanti conseguenti, spese e danni a carico dei cittadini nel caso più che certo di soccombenza.

Questo percorso, esponendo inoltre al danno erariale tutti quei soggetti, dai consiglieri ai funzionari, che procedessero in tal senso, sarebbe una scelta totalmente folle.

Per questo insieme al resto della minoranza non abbiamo preso parte alla votazione, per pura correttezza e senso di responsabilità, anziché votare qualcosa di improcedibile e dare false speranze alle imprese e ai lavoratori.

È evidente che chi ha proposto questo odg o non l’ha letto, oppure, peggio, ha cavalcato la legittima indignazione dei cittadini in maniera strumentale per finalità elettorali.

La causa civile la devono intentare i danneggiati, se il Comune vuole fare da riferimento politico per aiutare le imprese a coordinarsi ben venga, ma non può agire in prima persona, con effetti controproducenti.

La nostra è stata quindi una scelta di serietà e non ha nulla a che vedere con presunte distrazioni o complicità.

D’altra parte, da questa maggioranza non abbiamo ancora visto correttezza istituzionale e politica, necessarie in un leale e costruttivo confronto, ma solo distorsioni dei fatti, strumentalizzazioni e propaganda.

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